L’attesa delle grandi occasioni. Napoli-Inter interessa davvero a tutti: alle due contendenti, per ovvi motivi, ma anche a Juventus, Milan, Roma, Bologna, Atalanta, Fiorentina e Lazio, chi per questioni di scudetto e chi per il quarto posto. I risultati degli anticipi poi mettono ulteriore pepe sul match del Maradona, abbassando in modo esponenziale il margine d’errore di entrambe. Allegri e Pioli, rinfrancati dai successi su Monza e Frosinone, osservano con occhi attenti, consapevoli di poter guadagnare qualcosa da qualsiasi risultato, mentre le inseguitrici del Napoli (Lazio vittoriosa ieri compresa) puntano soprattutto sulla squadra di Inzaghi.
Napoli – Inter (ore 20.45, Dazn)
Scontro diretto importantissimo al Maradona, dove Napoli e Inter si sfideranno per lo scudetto, seppur partendo da presupposti differenti. I nerazzurri, infatti, potrebbero tornare in vetta anche solo con un punto seppur assieme alla Juve (ma con la differenza reti a favore), gli azzurri invece sono obbligati a vincere o quantomeno a non perdere, altrimenti la distanza dalla vetta si allontanerebbe in modo, forse, definitivo. Difficile, come sempre in questi casi, fare pronostici: l’Inter, per quanto visto sin qui, è sicuramente favorita, anche considerando le differenti fatiche di coppa (Inzaghi ha potuto fare un maxi-turnover, Mazzarri invece è reduce dalla dispendiosissima battaglia di Madrid), ma il Napoli, oltre a giocare in casa, sembra essersi ritrovato dopo il cambio di allenatore, il che livella di molto la sfida. Va detto poi che anche l’anno scorso, nonostante una differenza finale di ben 18 punti, i confronti diretti furono molto tirati, con i nerazzurri vittoriosi a San Siro (1-0, gol di Dzeko) e gli azzurri al Maradona (3-1, reti di Anguissa, Di Lorenzo e Gaetano dopo il momentaneo pari di Lukaku), senza che nessuno prevalesse nettamente sull’altro. Questa volta i presupposti di classifica sono diversi, il che dovrebbe rendere il tutto molto più frizzante.
Napoli – Inter, le formazioni: Osimhen (vicinissimo al rinnovo) torna dal primo minuto, Inzaghi si affida ai titolarissimi (riposati)
A livello di formazioni, come detto in precedenza, Inzaghi è sicuramente favorito, se non altro perché i suoi uomini migliori hanno potuto riposare in settimana, Mazzarri però avrà una carta pesantissima da giocarsi, vale a dire Osimhen. Il nigeriano tornerà titolare dopo quasi due mesi, ma soprattutto avrà grande voglia di festeggiare l’imminente rinnovo di contratto annunciato ieri da De Laurentiis (“ormai siamo alla firma” le parole del presidente). Il Napoli scenderà in campo con un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Juan Jesus in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Inzaghi, comunque orfano di Pavard e Bastoni, risponderà con un 3-5-2 con Sommer tra i pali, Darmian, De Vrij e Acerbi nel reparto arretrato, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco in mediana, Thuram e Lautaro coppia offensiva.
Sassuolo – Roma (ore 18, Dazn)
A completare la giornata odierna, oltre a Lecce-Bologna (ore 12.30), Fiorentina-Salernitana (15) e Udinese-Verona (15), saranno Sassuolo e Roma, impegnate nell’aperitivo del Mapei Stadium. In casa giallorossa sembrava tornato il sereno dopo la vittoria sull’Udinese e il conseguente quinto posto, poi però è arrivato il deludente pareggio di Ginevra e, soprattutto, il duro attacco di Mourinho a parte della rosa, per certi versi simile a quello di due anni fa dopo il clamoroso tonfo col Bodo Glimt. Il clima si è nuovamente fatto pesante, il che rende la sfida di Reggio Emilia decisamente più “saporita”, tanto più che il Sassuolo di Dionisi è tornato alla vittoria (4-3 a Empoli) e promette battaglia. La Roma però non può sbagliare per nessun motivo, altrimenti i passi avanti in classifica verrebbero azzerati, così come quel pizzico di serenità ritrovata tra i Friedkin e lo Special One. Voci vicine a Trigoria raccontano di una proprietà molto indecisa sul rinnovo del portoghese, divisa tra l’indubbio appeal sul pubblico (due anni e mezzo di sold out non si erano visti nemmeno ai tempi dell’ultimo scudetto) e certi atteggiamenti (tipo la conferenza di ieri, che vedremo tra poco) difficilmente comprensibili da un’ottica statunitense.
Mourinho ne ha per tutti: “Preoccupato da arbitro e Var. Berardi? Fantastico, ma irrispettoso”
“La prima insidia è il Sassuolo, un’ottima squadra con un bravo allenatore e dei bravi giocatori, un bel progetto – ha iniziato soft Mou, per poi sparare i dardi avvelenati -. Poi mi preoccupa l’arbitro (Marcenaro, ndr), l’abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emotiva per un match di questo livello. Il suo profilo non mi lascia tranquillo e neanche il Var (Di Bello, ndr), è un arbitro con cui abbiamo sempre avuto sfortuna, nell’accettare un certo tipo di lavoro. Poi c’è un giocatore che devo nominare: Berardi, assolutamente fantastico, lo amo, ma bisogna avere più rispetto per gli avversari e per il gioco. Perché è troppo quello che lui fa per destabilizzare, prendere in giro, far prendere gialli, prendere rigori inesistenti, è troppo. Lo amo e lo odio. Se fosse un mio giocatore, con quel tipo di profilo in campo, avrebbe un grande problema con me perché non mi piace per niente”. Le frasi sugli arbitri hanno suscitato l’indignazione dell’Aia (“parole inaccettabili”, il sunto dell’intervento del presidente Carlo Pacifici) e l’apertura di un’indagine da parte della Procura Figc.
Sassuolo – Roma, le formazioni: Mou spera nella Dy-Lu, Dionisi si affida a Berardi
La Roma di Reggio Emilia sarà nuovamente quella titolare, visto che alcune alternative (Aouar e Celik su tutti) hanno molto deluso in Europa League. Mourinho punterà così sui suoi fedelissimi, in un 3-5-2 con Rui Patricio in porta, Mancini, Llorente e Ndicka in difesa, Karsdorp, Cristante, Paredes, Pellegrini (ballottaggio con Bove) ed El Shaarawy a centrocampo, Dybala e Lukaku in attacco. Dionisi risponderà con un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Toljan, Erlic, Ferrari e Vina nel reparto arretrato, Boloca e Matheus Henrique in mediana, Berardi, Thorstvedt e Laurienté alle spalle dell’unica punta Pinamonti.
Milan – Frosinone 3-0, Pioli respira: “Ottima partita, vittoria importante”
Vittoria doveva essere e vittoria è stata, peraltro con poca sofferenza. Per una volta il Milan si è preso 3 punti senza eccessivi patemi, eccezion fatta per un’occasionissima di Cuni sullo 0-0 (parata di Maignan) e il gol di Brescianini (82’, arrivato però a partita quasi chiusa). A conti fatti la cosa più difficile della serata rossonera è stata sbloccare l’empasse, dunque è giusto dare a Jovic quel che è…di Jovic. È stato proprio lui, l’uomo più criticato del momento (oltre a Pioli, ça va sans dire), a sfondare il muro ciociaro con un sinistro al volo potente e preciso (43’), permettendo ai compagni di andare negli spogliatoi con un preziosissimo gol di vantaggio. Da lì in poi il match si è messo in discesa, anche perché il Diavolo del secondo tempo è sceso in campo libero di testa e di gambe, trovando subito il raddoppio con una grande azione personale di Pulisic (50’) e chiudendo il discorso con una zampata di Tomori (74’), propiziata da una sponda di Jovic. “Volevamo tornare a vincere con continuità sfruttando il doppio impegno casalingo, ma è solo un piccolo passo in avanti – l’analisi di Pioli -. Dobbiamo dare continuità alle prestazioni e accelerare se vogliamo lottare per i primi posti. Abbiamo bisogno di costanza, ovviamente prima recupereremo certi giocatori e più scelte e qualità potremo avere per diverse situazioni. Ripeto, in campionato dobbiamo fare meglio per lottare per i primi posti. Cardinale? Lo sento spesso durante questa stagione, passa da Milanello e ci incontriamo quando è a Milano. Come ogni proprietario chiede spiegazioni di certe situazioni, come gli errori in zona gol in Champions. Per me è stato un incontro costruttivo che mi darà nuovi stimoli, ma è comunque molto presente”.
Lazio – Cagliari 1-0, il vice di Sarri: “Non siamo contenti della prestazione, ma abbiamo vinto”
Vittoria importante anche per la Lazio di Sarri, che batte il Cagliari e si porta a quota 20 punti, a meno 4 dal Napoli quarto. La settimana si conclude così al meglio con due successi molto importanti, uno in Champions (valso la qualificazione agli ottavi), l’altro in un campionato iniziato male, ma ancora passibile di grandi miglioramenti. Certo, il calcio scintillante della scorsa stagione è lontano, però va anche sottolineata la pressione che ha accompagnato la squadra negli ultimi giorni, certamente non semplice da gestire. I risultati hanno dato ragione a Sarri, nonostante il Cagliari, ridotto in 10 dal 27’ del primo tempo per l’espulsione di Makoumbou, abbia creato diversi problemi, in particolare alla fine: solo una grande parata di Provedel ha impedito a Pavoletti di segnare il clamoroso pareggio, sfiorato anche poco dopo da un mezzo pallonetto di Oristanio. Agli archivi va così l’1-0 firmato da Pedro al 8’, ma anche l’infortunio muscolare di Luis Alberto (56’, al suo posto Kamada) e i fischi finali dell’Olimpico, palesemente insoddisfatto di quanto visto. “Non sono contento della prestazione, ma abbiamo vinto una gara complicata dopo la Champions – ha ammesso il vice di Sarri Martusciello -. Luis Alberto? Da valutare, non abbiamo parlato con lui. In mattinata vedremo com’è la situazione, per il momento non c’è nulla di concreto”.