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Stellantis taglia ancora: oltre 1.000 nuove uscite, il totale sfiora le 4.000. Ecco perché

In soli due giorni di incontri e trattative, Stellantis ha concluso accordi con i sindacati in Italia (eccetto la Fiom) per un totale di 3.597 uscite volontarie incentivate

Stellantis taglia ancora: oltre 1.000 nuove uscite, il totale sfiora le 4.000. Ecco perché

Stellantis non si ferma: il colosso automobilistico franco-italiano ha annunciato altre 1.085 uscite incentivate, portando il totale delle fuoriuscite volontarie a quasi 4.000. Dopo le 2.510 uscite comunicate martedì 26 marzo tra Mirafiori (con un picco di 1.560), Cassino (850) e Pratola Serra (100), i sindacati hanno reso noti i numeri per gli altri impianti: 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli (dove nascerà la Gigafactory italiana), 30 a Cento e 12 a Verrone. Complessivamente, in soli due giorni di incontri e negoziati, si è arrivati a 3.597 uscite incentivate. Un portavoce del colosso automobilistico ha dichiarato che i tagli “sono effetti del processo di transizione energetica e tecnologica in corso”.

La Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, ha reso nota questa nuova mazzata occupazionale, rifiutandosi di sottoscrivere l’intesa tra azienda e rappresentanze sindacali. “La situazione è ancora più grave di quanto denunciato, con uno sciopero unitario annunciato per il 12 aprile a Torino – ha commentato Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil -. Il Governo deve intervenire ora. Stellantis sta continuando nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese”.

Stellantis taglia ancora, Fiom chiede l’intervento del Governo

Negli ultimi mesi, Stellantis ha progressivamente ridotto i suoi investimenti nelle attività e negli stabilimenti italiani, con un’attenzione particolare a Torino, città simbolo della Fiat e culla da cui è nata la nuova realtà di Stellantis. In questo contesto, molti dipendenti che sono andati in pensione non sono stati sostituiti, e i licenziamenti vengono incentivati con generosi pacchetti economici.

La situazione si complica ulteriormente con la recente decisione di spostare diverse produzioni all’estero, mentre in altri paesi, come la Francia, si assiste all’apertura di nuovi stabilimenti con assunzioni di personale.

Il sindacato ha criticato Stellantis, affermando che “sta proseguendo nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese”. La Fiom ha lanciato un appello alla premier Giorgia Meloni, chiedendo un intervento in vista dei prossimi incontri e richiedendo un incontro a Palazzo Chigi con Carlos Tavares, ad di Stellantis.

Dopo le festività pasquali, sono previsti incontri al ministero delle Imprese per affrontare il problema della saturazione delle fabbriche italiane e trovare soluzioni per garantire il futuro occupazionale nel settore.

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