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Unicredit accelera sul nuovo Cda: lista candidati entro metà febbraio. Verso una conferma per il duo Padoan-Orcel?

La presentazione anticipata della lista da parte di Unicredit sembra indicare una chiara volontà di mantenere la continuità e di anticipare le nuove regole del settore, con la conferma probabile del duo al vertice

Unicredit accelera sul nuovo Cda: lista candidati entro metà febbraio. Verso una conferma per il duo Padoan-Orcel?

Unicredit preme l’acceleratore sul rinnovo del Consiglio di amministrazione con il tandem Andrea Orcel e Pier Carlo Padoan pronti ad assumere nuovamente la guida. Più ci avviciniamo alla scadenza, più diventa evidente la conferma del duo al vertice (Orcel come ceo e Padoan come presidente) insieme a gran parte del consiglio, destinato a continuare il lavoro svolto finora. Se il rinnovo in cima è ovvio, l’attenzione si sposta sul resto del board che potrebbe vedere alcuni cambiamenti.

D’altra parte, la riconferma di Padoan, affermano vari stakeholder, porterebbe con sé il vantaggio di mantenere una piena continuità in un consiglio che, negli ultimi tre anni, ha lavorato senza intoppi, fornendo un prezioso supporto al lavoro svolta da Orcel, il quale ha a sua volta contribuito a un notevole aumento del valore delle azioni, toccando un picco del 200%. Alcuni sottolineano la natura collaborativa del rapporto tra i due, confermata anche dalla partecipazione congiunta a Davos.

Unicredit: la lista entro metà febbraio

Se tutto procede come previsto, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, la lista dei candidati al Cda, che guiderà la banca per il prossimo triennio, sarà depositata entro metà febbraio con il Comitato Corporate Governance & Nomination e il consiglio stesso al lavoro, supportati dagli head hunter Egon Zehnder e Spencer Stuart. Ben 60 giorni prima dell’assemblea degli azionisti del 12 aprile, molto prima della scadenza formale del 1° marzo, fissata a 40 giorni dall’assemblea. In realtà, non è la prima volta che l’istituto presenta la lista con largo anticipo. Questa mossa non solo si allinea alle best practices europee, anticipando le nuove regole del Ddl Capitali in fase di approvazione, ma offre anche un ampio margine per coinvolgere gli investitori prima dell’assemblea.

Il passaggio al sistema monistico: più spazio agli indipendenti

Il passaggio al sistema monistico impone alcune aggiunte di peso, con l’eliminazione del collegio sindacale (previsto nel sistema dualistico) che ha il compito di verificare la correttezza della gestione aziendale. Il passaggio al sistema monistico comporta l’introduzione di un comitato per il controllo, composto principalmente da membri indipendenti. Questo comitato avrà il compito di svolgere le funzioni di controllo e supervisione che erano precedentemente affidate al collegio sindacale. L’obiettivo è spesso migliorare l’efficienza e la flessibilità nella gestione aziendale, semplificando la struttura di governance.

In poche parole il sistema monistico, particolarmente gradito ai mercati, rappresenta una forma di governance più integrata e agile, dove un unico consiglio di amministrazione svolge sia le funzioni esecutive che di controllo, sostituendo il tradizionale modello dualistico con due organi separati.

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