Il consiglio di amministrazione del gruppo Hera, presieduto da Cristian Fabbri, ha visionato i risultati preconsuntivi 2023 e dato il via libera al piano industriale fino al 2027. Il piano prevede significativi investimenti per il periodo 2023-2027, mirati a sostenere progetti che accelereranno le attività del gruppo, aumentando la resilienza e generando valore condiviso e sviluppo sostenibile.
La multiutility conferma così il suo ruolo di partner affidabile per i territori serviti, affrontando le sfide esterne e facilitando la transizione ecologica, energetica e digitale, l’economia circolare e la tutela delle risorse.
Il piano industriale 2027 di Hera
Il nuovo piano industriale fino al 2027, prevede un margine operativo lordo (Mol) di 1.650 milioni di euro entro tale periodo, un miglioramento di 355 milioni rispetto al 2022. Considerando la mancanza di alcune opportunità di business che hanno contribuito per circa 120 milioni al risultato del 2022, la crescita complessiva raggiunge i 475 milioni di euro, con un tasso medio annuo del 7%. Lo sviluppo organico, trainato da investimenti, espansione sui mercati liberalizzati, efficienze e innovazione, rappresenta il principale motore di crescita con un contributo di 375 milioni di euro. Le operazioni di fusione e acquisizione sono stimate apportare un contributo significativo di 100 milioni di euro, in linea con il track record del gruppo.
Il piano industriale prevede un aumento del rendimento del capitale investito (Roi) fino al 9,5% entro il 2027, in netto miglioramento rispetto al 7,9% del 2022, grazie agli obiettivi di crescita degli indicatori economici.
“A livello di business nel prossimo quinquennio si evidenzia l’importante contributo alla crescita dei risultati di gruppo di tutte le attività e in particolare della filiera ambiente, grazie a una strategia che fa leva su un portafoglio di servizi global waste che rafforzeranno ulteriormente la nostra leadership nel mercato, e della filiera reti, che vedrà un importante piano di investimenti per accompagnare i territori verso la transizione green” ha commentato l’ad di Hera, Orazio Iacono.
Hera: performance positiva dei margini industriali
Il gruppo ha registrato una performance positiva nei margini industriali per l’anno appena concluso, con un margine operativo lordo (Mol) atteso superiore a 1.480 milioni di euro. Questo rappresenta un aumento di 185 milioni rispetto ai 1.295 milioni di euro del 2022 e supera di tre anni il target fissato dal precedente piano industriale per il 2026 (1.470 milioni di euro).
Dopo le condizioni straordinarie del mercato energetico nel 2022, l’attenzione alla generazione di cassa e alla gestione efficiente del capitale circolante ha portato a una riduzione del rapporto debito netto/Mol, previsto al di sotto di 2,6x, un notevole miglioramento rispetto al 3,3x del 2022.
Dividendo 2024 sale a 14 centesimi
Considerando i positivi risultati preconsuntivi del 2023, è stata rivista al rialzo l’intera politica dei dividendi. Si ipotizza la distribuzione di una cedola di 14 centesimi di euro per azione già a giugno 2024, rappresentando un aumento del 12% rispetto all’ultimo dividendo pagato e superando la previsione del precedente piano industriale (12,5 centesimi).
La proiezione prevede un costante incremento annuale dei dividendi fino a raggiungere una cedola di 16 centesimi di euro al 2027, con un aumento del 28% rispetto all’ultimo dividendo, e un utile netto per azione in crescita del 7% medio annuo.
A prezzi correnti del titolo Hera, questa nuova politica assicura un rendimento medio del 5%.
Focus su economia circolare e decarbonizzazione
Il gruppo Hera mantiene il suo impegno verso l’economia circolare e la decarbonizzazione, promuovendo la transizione ecologica nei territori serviti attraverso iniziative rivolte a cittadini, amministrazioni pubbliche e clienti industriali. Utilizzando la sua ampia infrastruttura e know-how, il gruppo progetta iniziative nel piano industriale al 2027 che sono in linea con gli obiettivi industriali al 2030 in termini di economia circolare e decarbonizzazione.
Per quanto riguarda l’economia circolare, il piano prevede obiettivi al 2030, come l’aumento del 150% delle plastiche riciclate rispetto al 2017 e il riutilizzo delle acque reflue fino al 18% del totale entro il 2030.
Sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, il gruppo conferma l’ambizioso obiettivo di riduzione del 37% entro il 2030, già approvato dal prestigioso network internazionale Science based target initiative (Sbti) sia per le emissioni del gruppo che per quelle dei suoi clienti. La previsione è di raggiungere una riduzione del 29% entro il 2027. Inoltre, la multiutility anticiperà di 3 anni l’obiettivo al 2030 di incrementare a oltre il 50% la quota di energia elettrica rinnovabile sul totale venduto.
Crescita equilibrata e migliore resilienza
Il piano industriale prevede una crescita bilanciata delle tre principali filiere di attività del gruppo Hera (reti, energia ed ambiente), mantenendo un equilibrio tra di esse. Questo modello di sviluppo ha garantito una forte resilienza nei risultati del gruppo negli ultimi vent’anni, permettendo una crescita continua sia nei target di sostenibilità che nelle performance economico-finanziarie e di servizio.
Il 40% degli investimenti operativi sarà destinato a migliorare ulteriormente la resilienza degli impianti e delle reti del gruppo dagli effetti esogeni, tra cui il cambiamento climatico attraverso il potenziamento infrastrutturale, l’implementazione di processi predittivi, di monitoraggio e gestione da remoto.
Previsti investimenti per 4,4 miliardi
Il piano degli investimenti ammonta a 4,4 miliardi di euro, di cui il 48% sarà dedicato a iniziative di sviluppo e fusione-acquisizione (M&A). Il 55% di tali investimenti sarà destinato ai business regolati, mentre il restante 45% sarà impiegato per sostenere la crescita dei business a mercato.
Considerando le nuove dimensioni della Tassonomia europea, il gruppo stima che investimenti operativi per 2,5 miliardi di euro (pari al 98% degli investimenti ammissibili) saranno allineati ai dettami della disciplina europea, consentendo loro di accedere agli strumenti agevolati di finanza sostenibile con benefici anche in termini di costi finanziari.
Hera svolge un ruolo attivo anche nella trasformazione digitale delle comunità servite. Oltre il 30% degli investimenti del Piano sarà dedicato alla digitalizzazione e innovazione delle infrastrutture, delle attività e delle soluzioni per i clienti. Oltre agli investimenti diretti, il gruppo contribuirà al valore sociale ed economico delle opere nei territori serviti grazie ai quasi 400 milioni di contributi ricevuti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e altri istituti.
“Questi 4,4 miliardi di investimenti per lo sviluppo industriale, per la crescita sostenibile e per la resilienza ci permetteranno di traguardare al 2027 un margine operativo lordo di 1,65 miliardi di euro, con un incremento del 28% rispetto al 2022 e un aumento dei dividendi di pari dimensione. Il 40% degli investimenti contribuirà a rendere ancora più resilienti le nostre infrastrutture per garantire qualità e continuità dei nostri servizi, anche in condizioni climatiche avverse come quelle sperimentate negli ultimi anni” ha dichiarato Fabbri.