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Auto, Stellantis: +9,6% la produzione in Italia nel 2023. Ma male Cassino e Mirafiori

Il gruppo ha chiuso l’anno con oltre 751mila veicoli. Gran parte della crescita grazie agli stabilimenti di Pomigliano (+30%) e di Atessa. In sofferenza l’intero polo di Torino: -9,3 per cento

Auto, Stellantis: +9,6% la produzione in Italia nel 2023. Ma male Cassino e Mirafiori

Il gruppo Stellantis ha chiuso il 2023 con 751.384 veicoli prodotti negli stabilimenti italiani, con un incremento del 9,6% rispetto al 2022, quando i veicoli prodotti erano stati 685.753. La produzione di auto ha segnato un aumento dell’8,6% mentre i veicoli commerciali sono cresciuti dell’11,8%. I dati però sono contrastanti se confrontati con quelli pre-Covid, nel 2019, quando anche la crisi nelle forniture dei semiconduttori era di là da venire: se il settore auto è tornato a livelli simili (-0,9%), sui veicoli commerciali il calo è del 12 per cento. I dati sono stati diffusi oggi dalla Fim-Cisl, in una conferenza stampa che si è tenuta a Torino.

La ripresa di Pomigliano

Gran parte della crescita del gruppo si deve allo stabilimento di Pomigliano d’Arco (+30%, dove si è tornati ai livelli produttivi della sua riapertura, nel 2011) e ai veicoli commerciali prodotti ad Atessa, in Abruzzo (+12 per cento).

Fim: “Giù Cassino e Mirafiori soffre”

Tra gli stabilimenti, chiudono male l’anno soprattutto Cassino (-11,3%) e l’intero polo torinese con un calo del 9,3 per cento. “Per arrivare all’obiettivo posto dal governo di un milione di auto da produrre in Italia, serve incrementare i volumi attuali del 33%”, dice Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl. Per arrivarci sarebbe servita una spinta maggiore da Maserati e dalla 500 elettrica, di cui a Mirafiori nel 2023 sono state prodotte 77.500 unità: “È un dato positivo, ma non quanto ci si aspettava nel primo semestre dell’anno – aggiunge Uliano – e crediamo che Mirafiori debba continuare a far funzionare le due linee produttive”. La produzione prevista per la sola 500 full electric avrebbe dovuto superare le 90mila unità, superando le 100mila nel 2024.

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