L’Italia sta facendo la sua parte nella decarbonizzazione ma “in modo pragmatico, cioè con un approccio tecnologicamente neutro, libero da inutili radicalismi”. Giorgia Meloni parla alla Cop 28 di Dubai e spiega, davanti agli altri capi di Stato e di governo, la posizione dell’Italia dopo aver annunciato il giorno prima che il governo italiano è pronto a partecipare con 100 milioni al Fondo Loss&Damage che risarcisce i Paesi più poveri per i danni procurati da quelli più ricchi in materia di surriscaldamento climatico. La conferenza di Dubai è l’occasione per un “fuori sacco”, stimolato dalle domande dei giornalisti, sui rapporti tra magistrati e politica dopo l’intervista del ministro della Difesa Crosetto. Giorgia Meloni risponde: “Una piccola parte della magistratura contrasta il governo”.
Cop 28 Dubai: Meloni spiega la linea dell’Italia
La volontà dell’Europa, quella di triplicare la generazione di energia rinnovabile entro il 2030 e raddoppiare l’efficienza energetica, è stata richiamata dall’intervento di Giorgia Meloni alla Cop 28 di Dubai. “L’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico con un approccio” che rispetti la neutralità tecnologica e sia “libero da radicalismo: se vogliamo essere efficaci” serve “una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, una transizione ecologica e non ideologica”.
Concretamente cosa vuol dire? Vuol dire che l’Italia si mantiene neutrale in materia di tecnologie, includendo sia le rinnovabili e le auto elettriche ma anche per esempio la cattura e stoccaggio della CO2 che gli ambientalisti non approvano o i biocarburanti sui quali è aperta una partita con la Ue affinché vengano inseriti nella transizione energetica.
A Dubai c’è anche l’alleanza per triplicare il nucleare entro il 2050
Restando in tema di energia, alla Cop 28 Dubai 20 paesi hanno firmato una dichiarazione con la quale chiedono di triplicare l’energia nucleare entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette. Ecco i Paesi firmatari: Bulgaria, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria, Regno Unito e Stati Uniti.
Meloni sui magistrati: “Nessuno scontro ma alcuni contrastano le nostre misure”
Fuori dal tema dell’energia e del clima in corso di discussione alla Cop 28 Dubai, i giornalisti hanno rivolto alla premier delle domande sul tema caldo dei rapporti con la magistratura. “Io penso che non ci sia uno scontro tra politica e magistratura”, ha detto ancora Meloni, “questo non vuol dire non segnalare che poi in ogni ambito ci sono dei problemi, e il problema in una piccola parte della magistratura è ritenere che i provvedimenti di alcuni governi che non sono in linea con una certa visione del mondo debbano essere contrastati, come è accaduto ad esempio sull’immigrazione“.
Sul caso Delmastro, “alcuni magistrati ritengono che debba essere rinviato a giudizio, il pm che il caso dovesse essere archiviato, a questo punto è il caso di aspettare una sentenza passata in giudicato prima di dichiararlo colpevole”, ha affermato ancora Meloni