Ci voleva un Presidente riformatore e innovativo come Augusto Barbera per spingere la Corte Costituzionale a colpire l’insostenibile protezionismo che circonda il mondo dei taxi e aprire maggiormente le porte agli Ncc. Quello che i Governi e le amministrazioni locali non hanno avuto finora il coraggio di fare per difendere egoisticamente i propri interessi elettorali, lo ha meritoriamente fatto la Consulta. Con una doppia sentenza ha detto sì a nuove licenze per le auto a noleggio con conducente, che il Governo Conte 1 (Cinque Stelle+Lega) aveva bloccato nel 2018 per non urtare la suscettibilità e gli interessi corporativi dei tassisti a scapito dei consumatori e ha permesso anche agli Ncc di utilizzare le app per le prenotazioni del servizio. Sembrano sentenze banali ma sono l’esatto contrario perché vengono incontro alle attese degli utenti e scuotono vigorosamente l’immobilismo della classe politica che, con rare eccezioni, ha sempre acriticamente assecondato le chiusure protezionistiche dei tassisti. Verrebbe da dire: c’è un giudice sul Colle, nel bellissimo palazzo della della Corte Costituzionale che, guarda caso, è proprio dirimpetto al Quirinale. Barbera è da poco il Presidente della Consulta ma il suo peso si sente.
La Corte Costituzionale colpisce il protezionismo che regola i taxi e apre agli Ncc: finalmente
Con due coraggiose sentenze la Corte Costituzionale del nuovo Presidente Augusto Barbera fa quello che Governo ed enti locali non hanno finora avuto coraggio di fare