Giornata di rialzi in Europa con le principali Borse continentali che archiviano la seduta in positivo trainate dai titoli tecnologici, con gli investitori che sembrano aver sorvolato sui messaggi arrivati dalla Fed con le minute e da Christine Lagarde che ha spento le speranze di coloro che ipotizzavano che la stretta monetaria della Bce fosse ormai conclusa. A smorzare un po’ l’entusiasmo delle Borse è il petrolio, con i prezzi in forte ribasso dopo il rinvio della riunione dell’Opec+
Borse europee: la chiusura del 22 novembre
Piazza Affari è la più timida, ma si mette comunque alle spalle il rosso di martedì grazie al rimbalzo delle banche – Mps compresa – e alla buona prestazione del lusso. A fine seduta il Ftse Mib è appena sopra la parità a quota 29.154 punti. Più convinti gli altri listini: Madrid sale dello 0,65%, Parigi e Francoforte chiudono in rialzo dello 0,4%. Fuori dall’Ue è in controtendenza Londra (-0,2%).
Wall Street si prepara al Thanksgiving
Alla vigilia del Thanksgiving e con scambi ridotti, Wall Street si muove in territorio positivo. Tra i principali indici, il Nasdaq è il migliore (+0,52%), seguito a ruota dal Dow Jones e dallo S&P500, entrambi in rialzo dello 0,4%.
Gli occhi degli investitori sono puntati sui titoli tecnologici dopo il ritorno di Sam Altman alla guida di OpenAI che chiude una vicenda a tratti paradossale, fatta di licenziamenti, assunzioni, minacce di dimissioni di massa e via dicendo. Microsoft (+1,7%) da parte sua si è detta “incoraggiata” dal nuovo board di OpenAI, società in cui ha investito circa 13 miliardi di dollari e di cui detiene il 49%.
Sotto i riflettori anche il titolo Nvidia (-3,5%), dopo una trimestrale superiore alle attese che però è stata giudicata come troppo timida sulle prospettive di vendita in Cina.
Sotto il profilo macro, è arrivato oggi il nuovo dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione, scese di 24.000 unità a 209.000, le attese erano per un dato a 229.000. ottobre. In ribasso del 5,4% rispetto al mese precedente gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, attestatisi 279,4 miliardi di dollari; le attese erano per un ribasso del 3,4%.
Slitta la riunione dell’Opec+, cala il petrolio
L’Opec+ ha rinviato a sorpresa la riunione prevista per domenica 26 novembre al prossimo 30 novembre. Prima della nota ufficiale dell’organizzazione, l’agenzia Bloomberg aveva scritto che un rinvio era possibile a causa dello scontento dell’Arabia Saudita nei confronti degli altri membri rispetto ai loro livelli di produzione. Il meeting allargato dei paesi produttori, che include appunto l’Arabia Saudita ma anche la Russia, dovrà decidere sull’accordo per i livelli di produzione, inserendo eventuali modifiche a quanto previsto per il 2024.
In questo contesto, viaggiano in forte ribasso i prezzi del petrolio: Brent e Wti perdono oltre il 4%, il primo a quota 79,07 dollari al barile, il secondo a 74,46 dollari.
È a quota 1993,14 dollari l’oncia l’oro, che in giornata aveva superato quota 2000 dollari.
Sull’obbligazionario è in leggero rialzo lo spread, che si attesta a 174 punti base, con il rendimento sul titolo decennale italiano al 4,311%. Sul monetario, il cambio euro-dollaro è invece a 1,0863 (-0,44%).
A Piazza Affari rimbalzano le banche
Dopo i ribassi registrati martedì, rimbalzano le banche, trainate dai giudizi positivi emessi da Moody’s, riguardanti tra gli altri, Mps (+1,98%), Unicredit (-0,3%), Intesa Sanpaolo (+0,6%), Banco Bpm (-0,6%), Mediobanca (+0,98%),
Il titolo migliore della giornata è Campari (+2,5). Bene il lusso con Moncler (+1,65%) e Ferrari (+1,58%). Rimbalza Telecom Italia +1,19% dopo le aperture dei francesi di Vivendi.
Maglia nera della seduta è invece Leonardo (-1,87%) seguita dai petroliferi in scia al ribasso del greggio: Eni -1,41%, Tenaris (-1,35%), Saipem (-0,73%). In rosso anche Terna -1,36%. Chiude in ribasso dello 0,39% Enel dopo la presentazione del nuovo piano industriale.