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Intelligenza artificiale per città più resilienti. IBM in campo con un bando super milionario

Una piattaforma Ibm offre soluzioni per rendere le città più sostenibili. L’Intelligenza Artificiale viene applicata a tutti i settori di una civiltà. L’urbanesimo è in aumento, che farà la politica?

Intelligenza artificiale per città più resilienti. IBM in campo con un bando super milionario

La resilienza delle città ha tempi sempre più accelerati. Ci sono casi di quartieri dove non si è fatto in tempo a progettare soluzioni nuove con determinate tecnologie che ne sono arrivate subito altre. È una corsa a migliorare la qualità della vita, a contenere i cambiamenti climatici, ma è anche una potente sfida scientifica e finanziaria.

L’Intelligenza Artificiale -AI- si va imponendo con soluzioni a 360 gradi. Le aziende più potenti per capitali e capacità produttiva se la giocano, la sfida. Molto significativo l’annuncio di questa settimana della IBM di un bando da 45 milioni di dollari per raccogliere proposte da parte di enti governativi e non profit per il programma Ibm Sustainability Accelerator.

Uno strumento proprio, che utilizza AI generativa per “supportare le popolazioni vulnerabili ad affrontare le minacce ambientali in tutto il mondo con una proposta diversa per ogni anno”. C’è l’interesse commerciale della società di New York e non ci spaventiamo per questo, ma c’è anche la forza interattiva per governare situazioni impreviste e complicate. I progetti per il bando possono essere presentati fino al 30 aprile prossimo e devono trattare in particolare il tema dell’adattamento al clima.

Le indicazioni Onu sullo sviluppo sostenibile

I criteri di selezione del bando terranno conto della capacità e della disponibilità dei richiedenti a sostenere comunità particolarmente vulnerabili alle minacce ambientali urbane. La dura realtà nei Paesi industrializzati colpiti da eccessi climatici si scontra con le politiche di tutela ambientale in generale e del territorio in particolare. Ora, lo spirito che sorregge il bando è quello del Goal numero 11 delle Nazioni Unite sulla sostenibilità : “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”. Questo perché l’urbanizzazione è uno degli sviluppi più significativi del 21° secolo. Più della metà della popolazione mondiale oggi vive nelle città, ma ci sono stime che arrivano fino al 70% di residenti entro il 2050. Saranno tutti meno protetti, per questo bisogna pensare da oggi a come avere città o metropoli più ricettive e allo stesso tempo produttive per consentire alla gente di vivere dignitosamente.

IBM guarda alla tecnologia come è evidente e ha incrementato le risorse a disposizione del 50% per essere cervello e braccia di un nuovo disegno urbano. Tuttavia, i milioni di dollari dovranno avere efficacia già entro i prossimi cinque anni. Un traguardo non lungo per affrontare le minacce ambientali che quando accadono affossano ogni pianificazione. Se esaminiamo i livelli di emissioni, l’intensificazione dei rischi atmosferici, piuttosto che alluvioni, siccità o altro, nessuna parte del mondo ne è esclusa. La domanda che ci facciamo è se l’AI è alla portata dei potenziali clients di IBM. Che non devono restare soli a rispondere alle trasformazioni ambientali e umane.

IA, che farà la politica?

“Non vediamo l’ora di lavorare con un nuovo gruppo di partner per aiutare a trasformare le città in cui viviamo, integrando soluzioni che sfruttano il potenziale dell’intelligenza artificiale per costruire un futuro più resiliente”, ha dichiarato Justina Nixon- Saintil, vicepresidente di IBM. Non c’è dubbio che la gara per il bando susciterà interesse nelle comunità di tutto il mondo o almeno di quelle che si pongono il problema di rivedere le vecchie logiche urbane. In ogni caso i governi e la politica non potranno restarne fuori, perché spetta poi a loro gestire gli sfracelli ambientali e le sofferenze sociali ed economiche.

Il programma Sustainability Accelerator, comunque, è stato testato per tre anni con grande quantità di denaro ed ha aiutato 15 progetti nel mondo per agricoltura sostenibile, energia pulita, gestione idrica. Quello che stiamo imparando tutti è che il passaggio al nuovo si ottiene con le tecnologie, la ricerca e la predisposizione culturale al cambiamento. È un tema che appassiona le nuove generazioni e bisogna compiacersene. Va bene certamente l’avviso con tanti soldi di una grande multinazionale per dare una mano, ancorché interessata, ma le istituzioni nazionali e locali non possono restare alla finestra. Si devono svegliare anche loro.

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