Oggi ricorre l’anniversario dell’uscita di un album che ha segnato la storia della musica: il “White Album”, nono disco dei Beatles. L’album, pubblicato dalla Apple Records e prodotto da George Martin, debuttò nel Regno Unito il 22 novembre 1968.
Il titolo ufficiale dell’album è in realtà semplicemente “The Beatles”, ma a causa della copertina completamente bianca, l’album è divenne noto appunto come il “White Album”.
Un capolavoro della musica
L’album è considerato uno dei migliori della Band di Liverpool e tra i più belli di sempre nella storia della musica. Nel 2012, la rivista Rolling Stone lo ha posizionato al decimo posto nella lista dei 500 migliori album, mentre la rivista NME lo ha collocato al nono posto nella sua analoga classifica dei migliori 500 album. È anche incluso nel volume “1001 Albums You Must Hear Before You Die.”
Titolo e copertina
Dopo il successo di Sgt. Pepper, i Beatles cercavano un titolo e una copertina che avrebbe soddisfatto i fan. Inizialmente il titolo scelto dal Gruppo fu “A Doll’s House”, ispirandosi all’opera teatrale omonima di Ibsen ma furono preceduti dal gruppo rock inglese Family, che aveva già pubblicato un album chiamato “Music in a Doll’s House” nell’agosto del 1968.
Con l’intermediazione di Robert Fraser, l’artista Richard Hamilton fu consultato e suggerì un titolo essenziale, “The Beatles”, e una copertina completamente bianca con soltanto il titolo in rilievo. Una scelta totalmente opposta rispetto al collage di Sgt. Pepper.
Hamilton propose anche di includere un poster all’interno di ogni copia dell’album, con immagini informali dei Beatles e quattro ritratti fotografici dei membri del gruppo. L’idea fu accettata dal gruppo e il poster fu incluso nelle copie del vinile originale, nonché riprodotto nelle edizioni in CD dell’album in formato compatibile con le dimensioni del compact disc.
La creazione dell’album
Tutto ebbe inizio quando i Beatles, nel 1967, rientrarono in studio dopo la sperimentazione psichedelica di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. L’atmosfera era tesa, e le dinamiche all’interno del gruppo stavano cambiando. Si racconta che le sessioni di registrazione per il “White Album” furono piene di tensioni e divergenze creative tra i membri della band. E vi furono anche clamorosi abbandoni: Geoff Emerick, il tecnico di studio fidato che aveva lavorato con i Beatles su Revolver e Sgt. Pepper, si licenziò dopo meno di due mesi; George Martin prese una pausa; Ringo Starr, esausto e poco motivato, abbandonò le registrazioni il 22 agosto, sostituito alla batteria da Paul per alcuni brani. Tuttavia, il 3 settembre, Ringo tornò e fu accolto con gratitudine da tutti.
Un opera non più corale ma di “solisti”
Contrariamente al lavoro corale del passato, il White Album è caratterizzato da un’opera di “solisti, di tanti ego separati in lotta per la preminenza” come disse Philip Norman in Shout! – La vera storia dei Beatles.
Paul McCartney, John Lennon e George Harrison lavorarono in modo separato come compositori e interpreti in diversi brani, utilizzando gli altri come supporto o, talvolta, incidendo da soli tutte le parti vocali e strumentali.
Il risultato finale fu un’opera unica. Da canzoni dolci e acustiche come “Blackbird” e “Julia” a tracce più sperimentali come “Revolution 9”, l’album attraversò una gamma di generi musicali, tra cui pop, rock, hard rock, country, jazz, blues e folk.
Un trionfo nel tempo
Nonostante le tensioni, però, White Album ebbe un grande successo. Il disco fu immediatamente ben accolto dalla critica, elogiato per la sua intensità artistica e la qualità del suono eccezionale.
L’album debuttò direttamente al primo posto della Official Albums Chart del Regno Unito il 7 dicembre 1968, rimanendo in vetta per sette settimane e scivolando al secondo posto il 25 gennaio 1969. In meno di due mesi, vennero vendute quattro milioni di copie, e il trionfo non fu solo momentaneo, ma continuò nel tempo. Per dieci anni, il White Album rimase il doppio LP più venduto di sempre.
Negli Stati Uniti, “The Beatles” fu un successo ancor prima della sua distribuzione nei negozi. La Capitol Records dovette stampare oltre 3,2 milioni di copie per soddisfare la forte domanda dei fan. L’album debuttò all’undicesimo posto della Billboard Albums Chart il 14 dicembre 1968, raggiungendo la vetta il 28 dicembre e rimanendo in prima posizione per nove settimane consecutive. Complessivamente, l’album trascorse 202 settimane nella Top 200.
Con oltre 12 milioni di copie vendute negli Stati Uniti, White Album resta l’album dei Beatles più venduto nel paese, con 24 dischi di platino.
A livello mondiale, il White Album dei Beatles ha venduto oltre 40 milioni di copie. In Italia le vendite hanno superato il milione.
La tracklist dell’album
L’album è composto da 30 brani. Di seguito ecco la tracklist di “The Beatles” (White Album).
Disco 1:
- Back in the U.S.S.R.
- Dear Prudence
- Glass Onion
- Ob-La-Di, Ob-La-Da
- Wild Honey Pie
- The Continuing Story of Bungalow Bill
- While My Guitar Gently Weeps
- Happiness Is a Warm Gun
- Martha My Dear
- I’m So Tired
- Blackbird
- Piggies
- Rocky Raccoon
- Don’t Pass Me By
- Why Don’t We Do It in the Road?
- I Will
- Julia
Disco 2:
- Birthday
- Yer Blues
- Mother Nature’s Son
- Everybody’s Got Something to Hide Except Me and My Monkey
- Sexy Sadie
- Helter Skelter
- Long, Long, Long
- Revolution 1
- Honey Pie
- Savoy Truffle
- Cry Baby Cry
- Revolution 9
- Good Night