Snam può staccare il gas all’ex Ilva aprendo di fatto la strada al blocco della produzione. Lo ha stabilito il Tar della Lombardia che ha respinto il ricorso di Acciaierie d’Italia che chiedeva di prolungare la sospensione della decisione di Snam Rete di interrompere la fornitura a causa del mancato pagamento delle bollette. L’azienda ha già fatto sapere che ricorrerà al Consiglio di Stato.
Snam può staccare il gas all’ex Ilva
A fine 2023 Snam rete aveva annunciato l’intenzione di bloccare la fornitura di gas all’ex Ilva. Il motivo? 109 milioni di euro di fatture non pagate a cui si sono aggiunti altri 69 milioni maturati nei mesi di novembre e dicembre, quando era in vigore la sospensiva inizialmente concessa dal Tar.
Per oltre un anno Acciaierie d’Italia ha sfruttato il fornitore di ultima istanza dopo la separazione da Eni anche in quel caso per i debiti non pagati. Arera aveva concesso alla società la fornitura del gas fino al 30 settembre (poi diventato 18 ottobre). A ottobre, quando Snam Rete aveva annunciato la chiusura dei rubinetti a causa del mancato pagamento delle bollette, la società si era rivolta al Tar e i giudici avevano sospeso lo stop e fissato per il 10 gennaio l’udienza di merito, pubblicata oggi. Adesso, secondo i giudici amministrativi, è arrivato il momento di dire basta.
Le motivazioni dei giudici del Tar della Lombardia
“Non si può continuare a far gravare sulla fiscalità generale che sostiene la spesa per il servizio di default trasporto (come rilevato da Arera), parte dei costi indispensabili per lo svolgimento dell’attività di impresa della ricorrente”, scrivono nero su bianco i giudici del Tar.
“La tutela cautelare non può essere strumentalizzata al fine di soddisfare interessi economici di una parte pur in considerazione del ruolo assunto nella gestione di rilevanti interessi pubblici”, continuano i giudici che poi aggiungono: “la mancata individuazione del fornitore sul libero mercato del gas naturale è di fatto imputabile ad una valutazione di convenienza economica” dell’ex Ilva, “frutto quindi di libere scelte imprenditoriali” volte a rimandare l’assunzione di nuovi impegni economici nonostante la fornitura di gas “sia indispensabile per lo svolgimento delle attività”.
Ex Ilva verso il ricorso al Consiglio di Stato
A questo punto c’è solo un ultimo appiglio per ritardare lo stop alla fornitura che porterebbe al blocco della produzione. Guadagnare qualche altra settimana ricorrendo al Consiglio di Stato, nella speranza che nel frattempo la crisi societaria nata dal disimpegno di ArcelorMittal si risolva per il meglio e che si riesca a trovare un nuovo fornitore.