L’attesa di una riduzione dei tassi ufficiali da parte della Bce, una buona notizia per la maggior parte degli attori di mercato, significa anche che i rendimenti delle obbligazioni andranno riducendosi e quindi gli investitori cercano di mettere più fieno in cascina che possono per assicurarsi buone cedole per qualche anno. Il rovescio della medaglia, un po’ meno comprensibile, è che le emittenti, anch’esse consapevoli che i tassi scenderanno, stanno certamente raccogliendo fondi a piene mani grazie all’enorme domanda, ma pagandoli ben salati. Evidentemente i rendimenti che pagano agli investitori sono comunque più bassi dei tassi che pagherebbero per indebitarsi con le banche e del resto non hanno molta altra scelta visto che nei prossimi 2-3 anni andranno a scadere molte emissioni che devono essere rifinanziate.
Tra ieri e oggi 5 nuovi bond
Ogni giorno nuove emittenti presentano agli investitori istituzionali nuove offerte. Mancano invece i bond rivolti agli investitori retail. Dopo le obbligazioni emesse ieri da Mediobanca, Iren e la Popolare di Sondrio, oggi è la volta di Unicredit ed Enel.
Secondo Santander, i mercati primari europei hanno registrato il secondo miglior inizio d’anno, emettendo 47 miliardi di euro la scorsa settimana e arrivando a 89 miliardi di euro da inizio anno. “La maggior parte delle emissioni derivano da società finanziarie, con 65 miliardi di euro, -15% su base annua, mentre le aziende corporate hanno emesso 24 miliardi di euro, +13% su base annua”, precisa il team di Algebris Investments. “La domanda è stata elevata per le nuove emissioni governative, finanziarie e corporate, poiché si prevede che le banche centrali ridurranno i tassi quest’anno e gli investitori cercheranno di ottenere rendimenti elevati finché potranno”.
Unicredit lancia un 7 anni, Enel un sustainability-linked bond a 4,5 e 11 anni
Unicredit ha avviato stamani il collocamento di un nuovo bond senior non preferred a 7 anni. La prima guidance di rendimento è in area +210 pb sul tasso midswap. Per la banca si tratta della seconda emissione nel nuovo anno dopo quella collocata lo scorso 9 gennaio: un’obbligazione a 10 anni di tipo Tier 2 da 1 miliardo di euro e cedola fissa, con scadenza 16 aprile 2034 e possibilità di rimborso dopo 5 anni. L’emissione ha ricevuto ordini per oltre per oltre 2,75 miliardi. L’incarico per il collocamento è stato dato a un consorzio di banche composto da Unicredit (sole global coordinator) e BofA Securities, Credit Agricole Cib, Hsbc, Ing, Imi- Intesa Sanpaolo, JP Morgan e Unicredit Bank (joint bookrunners).
Enel ha invece scelto un sustainability-linked bond a doppia tranche: 4,5 e 11 anni. In questo caso le prime indicazioni di rendimento per la tranche più breve sono in area 120 punti base sul midswap, mentre per la tranche più lunga in area 170 punti base sulla stessa curva. Incaricate del collocamento Banca Akros, Barclays, Bbva, Bnpp, Bper Banca, Credit Agricole, Deutsche Bank, Gsbe, Se, Imi- Intesa Sanpaolo, Jpm, Natixis, Santander, Sg e Unicredit. A febbraio del 2023 Enel aveva emesso due bond, a 8 e 20 anni, legati a obiettivi sostenibili, con un rendimento a scadenza fino al 4,7% e cedola al 4,5%.
Ieri si sono presentate Mediobanca, Popolare di Sondrio e Iren
Mediobanca era stata la prima del 2024 a collocare un covered bond in Italia (rende il 3,25%). Ieri è tornata sul mercato collocando un nuovo bond subordinato Tier 2, sempre rivolto a investitori istituzionali, con durata di 10,25 anni (in scadenza ad aprile 2034) e opzione call ad aprile 2029, per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro. “Il bond ha attratto sul mercato una domanda ampia e diversificata, consentendo di rivedere il rendimento inizialmente da 305bps sopra il tasso mid-swap a 275bps, si legge nel comunicato di Mediobanca. Oltre 1,5 miliardi di euro gli ordini, un valore di oltre 5 volte l’ammontare obiettivo. Il nuovo bond garantisce una cedola superiore al rendimento del Btp 10 anni (3,7%), pari al 5,25%, e consente, con l’emissione del senior non preferred di settembre 2023, il completamento del 50% del piano di emissioni previsto dal piano strategico al 2026 “One Brand One Culture” della banca. Dagli investitori istituzionali esteri sono arrivati oltre il 70% con ordini, in particolare, da Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Svizzera per il 40%, e italiani (ordini pari al 28%). Incaricate dell’operazione Bnp Paribas, Citi (B&D), la stessa Mediobanca, Santander e Société Générale.
Anche la Banca Popolare di Sondrio ha collocato con successo presso investitori istituzionali un nuovo covered bond di importo benchmark pari a 500 milioni di euro e durata di 5,5 anni (scade il 22 luglio 2029). Il collocamento è stato realizzato nell’ambito del programma di obbligazioni bancarie garantite da 5 miliardi, assistito interamente da mutui residenziali. L’operazione, sottolinea la banca in un comunicato, “ha riscosso un buon interesse da parte del mercato, con richieste che hanno raggiunto quota 1 miliardo di euro circa e sottoscrizioni finali distribuite in maniera pressoché uguale tra gli investitori istituzionali esteri e quelli domestici”. Di conseguenza lo spread del bond, inizialmente pari a mid-swap +80 punti base, è stato ridotto fino a 77 punti base sopra il tasso mid-swap. La cedola fissa annuale è pari al 3,25% con un prezzo di emissione dell’obbligazione al 99,533%. Il rating atteso del bond, che sarà quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, da parte dell’agenzia Fitch è di AA. In qualità di global coordinator dell’emissione hanno agito Intesa Sanpaolo (divisione Imi Cib) e Unicredit, mentre in qualità di joint bookrunners Intesa Sanpaolo (divisione Imi Cib), Lbbw, Raiffeisen Bank International, Santander, Societe Generale e Unicredit.
La multiutility Iren ha emesso il suo quinto green bond con scadenza 22 luglio 2032 e importo massimo di 500 milioni di euro (rating atteso BBB per Fitch e BBB per S&P). Le consentirà, dice la società, di rafforzare ulteriormente la struttura finanziaria, migliorando gli indici di liquidità, e di finanziare e rifinanziare progetti che concorrono alla realizzazione degli obiettivi di sostenibilità del piano industriale. Il bond è andato letteralmente a ruba con ordini per oltre 4,7 miliardi, circa 10 volte l’ammontare offerto.
“Si conferma così il forte apprezzamento degli investitori istituzionali per la strategia di crescita sostenibile intrapresa dal gruppo grazie a una domanda di elevata qualità, a un’ampia diversificazione geografica oltre che a una significativa partecipazione degli investitori socialmente responsabili”, si legge nel comunicato di Iren. Più in dettaglio, i titoli, che hanno un taglio minimo di 100 mila euro, pagano una cedola lorda annua pari all’3,875% e sono stati collocati a un prezzo di emissione pari a 99,514%. Il tasso di rendimento lordo effettivo a scadenza è pari al 3,946% corrispondente a un rendimento di 135 punti base sopra il tasso midswap. Il collocamento è stato curato da Bank of America, Imi- Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Société Générale e Unicredit in qualità di active bookrunner e da Bper Banca, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Santander in qualità di other bookrunner.
Mundys prepara un sustainability-linked a 5 anni
Anche Mundys, ex Atlantia, controllata da Edizione, la holding della famiglia Benetton, esordirà sul mercato dei capitali: ha dato mandato a un pool di banche per organizzare una serie di incontri con investitori del reddito fisso in vista del lancio di un titolo sustainability-linked a 5 anni. Contestualmente Mundys ha lanciato una tender offer su titoli con scadenza 3 febbraio 2025, invitando i possessori delle obbligazioni a offrirle per l’acquisto a fronte di un corrispettivo massimo di 150 milioni. L’incarico è stato affidato a Bnp Paribas, Crédit Agricole, Imi- Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Si tratta del primo sustainability-linked bond per Mundys (l’ultima obbligazione collocata dall’allora Atlantia risale al 2021) dopo che il cda a dicembre 2023 ha dato il via libera un piano di emissioni obbligazionarie fino a un massimo di 1 miliardo. Le nuove obbligazioni saranno legate al raggiungimento di obiettivi di performance di sostenibilità. Il mancato raggiungimento di tali obiettivi comporterà il pagamento di un premio alla scadenza delle nuove obbligazioni.