Lia Quartapelle, la combattiva deputata e una delle maggiori esperte del Pd in politica estera, non è tipo da mandarle a dire. Aveva già avuto occasione di fare le sue rimostranze alla segretaria Elly Schlein (“sull’Ucarina non ci mette l’anima e si vede”) quando in gennaio il Pd tentennò e si astenne alla Camera sull’invio delle armi all’Ucraina per non deludere la linea filo-Putin di Giuseppe Conte, ma giovedì è tornata alla carica sulla controversa ipotesi candidatura per le elezioni europee dell’ex direttore dell’Avvenire, Marco Tranquinio, che è un ottimo giornalista ma che ha posizioni non compatibili con quelle del Pd sul sostegno all’Ucraina e sui diritti civili. “Tarquini? Se il Pd – è insorta Quartapelle – vuole cambiare rotta sull’Ucraina, lo dica apertamente discutendone negli organismi di partito”, perché non si comprende come Schlein possa pensare di candidare una personalità autorevolissima ma che è sempre stata contro l’invio dell armi all’Ucraina, in nome di un pacifismo ideologico di origine cattaolica che non distingue tra aggressori e aggrediti e che, al di là delle intenzioni, finisce per aiutare la Russia di Putin. Ma c’è un altro punto delle posizioni di Tarquinio che la Quartapelle considera incompatibile con la linea finora affermata dal Pd sul diritto e la difesa dell’aborto e sul certificato di genitorialità anche per le coppie dello stesso sesso”. Brava Lia, quando ci vuole ci vuole.
Lia Quartapelle, la combattiva deputata del Pd che incalza Schlein su Ucraina e diritti civili e ne contrasta le ambiguità
Lia Quartapelle non si rassegna alle ambiguità del Pd su Ucraina e diritti civili, affiorate attorno all’ipotesi di candidatura europea dell’ex direttore dell’Avvenire Tarquinio, e incalza senza remore la Schlein