Che differenza tra Italia e Francia anche sulla politica agricola e di fronte alla protesta dei trattori. Incontrando a Verona una rappresentanza degli agricoltori in lotta, il ministro Francesco Lollobrigida ha solo saputo dire che “alcune scelte Ue sull’agricoltura sono sbagliate” perché la politica ambientalista di Bruxelles è troppo rigida. Di tutt’altro spessore il piano presentato dal nuovo premier francese, Gabriel Attal, e sostenuto dal Presidente Emmanuel Macron. L’obiettivo della Francia – ha chiarito Attal parlando all’Assemblea Nazionale – è garantire un concorrenza leale, soprattutto per far sì che le norme applicate agli agricoltori francesi siano rispettare anche dai prodotti stranieri”. Perciò ci saranno controlli molto rigorosi sui prodotti alimentari stranieri, il pagamento entro marzo dei sussidi europei e multe severe per i rivenditori di generi alimentari che non rispettano una legge volta a garantire una quota equa di ricavi per gli agricoltori locali. Attal ha infine comunicato il Parlamento che, attorno alla Francia, si è formata una coalizione di 22 Paesi intenzionati a chiedere di continuare ad esentare gli agricoltori dai vincoli ambientali Ue sulle terre da tenere incolte e che ci sono buone probabilità che l’istanza venga accolta da Bruxelles. Questa sì che è leadership, ma l’Italia di Lollobrigida sta su un altro pianeta: giù dalla torre.
Protesta dei trattori: la Francia di Macron e Attal ha un piano, da Lollobrigida solo critiche alla Ue
La Francia di Macron e Attal ha un piano preciso di interventi di fronte alla rivolta dei trattori che sta dilagando in mezza Europa, ma l’Italia balbetta e non sa ancora bene cosa fare