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Imprese, Spada (Assolombarda): “Competitività a rischio senza politica industriale Ue”

L’allarme del presidente Assolombarda: “Con leggerezza Commissione e Parlamento europeo hanno compiuto scelte e varato provvedimenti fortemente ideologici e penalizzanti”

Imprese, Spada (Assolombarda): “Competitività a rischio senza politica industriale Ue”

“La Lombardia, grazie alle sue imprese, ancora una volta fa meglio del resto del Paese al punto che lo scarto di Pil rispetto al 2019 è addirittura superiore al +5%. È l’Europa, ora, a rischiare di perdere terreno”. Lo ha detto il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, nel corso della conferenza ‘Il mondo nel 2024: sempre più frammentato? Scenari per le imprese, tra rischi e opportunità, promossa da Ispi, Assolombarda e Sace, che si è tenuta nell’auditorium della sede rinnovata di Assolombarda a Milano.

Assolombarda e il contesto geopolitico

“Dal punto di vista geopolitico – spiega Spada – ci troviamo ad agire in un momento storico in cui si stanno ridefinendo assetti, presupposti e gerarchie, talvolta addirittura secolari, dell’ecosistema industriale ed economico globale”. Nonostante il rallentamento dell’economia globale, l’Italia è il Paese europeo che ha registrato la ripresa più vigorosa dopo la pandemia: nel 2023 ha chiuso con un livello di Pil superiore del +3,0% a quello del 2019, ben sopra lo +0,8% della Germania, il +2,4% della Spagna, il +1,6% della Francia e del +2,1% del Regno Unito.

“Risultati frutto della reattività, competitività e innovazione delle nostre imprese che – sottolinea – sono leader globali in molteplici specializzati in segmenti di altissima qualità, come la moda, il design, l’automotive, l’aerospazio, la meccanica, la farmaceutica e i beni di consumo. Il nostro è un Paese solido, operoso e intraprendente e a livello internazionale una delle più straordinarie e competitive economie”.

“Il 2024 – aggiunge il presidente di Assolombarda – non si è aperto certo con le migliori premesse, iniziamo a osservare i primi veri effetti dell’estensione del conflitto in Medio Oriente, con l’escalation degli attacchi nel Mar Rosso che ha messo a repentaglio la sicurezza dei traffici commerciali marittimi e ha riportato alla luce le tensioni sui prezzi dei noli. Per l’Italia il Canale di Suez rappresenta il 40% dell’import-export marittimo nazionale, cioè 154 miliardi di dollari e con la situazione attuale stiamo subendo un aumento considerevole sia del tempo di trasporto delle merci sia dei costi dei container che hanno raggiunto oggi i 6.282 dollari (18 gennaio 2024), cioè il +352% rispetto a ottobre 2023″.

Le preoccupazioni di Assolombarda

Alessandro Spada ha quindi espresso preoccupazione per il futuro dell’industria europea: “L’Europa è la seconda realtà manifatturiera del mondo, ma rischia di perdere terreno. Le cause sono fondamentalmente due: la mancanza di una strategia di politica industriale comunitaria e la leggerezza con la quale l’attuale Commissione e il Parlamento hanno compiuto scelte e varato provvedimenti fortemente ideologici e penalizzanti per l’industria europea. Questi orientamenti, insieme alla scarsa consapevolezza della forza della nostra industria e alla mancanza di strumenti finanziari comuni (come un fondo sovrano europeo finanziato da eurobond), rischiano di portare alla de-industrializzazione dell’Unione, alla perdita di competitività delle nostre imprese e all’alterazione della stessa concorrenza interna tra i Paesi membri dell’Unione compromettendo quindi l’integrità e la forza unitaria del progetto europeo”.

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