Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e anche Italia. In tutta Europa sono in programma scioperi dei lavoratori Amazon con l’obiettivo di rallentare la distribuzione e le consegne dei magazzini in quello che per il gigante dell’e-commerce mondiale è il periodo più importante dell’anno in cui gli ordini e le vendite si impennano a causa del Black Friday.
Nel 2023 Amazon ha infatti programmato 10 giorni di sconti dal 17 al 27 novembre. Rallentare la distribuzione della merce proprio adesso per il colosso guidato da Jeff Bezos è un danno non indifferente. Lo sanno benissimo i suoi dipendenti che stanno affrontando carichi di lavoro enormi e che hanno scelto proprio questi giorni per protestare allo scopo di chiedere migliori condizioni salariali.
Lo sciopero dei lavoratori Amazon in Germania
La Germania per Amazon nel 2022 ha rappresentato il secondo mercato per vendite dopo gli Stati Uniti. In occasione del venerdì nero i dipendenti di cinque centri di smistamento a Bad Hersfeld, Dortmund, Koblenz, Lipsia e Rheinberg hanno avviato uno sciopero di 24 ore a partire dalla mezzanotte di giovedì per chiedere un accordo salariale collettivo. La protesta sembra però destinata a trasformarsi in un muro contro muro, dopo che un portavoce di Amazon in Germania ha fatto sapere che i lavoratori tedeschi ricevono già un salario equo, con uno stipendio iniziale di oltre 14 euro (15,27 dollari) all’ora, e benefici aggiuntivi, aggiungendo che i clienti non hanno motivo di preoccuparsi perché le consegne degli ordini del Black Friday saranno affidabili e puntuali.
Le proteste dal Regno Unito alla Francia
Proteste anche nel Regno Unito dove, secondo quanto dichiarato dal sindacato GMB, gli oltre mille lavoratori dello stabilimento di Coventry, nelle West Midlands, in Inghilterra, scioperano nel giorno del Black Friday. Il motivo anche in questo caso sono i salari. Prevista anche una manifestazione nella sede centrale di Amazon a Londra.
In Francia, invece i magazzini lavoreranno a spron battuto. La protesta si è infatti concentrata sugli Amazon Locker, vale a dire gli armadietti presenti nelle stazioni ferroviarie, nei parcheggi dei supermercati e agli angoli delle strade, dove i clienti ricevono i loro ordini. Gli attivisti di Attac hanno infatti apposto degli adesivi sui locker bloccando da un lato gli addetti alle consegne e dall’altro i clienti che intendono aprirli.
In Italia si ferma Castel San Giovanni
In Italia la Cgil ha indetto uno sciopero del Black Friday presso il magazzino di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, uno dei più importanti del Paese da dove passano circa 400mila pacchi in consegna. Al suo interno lavorano circa 1.700 dipendenti che nei periodi di picco come quello attuale raddoppiano grazie a contratti a termine stipulati da quattro agenzie interinali.
I lavoratori di Castel San Giovanni protestano contro la proposta di aumento dello stipendio fatta da Amazon, considerata “inaccettabile”, tenendo in conderazione i guadagni dell’azienda e l’aumento dell’inflazione. Per l’Italia, la società ha infatti proposto un incremento del 3% lordo, circa 45 euro lordi al mese, che però per i dipendenti di Castel San Giovanni, a causa di detrazioni legate al contratto applicato nello stabilimento, si riducono a circa a 17 euro lordi. Troppo poco per i sindacati che negli ultimi due mesi hanno organizzato ben quattro scioperi: a quello odierno si aggiungono infatti le proteste dell’11 ottobre, del 17 ottobre e del 7 novembre.
“Abbiamo chiesto un aumento degli stipendi più consistente e di portare i buoni pasto da 7 a 8 euro, di avviare una discussione su un sistema di welfare aziendale e una maggiore attenzione ai problemi di salute e di sicurezza, ma l’azienda non ne ha voluto discutere, hanno detto no a tutte le nostre richieste”, ha fatto sapere Roberto Brambilla, un sindacalista della Filcams-CGIL di Milano che ha partecipato alle trattative.
La Spagna chiude con uno sciopero per il Cyber Monday
Anche in Spagna i lavoratori protestano. Solo che non lo faranno per il Black Friday, ma per il Cyber Monday, vale a dire lunedì 27 novembre che coinciderà con l’ultimo giorno di sconti. Ad indire la protesta è stato il sindacato spagnolo CCOO che ha chiesto ai lavoratori dei magazzini e delle consegne di Amazon di organizzare uno sciopero di un’ora per ogni turno di lavoro.