Un pit-stop prima del gran finale. La sosta per le Nazionali, oltre agli esperimenti del ct Spalletti, serve a riordinare un po’ le carte in vista dei prossimi due mesi, decisivi sia per quanto concerne la parte alta della classifica che quella bassa. L’obiettivo più importante, paradossalmente, è anche quello meno combattuto, visto che tra l’Inter e lo scudetto c’è solo la matematica, ma dal secondo posto in giù è vera e propria bagarre, a tutti i livelli.
Corsa scudetto: l’Inter può vincerlo già nel derby del 22 aprile
Per il tricolore, come tutti sanno, è ormai solo questione di tempo, tanto che il tema non è chi lo vincerà, ma quando. L’Inter ha 14 punti di vantaggio sul Milan secondo e nelle prossime tre giornate incontrerà Empoli, Udinese e Cagliari: dovesse fare bottino pieno, ecco che il titolo potrebbe diventare realtà il 22 aprile proprio nel derby con i rossoneri, a patto ovviamente di vincerlo. Questo però presuppone che il Diavolo faccia percorso netto con Fiorentina, Lecce e Sassuolo, perché se così non fosse ecco che Inzaghi si accontenterebbe pure di un pari nella stracittadina, più che sufficiente per far festa in faccia ai rivali. Questo, evidentemente, è ciò che stuzzica di più il popolo nerazzurro, ma il campionato non finirà il 22 aprile: il 28 a San Siro arriverà il Torino, mentre il 5 maggio (data che evoca ricordi tutt’altro che piacevoli) ci sarà la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Nulla, cataclismi a parte, sembra poter separare l’Inter dallo scudetto numero 20 della sua storia, ecco perché la corsa interessa ormai solo ai tifosi nerazzurri, già inebriati dal profumo della festa.
Corsa al secondo posto: per Pioli e Allegri vale più di una medaglia d’argento
Dall’Inter in giù però cambia tutto, a cominciare dalla lotta per il secondo posto, ristretta quasi certamente a Milan e Juventus. Questa corsa, un paio di mesi fa, non esisteva, nel senso che Allegri guardava Pioli col binocolo, ora però le cose sono decisamente cambiate: i 7 punti raccolti nelle ultime otto partite, infatti, hanno permesso al Diavolo di scavalcare la Signora. Ma quanto sposta arrivare secondi? Nella sostanza poco, visto che l’unico traguardo effettivo diventa la zona Champions, però Pioli e Allegri conoscono bene gli sbalzi umorali delle rispettive piazze e sanno che tutto può diventare decisivo (per loro, s’intende). Non è un caso che il tecnico rossonero, in bilico fino a qualche settimana fa, ha riguadagnato terreno verso la riconferma, mentre quello bianconero, elogiato dalla critica per aver tenuto testa all’Inter, è sprofondato nuovamente al centro delle polemiche. Arrivare davanti all’altro, insomma, avrà il suo peso, al momento però è difficile sbilanciarsi su chi ci riuscirà: il Milan ha un calendario più semplice ma altrettanto fitto (l’Europa League, arrivati a questo punto, toglierà ancora più energie), la Juve avrà una serie di scontri infuocati, anche se le ultime partite l’hanno vista in difficoltà un po’ con tutti.
Corsa Europa mai così aperta: otto squadre in corsa e il quinto posto può valere la Champions
Il bello arriva però parlando della corsa alle coppe, intese come Champions, Europa e Conference League. Dal Bologna quarto (54 punti) al Torino undicesimo (41) ci sono ben otto squadre in lotta, con una grande variabile: il Ranking Uefa. Già, perché la nuova Champions assegnerà due posti aggiuntivi alle due federazioni migliori, vale a dire quelle che avranno più punti nella classifica stagionale. L’Italia, al momento, è prima e se è vero che l’Inghilterra, quasi certamente, scalerà la graduatoria (ha ancora cinque squadre in corsa), lo è anche che difficilmente verremo superati pure dalla Germania: le probabilità di avere una quinta squadra in Champions sono alte e hanno inevitabili riflessi sul campionato. La lotta al quarto posto, infatti, riguarda solo Bologna, Roma e, forse, Atalanta (una gara in meno rispetto alle altre), ma se il discorso si allarga a cinque, ecco che Napoli, Fiorentina (anche lei con una partita da recuperare) e Lazio possono ancora dire la loro. Monza e Torino, ovviamente, osservano il tutto dalle retrovie, la matematica però le lascia in corsa e dunque proveranno a inserirsi in una lotta stupenda, forse la più avvincente dell’intero campionato.
Corsa salvezza, che bagarre: sette squadre in 5 punti, può succedere di tutto (Salernitana a parte)
Forse, appunto, perché anche la salvezza non scherza. Pure qui ci sono ben sette squadre in 5 punti e se è vero che la Salernitana, ad oggi, sembra spacciata (addirittura 11 le lunghezze dall’Empoli quartultimo), lo è anche che per gli altri due posti c’è totale incertezza. Ad oggi, oltre ai già citati campani, retrocederebbero Sassuolo e Frosinone, ma Empoli, Cagliari, Verona, Lecce e Udinese non possono certo dormire sonni tranquilli, sia per il vantaggio risicato che per gli scontri diretti in programma. Alla ripresa del campionato, infatti, ci saranno Cagliari-Verona e Sassuolo-Udinese, alla 32esima Lecce-Empoli, alla 33esima Verona-Udinese e Sassuolo-Lecce. Nulla, insomma, è ancora deciso, tranne che in tre diranno addio alla Serie A.