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La Juve stende la Roma e si riporta a soli due punti dall’Inter: duello scudetto sempre più avvincente

Vittoria importante contro la Roma dei bianconeri di Allegri che guidano l’assalto all’Inter di Inzaghi – Il Milan respira battendo il Sassuolo mentre a Udine svanisce la favola Bologna

La Juve stende la Roma e si riporta a soli due punti dall’Inter: duello scudetto sempre più avvincente

La Juve si rifà sotto. I bianconeri sfruttano il “regalo” del Genoa e si portano a meno 2 dall’Inter, restando in corsa anche per il titolo d’inverno. Per riuscire nel clamoroso sorpasso servirebbe un altro stop dei nerazzurri, questa volta a San Siro col Verona: scenario quantomeno improbabile, ma in fondo alla Signora importa poco. Ciò che più conta, infatti, è restare in scia alla ben più quotata Inter in chiave scudetto, con la possibilità di sfruttare un calendario decisamente meno folto (Inzaghi avrà la Supercoppa in Arabia) e tentare il sorpasso. Tutto ciò è stato possibile grazie al successo sulla Roma, un 1-0 firmato Rabiot che conferma l’enorme solidità della “banda Allegri”, quasi imbattibile negli scontri diretti.

Il cortomuso, per una volta, premia anche il Milan, vittorioso sul Sassuolo con un gol di Pulisic, e l’Atalanta, a sua volta capace di superare il Lecce con una rete di Lookman. Brutta sconfitta invece per il Bologna di Thiago Motta, che crolla a Udine (3-0) e lascia il quarto posto alla Fiorentina di Italiano.

Juventus – Roma 1-0: Rabiot riporta la Signora a meno 2 dall’Inter

Il big match dello Stadium, dunque, se l’è preso la Juve con la specialità della casa, vale a dire l’1-0. La sfida tra i “risultatisti” per eccellenza Allegri e Mourinho l’ha vinta il primo, confermandosi duro a morire negli scontri diretti, oltre che bravissimo a ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Mai nessuno nella storia della Serie A, infatti, ha vinto più partite per 1-0 (76 volte, superato Ancelotti a quota 75), il che la dice lunga sulla capacità del tecnico livornese di gestire le gare, specialmente dopo essere andato in vantaggio. È andata così anche ieri, nonostante un inizio di stampo giallorosso superiore alle aspettative, con la Roma pericolosissima dopo appena 4’ con Cristante, il cui tiro è finito sul palo a Szczesny battuto. Poteva essere l’inizio di una storia diversa, invece la Juve, superato lo spavento, s’è messa a giocare la sua partita, tanto da creare i maggiori pericoli con Vlahovic (salvataggio di Mancini) e Kostic (decisivo Ndicka a Rui Patricio battuto).

Il momento della svolta è però arrivato a inizio ripresa, quando i bianconeri hanno sbloccato l’empasse con una bella combinazione Vlahovic-Rabiot (nata da un rimpallo fortunoso su Kristensen), chiusa sul primo palo dal francese (47’). Lì Allegri ha potuto giocare la gara che preferisce, abbassando la squadra a protezione della propria trequarti e costringendo la Roma ad attaccare negli spazi stretti: non proprio il canovaccio più amato da Mourinho, che infatti non ha creato nessun pericolo degno di nota. Al fischio finale di Sozza lo Stadium è esploso in un boato d’altri tempi, consapevole che lo scudetto, indipendentemente da quanto accadrà nel prossimo turno, è molto più che un semplice sogno.

Allegri replica ad Acerbi: “Siamo soddisfatti del nostro percorso, non guardiamo in casa d’altri”

Massimiliano Allegri s’è presentato in sala stampa decisamente soddisfatto, anche perché la vittoria gli ha offerto l’occasione di replicare ad Acerbi, piuttosto polemico nei confronti della sua Juve. “Noi favoriti per lo scudetto? Abbiamo venduto giocatori importantissimi e li abbiamo sostituiti con delle scommesse, loro invece hanno speso 200 milioni per i vari Vlahovic, Chiesa e Bremer…” aveva punto il difensore interista dopo il pari di Genova. Frasi che non sono piaciute al tecnico bianconero, che gli ha risposto per le rime, pur senza nominarlo. “Non commento, è un giocatore dell’Inter – ha puntualizzato Max -. Loro sono davanti a noi di due punti, stanno facendo una stagione straordinaria visto che 45 sono davvero tanti. Cerchiamo di stargli attaccati sapendo che il nostro percorso è diverso dal loro, basta vedere l’età delle due rose: siamo soddisfatti, senza guardare in casa di altri. Giocare contro la Roma non è mai semplice e con José in panchina è ancora più complicato, è una vittoria importante che ci consente di allungare sulle squadre dietro per la zona Champions. Settimana prossima vedremo dove saremo alla fine del girone d’andata…”.

Mourinho amaro: “Il muro della Juve è difficile da superare, ci è mancato solo il gol”

Di umore opposto Mourinho, che scivola al settimo posto (alla pari col Napoli) a meno 5 dal quarto posto, attualmente occupato dalla Fiorentina. Brutto colpo per i giallorossi, attesi ora da due partite caldissime con Atalanta e Milan (oltre che dall’ottavo di Coppa Italia con la Cremonese di mercoledì) che potrebbero rimettere a posto le cose, oppure complicarle tremendamente. “Siamo riusciti a creare più di quanto avrei pensato alla vigilia, nel primo tempo abbiamo fatto molto bene creando molti problemi alla Juventus – l’analisi dello Special One -. Ci è mancato il gol, poi dopo averlo preso per qualche rimpallo è diventato tutto più difficile, perché superare il muro della Juve è molto complicato. Sono contento di come abbiamo affrontato e preparato la sfida, ma ovviamente non del risultato, ho detto più volte che fuori casa forse ci manca un po’ di personalità e di capacità di imporsi, ma contro la Juventus non è successo e loro lottano per lo scudetto”.

Milan – Sassuolo 1-0: una zampata di Pulisic salva la panchina di Pioli

Cortomuso decisivo anche a San Siro, dove il Milan ha avuto ragione del Sassuolo grazie a un gol di Pulisic nel secondo tempo (59’). La vittoria non passerà certo agli annali per spettacolo e prestazione, di certo però i rossoneri hanno ottenuto 3 punti di platino, sia per la classifica (la bagarre Champions resta appannaggio di altri) che per la panchina di Pioli, mai così a rischio come nella scorsa settimana. Il tecnico, al di là delle smentite di rito (sue, non certo dei dirigenti), è stato vicino all’esonero dopo il pari di Salerno, non tanto per i risultati (comunque inferiori rispetto alle aspettative d’inizio stagione), quanto per i numerosi infortuni muscolari, evidentemente figli di una preparazione atletica sbagliata.

Ieri serviva solo vincere, senza troppi fronzoli, e la missione è riuscita nonostante un primo tempo complicato, nel quale il Diavolo non è andato oltre un tiro di Bennacer e un paio di accelerazioni di Leao. Il portoghese, fischiato da una parte di San Siro, è l’emblema di questo Milan alla “vorrei ma non posso”, dove i trascinatori del passato stanno tradendo le aspettative. Non è il caso di Pulisic, arrivato a 6 gol in campionato in 16 partite (più uno in Champions), il doppio del ben più quotato (e pagato) Leao: anche ieri è stato lui a togliere le castagne dal fuoco ai rossoneri, sfruttando l’assist di Bennacer e regalando una vittoria pesantissima a Pioli, la cui panchina resta comunque in balìa dei prossimi risultati.

Pioli esulta: “Mi fido di questo gruppo, mai pensato che questa potesse essere la mia ultima partita”

Si poteva e si doveva fare qualche gol in più e giocare meglio, ma ci sono momenti diversi nella stagione – ha spiegato il tecnico in conferenza stampa -. I ragazzi sono stati attenti e ordinati, abbiamo giocato contro una squadra che subisce tanto, è vero, ma che può fare male con giocatori di qualità. Il gruppo è unito e coeso, lascio i ragazzi più liberi rispetto a qualche anno fa perché mi fido di loro. Hanno senso di appartenenza, di responsabilità verso l’allenatore, il club e i tifosi: non ho mai pensato che questa potesse essere la mia ultima partita in rossonero. Cercheremo di far meglio nel 2024 perché nel 2023 non è andato tutto come speravamo, ma credo in questa squadra e nel suo potenziale. I fischi a Leao? Credo che fossero di affetto e di stima, viste le sue qualità ci si aspetta sempre un certo livello, ma penso che non sia ancora al 100% della condizione dopo l’infortunio”.

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