Unicredit ha avviato il collocamento dell’intera partecipazione detenuta in Webuild, pari al 4,99% circa del capitale. Il gruppo guidato da Andrea Orcel (nella foto, ndr) ha offerto, attraverso un accelerated book building, 50,9 milioni di azioni del general contractor.
Webuild, tonfo a Piazza Affari
Dopo la mossa di Unicredit, stamani tonfo Webuild a Piazza Affari. A metà mattina il titolo della società di costruzioni cede il 7,7% (Ftse Mib a -0,02%), scambiando a 2,23 euro per azione, dopo aver toccato un minimo di 2,196. Sul listino principale Unicredit cede lo 0,3%. La banca – secondo fonti di mercato – avrebbe venduto 50,9 milioni di azioni del gruppo in cui era entrata nel 2019, cedute a 2,2 euro per azione a sconto dell’8,9% rispetto alla chiusura di ieri a 2,416 euro. Il totale ammonta a 112 milioni di euro.
Webuild, cosa dicono gli analisti: il rating resta “Buy”
Il titolo è cresciuto negli ultimi tre mesi del 31,5% e nonostante la notizia dell’uscita di Unicredit, gli analisti di Equita mantengono il rating ‘Buy’, con target price a 3 euro per azione, mentre Intermonte ribadisce il target price a 3,30 per azione.
Webuild, chi sono i soci: Intesa tra gli azionisti rilevanti
La struttura azionaria attuale di Webuild vede Salini (39,7%) e Cdp Equity (16,5%) vincolate da un patto parasociale recentemente rinnovato fino a febbraio 2027. Tra gli azionisti rilevanti anche Intesa Sanpaolo (47 milioni di azioni, pari al 4,6% di Webuild).