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Farmaceutica, le big si muovono: Astrazeneca acquista, Pfizer vende. Da Recordati cedola maggiorata con un occhio alle opportunità

Grandi manovre tra le big americane con operazioni di M&A. Intanto l’italiana Recordati nel nuovo piano al 2025 pensa a operazioni mirate di M&A

Farmaceutica, le big si muovono: Astrazeneca acquista, Pfizer vende. Da Recordati cedola maggiorata con un occhio alle opportunità

Tempi di aggiustamenti societari tra le big della farmaceutica. Oggi la britannica Astrazeneca ha fatto acquisti, mentre l’americana Pfizer ha venduto quote. Intanto l’italiana Recordati chiude il 2023 con utile netto in crescita del 24,6% proponendo la distribuzione di un dividendo portao a 1,20 euro da 1,15 euro e guardando anch’essa a operazioni di M&A mirate.

AstraZeneca, dopo aver acquistato pochi giorni fa Amolyt Pharma per circa 1 miliardo, oggi ha raddoppiato con l’acquisizione per 2 miliardi di dollari di Fusion Pharmaceuticals, società inglese che studia trattamenti per il cancro.

La società americvana ha offerto 21 dollari per ogni azione di Fusion Pharmaceuticals, prezzo che ingloba un premio del 97% rispetto al prezzo di chiusura a Wall Street lo scorso lunedì. In più, la big pharma pagherà ulteriori 400 milioni di dollari (3 dollari per azione) al raggiungimento di determinati obiettivi. Contando anche questo earn-out, il premio salirebbe al 126% del prezzo delle azioni di Fusion a lunedì 18. Con questa operazione AstraZeneca mira a rafforzare il proprio portafoglio di trattamenti per malattie rare e ad ampliare la sua presenza nel settore oncologico. Proprio in questo campo AstraZeneca aveva già investito, con l’acquisto lo scorso dicembre di Gracell Therapeutics. Dopo la notizia, le azioni di Fusion Pharmaceuticals si sono allineate al prezzo offerto da AstraZeneca, con un’accelerazione del 100%. Verso la fine dela seduta europea al Nasdaq quota 20,99 dollari, in rialzo del 97,28%. Il titolo di AstraZeneca invece a Londra perde lo 0,58%.

Fusion Pharmaceuticals: radioterapia mirata

La specializzazione di Fusion Pharmaceuticals è nello sviluppo di radio coniugati, cioè una modalità terapeutica innovativa che punta a consegnare isotopi radioattivi solo alle cellule tumorali, localizzando di fatto il trattamento e limitando i danni della radioterapia sulle cellule sane. Il trattamento più avanzato, il FPI-2265, è in fase di sperimentazione di medio livello per il trattamento del cancro alla prostata.

Pfizer incassa 4 miliardi di dollari riducendo la sua quota in Haleon

Invece la casa farmaceutica amricana Pfizer ha deciso far cassa e di vendere una parte della sua quota in Haleon, società anch’essa a stelle e strisce, quotata a Londra e a Wall Street. Haleon è nota per prodotti per l’igiene orale, tra cui dentifrici Sensodyne, e per farmaci da banco come Voltaren e Multicentrum. Pfizer è il principale azionista di Haleon, la quale è nata nel 2022 da uno spin-off di Gsk. Al termine dell’operazione, che dovrebbe chiudere giovedì 21 marzo, Pfizer scenderà al 22,6% di Haleon dall’attuale 32%, incassando quasi 4 miliardi di dollari e rimanendo comuqnue primo azionista. Haleon al momento non ha altri azionisti rilevanti al di fuori di Pfizer e Gsk: il terzo socio, Mfs International, ha l’1,3%.

Dopo la notizia, il titolo di Haleon a Londra è in rialzo del 2,89% a 324,10 sterline. Le azioni che Pfizer ha deciso di vedere saranno collocate tramite un’offerta pubblica globale a un prezzo di 3,08 sterline per le azioni ordinarie e 7,85 dollari per le azioni americane di deposito, ciascuna delle quali equivale a due azioni ordinarie. In totale, Pfizer cederà circa 630 milioni di azioni di Haleon per 3,9 miliardi di dollari. In più, la società di Sensodyne ha accettato di riacquistare oltre 102 milioni di azioni da Pfizer fuori mercato per un corrispettivo di circa 315 milioni di sterline.

Recordati: dividendo a 1,20 euro da 1,15

Rimanendo nel settore farmaceutico oggi è stato anche il giorno di Recordati, che ha comunicato i risultati finanziari definitivi del 2023, con un utile netto in crescita del 24,6% e ha fornito i target finanziari per il biennio 2024/2025, in crescita. Inoltre proporrà all’assemblea degli azioni il pagamento di un dividendo di 1,20 euro ad azioni, in crescita rispetto a 115 dell’anno precedente.

La multinazionale farmaceutica italiana, fondata nel 1926, ha chiuso lo scorso anno con ricavi netti per 2,08 miliardi di euro, in aumento del 12,4% rispetto agli 1,85 miliardi ottenuti l’anno precedente o +14% a perimetro omogeneo e a cambi costanti (+9,6% escludendo l’impatto della Turchia), in linea con la parte alta dell’intervallo di guidance rivista al rialzo a maggio del 2023.

Il margine operativo lordo è aumentato del 14,4%, passando da 672,8 milioni a 769,6 milioni di euro e di conseguenza, la marginalità è migliorata dal 36,3% al 37%, riflettendo la maggiore leva operativa. La società milanese ha terminato il 2023 con un utile netto di 389,2 milioni di euro, in crescita del 24,6% rispetto ai 312,3 milioni contabilizzati l’anno precedente, trainato dalla performance operativa e dai minori costi non ricorrenti rispetto al 2022. L’utile netto rettificato è stato pari a 524,6 milioni di euro (+10,8%), al di sopra dell’intervallo di guidance. Alla fine del 2023 l’indebitamento netto della società farmaceutica era salito a 1,58 miliardi di euro, rispetto agli 1,42 miliardi di inizio anno, in seguito all’esborso di 707 milioni in seguito al pagamento up-front di 245 milioni per il nuovo accordo di vendita e distribuzione con GSK per la commercializzazione di Avodart e Combodart/Duodart. Nell’intero 2023 la generazione di cassa è stata pari a 456 milioni di euro.

Riguardo le stime finanziarie per il biennio 2024/2025, Redordati ha comunicato che per l’esercizio in corso stima ricavi compresi tra 2,26 miliardi e 2,32 miliardi di euro. L’Ebitda è stimato tra 830 e 860 milioni di euro, con una marginalità nell’ordine del 37%, mentre l’utile netto rettificato è indicato tra 550 e 570 milioni di euro. Con l’attuale portafoglio prodotti, Recordati prevede di generare ricavi superiori a 2,4 miliardi di euro entro il 2025, con margine Ebitda nell’ordine del 37%. Gli elementi della strategia del gruppo rimangono invariati, combinando la crescita organica con operazioni mirate di M&A e business development.

Il consiglio di amministrazione di Recordati ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti il pagamento di un dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 1,20 euro per azione (rispetto a 1,15 euro del 2022), da cui vanno detratti gli 0,57 euro staccati a novembre 2023 come acconto. Il saldo della cedola, pari a 0,63 euro, sarà staccato lunedì 20 maggio 2024, con pagamento dal 22 maggio.

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