Si procede lentamente sui mercati europei nelle ultime sedute dell’anno e la chiusura di oggi è debole, mentre Wall Street sembra avviata verso nuovi record, dopo il top raggiunto ieri dal Dow Jones (+0,14%) e con lo S&P 500 (+0,12%) in vista del massimo storico toccato a inizio 2022. Bene anche il Nasdaq (+0,15%).
Piazza Affari archivia la giornata con un calo dello 0,3%, Francoforte -0,24%, Parigi -0,48%, Madrid -0,32%, Amsterdam +0,03%, Londra -0,03%.
Euro dollaro poco mosso; petrolio in calo, oro ai massimi
A dare forza all’azionario a stelle strisce è la prevalente convinzione del mercato che la Federal Reserve taglierà i tassi il prossimo anno già nel primo trimestre e lo farà per ben sei volte. Oggi la crescita dei sussidi settimanali alla disoccupazione negli Stati Uniti (+12mila a 218mila, contro attese a 210mila-215mila) può offrire nuovi argomenti alle colombe della banca centrale Usa.
Nella zona euro invece non mancano le voci dubbiose su un cambio di orientamento nella politica monetaria della Bce. L’ultima, in tale senso, è quella di Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, secondo il quale è troppo presto per parlare di tagli dei tassi di interesse e una mossa del genere nel 2024 è tutt’altro che certa.
Il dubbio pesa leggermente sull’obbligazionario, con i titoli di Stato che vedono rendimenti in crescita.
In questo quadro il dollaro si conferma debole, anche se recupera un po’ di terreno contro l’euro che tratta attorno a 1,108. Tra le materie prime scendono i prezzi del petrolio e il Brent mostra un ribasso dell’1,2% circa a 78,7 dollari al barile. Si allentano gli acquisti sull’oro nero, con l’attenuarsi dei problemi nel Mar Rosso, anche se le tensioni in Medio Oriente continuano a crescere.
Non a caso l’oro si muove vicino ai massimi di sempre. Dopo aver toccato un nuovo primato a 2.085 dollari l’oncia, il lingotto cerca di consolidare i guadagni della vigilia.
Piazza Affari, bene i titoli industriali, vendute le banche
Il listino principale di Piazza Affari vede in buon rialzo titoli industriali come Iveco +1,39% e Pirelli +1,13%. Leonardo +0,5% nella giornata ha toccato nuovi massimi da fine novembre 2017. Il titolo della difesa ha guadagnato quest’anno circa l’85% e oggi è stato sostenuto anche da notizie stampa relative ad alcuni dettagli sulle alleanze in Europa in vista del piano industriale che verrà presentato a febbraio.
La seduta è stata favorevole ad Erg +0,42%.
Sull’altra riva del fiume però oggi ci sono le banche, che hanno sempre un notevole peso specifico sul Ftse Mib. Arretrano Banca Mps -0,99%, Bper -0,79%, Banco Bpm -0,71%, tutte azioni che stanno per dire addio a un anno da incorniciare. Debolezza per Generali -0,8%, Moncler -0,71% e titoli petroliferi a partire da Tenaris -0,53%.
Fuori dal paniere principale si conferma in denaro Trevi Finanziaria +9,76%.
Aeroporto di Bologna lima i progressi allo 0,49%, dopo un guadagno oltre l’1% in mattinata, alla luce di un interista dell’ad Nazareno Ventola a Radiocor. Secondo il manager lo scalo chiuderà il 2023 con 10 milioni di passeggeri circa, mettendo in soffitta la crisi che il comparto ha vissuto a causa della pandemia da Covid-19. Il traffico del prossimo anno sarà in linea con questo andamento.
Salgono spread e rendimenti
Chiude in rosso invece il secondario, che vede tassi e spread in crescita.
Il decennale italiano è indicato nel finale a +3,59% (da 3,49% di ieri), contro +1,94% (da 1,9%) del Bund di pari durata, per un differenziale di 165 punti base (+3,25%).
A farsi sentire sono le dichiarazioni del falco Holzmann. Intanto Palazzo Chigi rende noto che “la Commissione europea ha versato oggi la quarta rata di 16,5 miliardi di euro all’Italia” del Pnrr.