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Governo: via alla digitalizzazione delle richieste di valutazione ambientale. Sarà tutto più veloce?

Per le richieste Via finalmente arriva la digitalizzazione. Un periodo sperimentale e poi l’applicazione definitiva. Il ruolo delle Commissioni

Governo: via alla digitalizzazione delle richieste di valutazione ambientale. Sarà tutto più veloce?

Da oggi 1° febbraio le istanze per le valutazione d’impatto ambientale (Via) sono presentabili in modalità telematica. È un passo importante per le aziende impegnate a costruire impianti per le rinnovabili che potranno evitare di spedire la documentazione via posta o consegnarla a mano.

Una settimana fa le aziende di Elettricità futura hanno chiesto di accentrare le autorizzazioni nel Ministero dell’Ambiente. I procedimenti lumaca presso le Regioni si concludono dopo anni con grave danno per gli investimenti programmati e gli efficientamenti energetici. Una situazione tecnica-amministrativa insopportabile quanto onerosa. Per aprire un cantiere e non subire interruzioni in fase operativa occorrono anni. Spesso le aziende rinunciano e ci sono stati casi in Sardegna, Puglia dove i progetti sono stati portati addirittura all’estero. La proposta di un interlocutore unico nasce da queste considerazioni. Non è scontato che sia l’idea migliore.

La nuova modalità in vigore da oggi dopo un periodo transitorio dovrebbe diventare definitiva. La direzione generale Valutazioni ambientali del Mase ha messo a disposizione il portale web https://va.mite.gov.it, dedicato, appunto, alla pubblicazione delle procedure di Via/Vas/Aia. Le domande fino al 30 aprile potranno comunque essere fatta anche a mezzo posta, con consegna a mano o invio Pec: https://va.mite.gov.it/it-IT/ps/DatiEStrumenti/Modulistica 

Fiducia… fino a prova contraria

La novità nel nell’iter riguarda anche gli uffici pubblici che propongono lavori. Anche in questo caso sono numerosi gli enti impegnati a spendere soldi per strutture pubbliche. È il caso di chiedersi se è la volta buona che con la digitalizzazione avremo maggiore efficienza. Le domande potranno contenere tutta la documentazione sin dall’inizio, ma una volta recapitate dovranno essere esaminate. Alla fase di start, come l’ha definita il Ministro Pichetto Fratin , dovrà seguire un esame rapido da parte di funzionari e Commissioni. Lo snodo principale è nella struttura burocratica che pur con la dematerializzazione documentale deve accelerare le valutazioni e rilasciare i permessi.

Non a caso le aziende elettriche hanno chiesto di sbrogliare la matassa delle autorizzazioni facendo affidamento su una Commissione unica nazionale. Nella loro iniziativa hanno fiducia nel Ministero dell’Ambiente, visto come decisore finale dei loro affanni, anche economici. Le richieste di Via nel 2023 sono costate, infatti, 40 milioni di euro e sono ferme a decine. Tutto a Roma? Da oggi si usa il web, ma è prudente non fidarsi fino in fondo di chi ti ha deluso, dice un vecchio adagio. Gli industriali lo conoscono.


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