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Giuliano Amato lascia la commissione Algoritmi dopo le critiche di Meloni: “Peccato, ci perdono qualcosa…”

Durante la conferenza stampa di fine anno la premier si era detta “basita” per le parole dell’ex presidente del Consiglio sulla Corte Costituzionale e aveva ribadito: la sua nomina alla presidenza della commissione Algoritmi “non è stata una mia iniziativa”

Giuliano Amato lascia la commissione Algoritmi dopo le critiche di Meloni: “Peccato, ci perdono qualcosa…”

A meno di tre mesi di distanza dalla sua nomina Giuliano Amato lascia la presidenza della commissione Algoritmi. Difficile per l’ex presidente del Consiglio ed ex numero uno della Corte Costituzionale fare finta di nulla dopo le critiche ricevute dalla premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno, tra un commento sul Mes e un altro sui casi politici degli ultimi giorni-

Amato: “Lascio l’incarico, ci perdono qualcosa..”

Quella sugli algoritmi è “una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico”, ha annunciato Amato al Corriere della Sera, aggiungendo una battuta: “Peccato, ci perdono qualcosa… Ma a me semplificherà la vita”.

Poi, in riferimento alle sue parole sui giudici della Consulta, Amato precisa: “Io non ho assolutamente parlato dell’elezione dei giudici della Corte. Ho evidenziato un altro problema, come sa chi ha letto davvero l’intervista. Ho parlato dell’accoglienza delle decisioni della Corte, chiunque l’abbia eletta, e ad oggi in Italia non è mai stata la presidente del Consiglio a porre questa questione. Hanno cominciato altri esponenti della sua maggioranza, ma non lei”.

In un’intervista a Repubblica, l’ex premier aveva anche lanciato un alert sul rischio che le Corti Costituzionali vengano additate come nemiche della collettività, citando il caso della Polonia, e “ho pure detto che da noi quello che è accaduto lì ora è inconcepibile – sottolinea -. Certo potrebbe accadere perché non c’è nulla che lo impedisca, ma ora è ritenuto inconcepibile”.

La nomina di Amato alla commissione Algoritmi

Era fine ottobre. Il sottosegretario Alberto Barachini (Forza Italia) annunciò che Giuliano Amato avrebbe presieduto la commissione Algoritmi, un gruppo di studio chiamato a vigilare sull’impatto dell’intelligenza artificiale su informazione ed editoria. La nomina colse di sorpresa molte persone, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che disse a chiare lettere: “Non ne so nulla”, costringendo Barachini a scusarsi per “il disguido di comunicazione”. 

Il discorso di Meloni su Amato in conferenza stampa 

Rispondendo alla domanda di un giornalista che le chiedeva un commento all’intervista rilasciata a Repubblica in cui l’ex presidente della Corte Costituzionale parlava di “rischio deriva polacca”, Meloni ha affermato: “Sul tema della commissione Algoritmi, credo si sappia che non è stata una mia iniziativa e ho detto tendenzialmente quello che pensavo ma al di là di questo, non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle sue dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale“.

Poi l’affondo e l’attacco a chi pensa che “siccome entro il 2024 il Parlamento, che oggi ha una maggioranza di centrodestra, deve nominare quattro giudici della Consulta, ci sarebbe il rischio di una deriva autoritaria. Io penso semmai che sia una deriva autoritaria considerare che chi vince le elezioni, se non è di sinistra, non abbia gli stessi diritti degli altri”.

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