E ora la Lazio sogna. La vittoria sul Bayern non basta per cantare sentirsi al sicuro, ma quantomeno consente di mantenere vive le speranze in vista del ritorno, peraltro con un aumento sensibile delle quotazioni. Sarri e i suoi non chiedevano altro e sono stati accontentati grazie a una prova di grande carattere, nella quale hanno avuto la meglio sui tedeschi spreconi e poco pungenti. La fase a eliminazione diretta delle coppe comincia così nel migliore dei modi, ora però bisogna proseguire il trend anche in Europa League: Milan-Rennes (ore 21) e Feyenoord-Roma (18.45) possono regalarci altre soddisfazioni, almeno questo è l’augurio.
Lazio – Bayern Monaco 1-0, Immobile firma l’impresa e rende possibile la qualificazione
La notte di San Valentino sorride alla Lazio e ai suoi tifosi, perché battere il Bayern Monaco in un ottavo di Champions non capita certo tutti gli anni. L’ultima volta, per dire, era stato un massacro con i tedeschi capaci di passeggiare sulla squadra di Inzaghi con un impietoso 4-1. Questa volta, invece, il temuto strapotere teutonico è rimasto solo sulla carta, perché il campo ha detto ben altro. Certo, la squadra di Tuchel ha tenuto il pallino del gioco con il 61% di possesso palla e calciato 17 volte verso la porta di Provedel, senza però centrarla in nessuna occasione; il contrario dei biancocelesti, meno appariscenti ma decisamente più incisivi, tanto da sporcare i guanti di Neuer in quattro occasioni, di cui una decisiva. E dire che la serata era cominciata male, con Sarri che dopo Zaccagni e Rovella perdeva anche Vecino, fermatosi nel riscaldamento.
L’inizio del Bayern poi non prometteva nulla di buono e il Comandante tremava di fronte alle occasioni di Kimmich, Kane, Musiala (due volte) e Sané, riuscendo però a tenere il timone. Dopo la sfuriata iniziale, però, la Lazio guadagnava fiducia e sfiorava il gol con Luis Alberto, il cui tiro finiva poco sopra la porta bavarese. Nella ripresa gli equilibri cambiavano, perché la squadra di Tuchel perdeva mordente favorendo così i biancocelesti, ormai definitivamente in partita. Al 48’ Isaksen cestinava una palla gol colossale davanti a Neuer e l’Olimpico sbuffava nervoso, forse temendo di aver gettato alle ortiche l’episodio decisivo. Nulla di più sbagliato, visto che al 67’ il match girava clamorosamente: fallo di Upamecano sullo stesso norvegese, rigore ed espulsione. Dal dischetto, neanche a dirlo, si presentava Immobile e le reti in maglia biancoceleste diventavano così 201, a poche ore dalla cifra tonda festeggiata a Cagliari. La Lazio, in vantaggio di un gol e di un uomo, prendeva ulteriore linfa e sfiorava più volte il 2-0, senza però trovarlo né con Felipe Anderson né con Pedro, troppo teneri al momento di colpire. Sarebbe stata l’apoteosi, ma va decisamente bene anche così: il 5 marzo, nel catino bollente dell’Allianz Arena, saranno i biancocelesti a partire avanti, seppur di poco.
Sarri esulta: “È stata la vittoria dell’applicazione e della sofferenza, ma al ritorno sarà un inferno”
“È stata una vittoria dell’applicazione e della sofferenza, abbiamo battuto una delle squadre più forti d’Europa, ma c’è anche un po’ di rammarico perché potevamo segnare ancora nel finale – ha detto Sarri -. Mi è piaciuta la compattezza e lo spirito della squadra, ci siamo mossi con un cervello solo ed è qualcosa di importante. Abbiamo la consapevolezza che al ritorno andremo all’inferno, sapevamo che avremmo sofferto, ma anche che avremmo avuto delle opportunità e una l’abbiamo colta. C’è solo un pizzico di rammarico perché negli ultimi venti minuti abbiamo pensato più a portare a casa la vittoria che a segnare ancora”.
Immobile: “Ero convinto che avremmo dato tutto, queste gioie sono il motivo per cui giochiamo”
“Abbiamo lavorato e preparato questa partita per poter dire la nostra – ha confermato il match winner Immobile -. Ero convinto che la squadra avrebbe messo tutto in campo. Abbiamo avuto delle occasioni e dovevamo essere bravi a sfruttarle in vista della partita di ritorno. Condividere questi momenti con la gente è il motivo per cui abbiamo iniziato sin da piccoli”.
Tuchel amaro: “Abbiamo fatto di tutto per perdere una partita che era nelle nostre mani”
“Nel primo tempo abbiamo dominato e avuto diverse occasioni per passare in vantaggio – l’analisi di Tuchel -. Nel secondo invece abbiamo perso brillantezza e concentrazione non so per quale motivo, facendo di tutto per perdere questa partita che era nelle nostre mani. Abbiamo smesso di crederci e ci sono stati troppi errori individuali. Preoccupato per il mio futuro? No”.
Europa League: questa sera Milan – Rennes (ore 21, Tv8, Dazn e Sky) e Feyenoord – Roma (ore 18.45, Dazn e Sky)
A completare la prima settimana di coppe, come detto in apertura, saranno Milan e Roma, impegnate nei sedicesimi di Europa League. Sulla carta l’impegno più insidioso è quello dei giallorossi, attesi dalla complicata trasferta di Rotterdam contro un avversario che conoscono molto bene, visti i tre precedenti delle ultime due stagioni (tutti positivi, compresa la storica finale di Conference League vinta a Tirana), ma anche i rossoneri dovranno vedersela con un avversario insidioso, capace di ottenere ben otto vittorie consecutive negli ultimi due mesi.
Entrambe hanno tutta l’intenzione di andare fino in fondo alla Coppa, sia per questioni economiche (la vittoria, è bene ricordarlo, vale la Champions in prima fascia) che sportive: il Milan perché non l’ha mai vinta nella sua storia, la Roma per cancellare la bruciante delusione di Budapest. E poi c’è un ulteriore elemento per sperare che le italiane vadano più avanti possibile, ovvero il punteggio del ranking che potrebbe regalarci una quinta squadra nella prossima Champions: il nuovo format allargato a 36, infatti, prevede due posti aggiuntivi alle prime due federazioni in classifica e l’Italia, dopo la vittoria della Lazio, è prima davanti a Inghilterra, Germania e Spagna. A sorridere di ciò è soprattutto il Bologna di Thiago Motta, capace di vincere il recupero contro la Fiorentina (2-0, gol di Orsolini e Odgaard) e agganciare l’Atalanta (a cui manca ancora la partita con l’Inter del 28 febbraio) in piena zona Champions, anche se alla corsa sono iscritte anche Roma, Lazio, la stessa Viola e il Napoli.