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Bollette gas, verso la fine del mercato tutelato: cosa cambia per le famiglie? Quale operatore scegliere?

La fine del mercato tutelato per il gas è sempre più vicina: come fare a cambiare operatore e quali sono le opzioni di scelta? E cosa succede a chi non fa nulla? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tema

Bollette gas, verso la fine del mercato tutelato: cosa cambia per le famiglie? Quale operatore scegliere?

Dal 10 gennaio 2024 stop al mercato tutelato per i clienti domestici di gas. Come per la luce, l’Arera ha previsto un percorso graduale per accompagnare il passaggio al mercato libero di famiglie e condomini. Il percorso però è diverso a seconda del tipo di clienti e, soprattutto, della bolletta. A differenza della luce, nel mercato del gas tutti i fornitori del mercato libero sono in grado di fornire anche contratti in regime tutelato. Ecco perché per l’elettricità è prevista una modalità a tutele graduali, mentre per il gas i clienti resteranno con l’attuale fornitore ma con un diverso regime tariffario, che potrebbe essere più caro rispetto all’attuale. Vediamo cosa succede nel dettaglio con la fine del mercato tutelato per il gas, come scegliere un fornitore e cosa succede agli utenti nel caso in cui non facciano nulla.

Bollette gas, cosa succede ai clienti vulnerabili con la fine del mercato tutelato?

Partiamo dalla tipologia del cliente: vulnerabile o non vulnerabile. Per i clienti vulnerabili, il venditore continuerà ad erogare la fornitura con il servizio di tutela della vulnerabilità, alle condizioni economiche previste per il servizio di tutela gas definite dall’Autorità e con le condizioni contrattuali dell’offerta Placet di gas naturale (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta, che sarà uguale a quella già in uso da parte del cliente nell’ambito del servizio di tutela). Fermo restando la possibilità di passare al mercato libero in qualsiasi momento.

Quali sono queste condizioni contrattuali? Esse consistono in un prezzo variabile su base mensile, determinato sulla base della media mensile dei valori consuntivi del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il Psv day ahead), a cui si sommano le tariffe definite dall’Arera (il trasporto del gas, la commercializzazione e gli oneri generali di sistema), oltre le imposte previste per legge.

Sono considerati clienti vulnerabili coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (per esempio, i percettori di bonus), i soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92, quelli che hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi o le persone con un’età superiore ai 75 anni. Chi rientra nella categoria ma non è stato identificato come vulnerabile può richiedere al proprio o altro venditore di essere servito nel servizio di tutela della vulnerabilità compilando il modulo di autocertificazione della vulnerabilità e restituirlo all’esercente.

Cosa succede in assenza del passaggio al libero mercato per i clienti non vulnerabili?

In questo caso, i clienti non vulnerabili hanno tre possibilità: restare con l’attuale fornitore sottoscrivendo una nuova offerta (la più economica tra le offerte disponibili per i domestici) nel mercato libero, scegliere un altro fornitore del mercato libero oppure non fare nulla. In quest’ultimo caso a partire da gennaio 2024 il venditore continuerà a erogare il servizio con condizioni economiche e contrattuali simili a quelle delle offerte Placet (cioè a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela). Si tratta di un’offerta standard con le seguenti caratteristiche:

  • Il prezzo sarà deciso dal venditore e rinnovato ogni 12 mesi secondo le modalità e le tempistiche già previste per le offerte Placet variabile.
  • La struttura di prezzo è stabilita dall’Arera ed è così divisa: una componente a copertura dei costi di approvvigionamento (pari a quella impiegata per le offerte Placet di gas a prezzo variabile); c’è poi una componente in quota energia, data dalla somma delle componenti di approvvigionamento e commercializzazione al dettaglio già definite per il servizio di tutela attuale; infine una componente in quota fissa (euro/anno) “stabilita liberamente dal venditore e monitorata da Arera”, che potrebbe determinare un sovrapprezzo rispetto alle condizioni di tutela.
  • le condizioni contrattuali (garanzie e rateizzazione) sono stabilite dall’Autorità.

Si tratta di condizioni che ricalcano quelle del mercato libero, ma vigilate dall’Arera e sostanzialmente allineate alla maggior tutela. Dopo un anno, però si passa al cosiddetto “placet ordinario”, meno vantaggioso. Il cliente potrà comunque in ogni momento scegliere una diversa offerta nel mercato libero.

Fine al mercato tutelato: ecco come scegliere il fornitore di gas

Per la scelta del fornitore, l’Autorità per l’energia ha aperto un Portale Online per comparare le offerte di elettricità e gas sul mercato. Ma anche per confrontare le diverse opzioni, bisogna sapere cosa valutare.

Per individuare il fornitore di gas più conveniente alle proprie esigenze, è necessario conoscere il proprio consumo annuo di gas (espresso in metri cubi), dato che alcune offerte del libero mercato prevedono sconti o contributi extra in base al volume di gas consumato.

Cosa guardare sulla bolletta

Anche per il gas, come per la luce, ci sono tre parametri da tenere a mente per scegliere la migliore tariffa:

  • Il costo del gas al metro cubo (euro/smc): è la voce che pesa di più sulla scelta dell’offerta.
  • La quota fissa dell’offerta (euro/anno), indipendente dal consumo (si paga anche in assenza di esso).
  • La divisione in fasce orarie.

Non sottovalutare eventuali promozioni e servizi aggiuntivi: come nel caso di forniture combinate di gas ed elettricità (“dual fuel”) che possono portare ad ulteriori sconti in fattura rispetto alle singole componenti, oppure caldaie di ultima generazione con rate in bolletta.

Le altre voci

La spesa per il trasporto e la gestione del contatore del gas è la stessa per tutti i clienti e le tariffe sono stabilite dall’Arera (non varia tra i diversi fornitori). La spesa complessiva è il risultato di due componenti: quota fissa (indipendente dal proprio consumo) e quota energia (euro/Smc), applicata invece al gas consumato.

Stessa storia per gli oneri di sistema, che copre i costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema gas stabilita dall’Arera trimestralmente (quindi non varia in base al fornitore). E poi ci sono le imposte (uguali per tutti) che sono stabilite dalle leggi statali.

Bollette gas: meglio prezzo bloccato, indicizzato o tutto compreso?

Sul mercato esistono diversi piani tariffari. Tutte e tre le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi: è importante conoscerli per compiere la scelta più adatta alle proprie esigenze.

  • Prezzo bloccato: il fornitore stabilisce un prezzo che rimane invariato per tutta la durata del contratto (in genere uno o due anni): mettendo al riparo il cliente da eventuali oscillazioni al rialzo del prezzo del gas, ma negando i benefici da possibili ribassi. Allo scadere del contratto, il gestore farà una nuova offerta al cliente, che potrà accettare o rivolgersi ad altro fornitore.
  • Prezzo variabile: il prezzo del gas cambia al variare del costo della materia prima. In genere, i prezzi vengono agganciati alle tariffe dell’Autorità o ad altri indici di borsa. Questo tipo di offerta consente di approfittare di eventuali ribassi del prezzo del gas, ma c’è sempre il rischio di incorrere in possibili rincari (come abbiamo visto l’anno scorso con le quotazioni del gas alle stelle).
  • Offerte tutto compreso: viene pagata una cifra fissa, mensile o annuale, che permette di consumare una certa quantità di gas. I gestori mettono a disposizione degli utenti diverse taglie tra cui scegliere, a seconda dei propri consumi. Le taglie offrono al cliente un prezzo bloccato per tutta la durata del contratto e, dunque, la possibilità di mettere già a bilancio il costo del gas per un anno. In caso di sforamento, alcuni gestori consentono il cambio taglia immediato, ovviamente previo pagamento degli extra maturati.

Non c’è una formula semplice o universale per capire a quale gestore rivolgersi. Ogni situazione è a sé, dipende dal numero dei componenti della famiglia, se si consuma più in determinate fasce orarie ma anche dalla situazione geopolitica e dall’andamento delle quotazioni. Una volta scelta l’offerta più soddisfacente sarà il fornitore ad occuparsi del cambio e del recesso dal vecchio contratto. Si ricorda che il passaggio al mercato libero è gratuito, non prevede interruzioni del servizio né interventi tecnici ai contatori.

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