La Juve ritrova il sorriso. La vittoria sulla Fiorentina, unita ai risultati delle inseguitrici, fa sì che i bianconeri mettano un po’ più al sicuro il terzo posto, dunque quel piazzamento Champions fondamentale per i programmi futuri. Che potesse essere una domenica positiva lo si era capito già nel pomeriggio, prima con il pareggio del Bologna a Frosinone (0-0), poi con la sconfitta dell’Atalanta a Cagliari (2-1), ma la conferma è arrivata in serata grazie all’1-0 sui viola firmato dal “solito” Gatti, l’uomo del cortomuso per eccellenza. La 31esima giornata, in attesa del posticipo odierno tra Udinese e Inter, segna così un punto a favore di Allegri, senza dimenticare Pioli, De Rossi e… Calzona, l’altro vincitore della domenica grazie al 4-2 di Monza.
Juventus – Fiorentina 1-0, un gol di Gatti permette alla Signora di allungare in classifica
Partita a due facce quella dello Stadium, con un’ottima Juventus nel primo tempo e una Fiorentina arrembante nel secondo. Ha vinto chi ha saputo concretizzare di più, dunque la squadra di Allegri, tornata cinica e spietata per una notte. Il match winner è stato Gatti, proprio come accaduto tante volte nel girone d’andata: quella era una Signora che accarezzava sogni di gloria, questa invece è decisamente più umile e aggrappata all’obiettivo Champions, l’unico in grado di scongiurare la parola “fallimento”. Mai come questa volta, comunque, contava vincere e i bianconeri ci sono riusciti con una prova di grande concretezza, anche se sul risultato finale ha pesato anche la bravura di Szczesny, decisivo nel salvare un tiro di Nico Gonzalez destinato all’incrocio. Va detto che il risultato del primo tempo è stato persino stretto per la Juve, visto che oltre al gol di Gatti (21’) bisogna segnalare una traversa dello stesso Federico, un palo di Bremer (da cui è nato l’1-0 sopraccitato) e ben tre reti annullate per fuorigioco (due di Vlahovic, una di McKennie). Un vantaggio più largo, insomma, sarebbe stato nell’ordine naturale delle cose, invece il match è rimasto in bilico e la Fiorentina, anche grazie ai cambi di Italiano (Maxime Lopez su tutti), ha ritrovato coraggio e geometrie, costringendo la Juve a un secondo tempo decisamente meno sereno.
La squadra di Allegri ha ceduto quasi del tutto il possesso palla (75% per i viola, che diventa addirittura 84 considerando solo la ripresa), rischiando grosso in due occasioni: sulla prima di Nico Gonzalez è stato fenomenale Szczesny, mentre la seconda di Beltran si è schiantata su Nzola, autore, suo malgrado, di un salvataggio nella porta sbagliata.
Allegri: “Tre punti importanti, anche se alla fine abbiamo rischiato di pareggiare”
“Noi lavoriamo tutti i giorni per migliorare, poi ci sono i momenti – l’analisi di Allegri -. Ci è andata bene nel secondo tempo in alcune situazioni, nel primo ci è andata male in altre. Alla fine abbiamo rischiato di pareggiare e sbagliato delle ripartenze importanti, ma ai ragazzi non posso rimproverare niente. Stiamo facendo un buon campionato, stiamo facendo di tutto per cercare di migliorare, questi tre punti sono importanti. Come spiego il calo nel secondo tempo? Nel calcio scendono in campo due squadre, con due maglie diverse, noi con il bianconero e la Fiorentina con il viola, credo sia un gioco semplice. Anche noi vorremmo tenere la palla 90 minuti e tirare 30 volte in porta, non subire un tiro in porta, questo sarebbe molto bello, ma credo sia molto fantasioso, neanche nei sogni si può avverare. Io alleno questi ragazzi straordinari per arrivare all’obiettivo Champions, bisogna rimanere tranquilli dopo un brutto periodo nel quale abbiamo subito un contraccolpo dopo esserci allontanati dall’Inter. Magari abbiamo fatto troppi punti prima e pochi dopo, bisogna lavorare e i ragazzi nelle ultime partite hanno fatto due belle vittorie”.
Il Bologna frena a Frosinone, l’Atalanta crolla a Cagliari, il Napoli espugna Monza
Il resto della domenica, come detto in apertura, ha regalato colpi di scena sia in chiave Europa che salvezza, tanto più che le sfide incrociate sono state ben due, entrambe appannaggio delle sfavorite. Il Frosinone ha fermato il lanciatissimo Bologna sullo 0-0, al termine di una gara molto più equilibrata del previsto, anche se i rossoblu hanno avuto la palla della vittoria a pochi secondi dalla fine con Ndoye, murato da un grande riflesso di Turati.
Il colpo di scena maggiore è però arrivato da Cagliari, dove i rossoblu di Ranieri sono riusciti addirittura a battere l’Atalanta. Per i bergamaschi si tratta della seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Firenze in Coppa Italia, oltretutto dopo essere passati in vantaggio con Scamacca (13’). L’1-0 sembrava aver messo in discesa la partita, invece i sardi non si sono arresi e dopo aver trovato il pareggio a ridosso dell’intervallo con Augello (42’), sono riusciti a vincere grazie a Viola (88’): il 2-1 finale cambia gli equilibri della corsa salvezza (ora il Cagliari è salito al 13esimo posto, seppur con soli 4 punti di vantaggio sul Frosinone terzultimo), così come di quella Champions, visto che la Dea è addirittura a meno 8 dal Bologna quarto e a 5 dalla Roma (all’appello, però, manca ancora il recupero con la Fiorentina).
Si riaccende invece una fiammella di speranza per il Napoli, capace di espugnare Monza con un pirotecnico 4-2. Al Brianteo è successo davvero di tutto: i padroni di casa sono passati in vantaggio con Djuric (9’), dopodiché sono stati letteralmente travolti dal tris d’autore Osimhen-Politano-Zielinski, che ha ribaltato tutto in soli 6 minuti. La rete di Colpani (62’) ha mantenuto vive le velleità brianzole, a spegnerle ci ha però pensato Raspadori (68’) con il punto del 2-4 finale, assolutamente decisivo per le speranze europee di Calzona.
Udinese – Inter (ore 20.45, Dazn e Sky)
All’appello di questa 31esima giornata manca ancora la capolista Inter, di scena a Udine nel posticipo odierno. I nerazzurri vedono ormai i contorni dello scudetto e vogliono accorciare i tempi il più possibile, sia per la comprensibile voglia di festeggiare che per un’inevitabile forma di scaramanzia: tutti, infatti, danno il tricolore per assodato e Inzaghi non vede l’ora di toccarlo con mano. C’è poi la possibilità di vincerlo nel derby contro il Milan, per giunta davanti a oltre 60 mila tifosi rossoneri, il che stuzzica più di quanto non vogliano ammettere in casa nerazzurra. Per far sì che l’ipotesi diventi concreta bisogna però fare bottino pieno con Udinese e Cagliari, il che è certamente possibile, ma non del tutto scontato. Sia i friulani che i sardi, infatti, sono impelagati nella corsa salvezza, dunque venderanno cara la pelle, ammesso che basti per fermare l’armata nerazzurra. La squadra di Inzaghi, sin qui, non ha conosciuto cali di tensione di nessun tipo, dimostrandosi vero esempio di continuità: il record assoluto di 102 punti (la Juve di Conte nel 2013/14), non a caso, può ancora essere battuto, il che la dice lunga sulla straordinaria cavalcata di questa Inter. Ora però servono gli ultimi sforzi, a cominciare da Udine: campo storicamente complicato, come dimostra la sconfitta dell’anno scorso (3-1) che mise in seria difficoltà Inzaghi. Altri tempi, non c’è che dire, visto che adesso il tecnico nuota in acque più serene che mai ed è prossimo al rinnovo fino al 2027, il tutto con la seconda stella cucita sul petto.
Udinese – Inter, le probabili formazioni
Udinese (3-5-2): Okoye; Ferreira, Bijol, Perez; Pereyra, Samardzic, Walace, Lovric, Kamara; Thauvin, Success
Allenatore: Cioffi
Squalificati: Lucca
Indisponibili: Deulofeu, Ebosse, Brenner
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram
Allenatore: Inzaghi
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Cuadrado, De Vrij, Bastoni