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Banca d’Italia, “L’avventura della Moneta”: una mostra immersiva che racconta la storia della moneta e della finanza nel mondo

La mostra, che offre una suggestiva anteprima del futuro Museo della Moneta – Banca d’Italia (MUDEM), propone un viaggio alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza, dall’antica Mesopotamia al Novecento

Banca d’Italia, “L’avventura della Moneta”: una mostra immersiva che racconta la storia della moneta e della finanza nel mondo

Un’esperienza alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza nel mondo.

La mostra ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada è organizzata dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale ed è visitabile fino al 28 aprile 2024 al Palazzo Esposizioni Roma.

Il viaggio, suddiviso in nove sale, inizia con il racconto dei sistemi economici moderni per proseguire con la rappresentazione della nascita e l’evoluzione dei principali strumenti e fenomeni monetari e finanziari: dalla moneta coniata alle transazioni digitali, fino ai moderni sistemi di pagamento. Le ultime tre sale raccontano la crescente importanza della finanza nella quotidianità, i benefici e i rischi legati alla sua evoluzione e il ruolo delle banche centrali per assicurare la stabilità finanziaria e la tutela dei consumatori.

Il percorso della mostra propone un viaggio nel tempo

Scudo d'oro dello Stato Pontificio di Papa Paolo III (1534-1549), Zecca di Roma. (Collezione della Banca d'Italia)
Scudo d’oro dello Stato Pontificio di Papa Paolo III (1534-1549), Zecca di Roma. (Collezione della Banca d’Italia)


Una voce narrante accompagna il visitatore attraverso proiezioni immersive, esperienze multimediali, oggetti rari che grazie a proiezioni, animazioni ed effetti sonori prendono vita raccontando storie, aneddoti e
curiosità: dalla coniazione della moneta alle banconote, fino alle transazioni digitali che caratterizzano i
moderni sistemi di pagamento, attraversando un arco temporale che va dall’antica Mesopotamia ai nostri
giorni. Si scopre così che parlare di economia significa parlare di una fittissima rete di collaborazioni, che è nascosta dietro ogni cosa che usiamo quotidianamente, e che questa rete può funzionare solo grazie a un’altra rete di relazioni e collegamenti che permette di spostare nel tempo e nello spazio le risorse necessarie per il suo funzionamento: la moneta e la finanza. Percorrendo la storia della finanza si ha anche l’occasione di ammirare oggetti rarissimi, come le tavolette di terracotta su cui gli antichi sumeri scrivevano i primi contratti di prestito; lo Statere di Creso (Lidia, 560 a.C.) che secondo la leggenda è la prima moneta coniata in oro e argento, raffigurante l’immagine del leone che si scontra con il toro; un’antica e splendida edizione della Summa de arithmetica con la quale il francescano Luca Pacioli fornì ai mercanti del suo tempo, per gestire rapporti commerciali sempre più complessi, quella contabilità della partita doppia che utilizziamo tuttora; i libri mastri del Banco di Santo Spirito, che certificano i pagamenti effettuati a Gian Lorenzo Bernini per alcune delle opere più importanti del barocco romano.

In risposta alla crisi delle banche private nascono i banchi pubblici (Banco di S. Spirito fondato a Roma nel 1605)
In risposta alla crisi delle banche private nascono i banchi pubblici (Banco di S. Spirito fondato a Roma nel 1605)


Il progetto museale e la mostra che lo preannuncia si inseriscono nell’ambito delle iniziative della Banca d’Italia mirate ad aprire nuovi canali di dialogo con i cittadini, per parlare di temi percepiti spesso come complessi o distanti dalla quotidianità, per vincere il disinteresse e superare i pregiudizi, nella convinzione che le conoscenze finanziarie siano fondamentali per partecipare alla vita economica del paese, e che l’inclusione finanziaria favorisca l’inclusione sociale.

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