Aumentano gli infortuni nel calcio, con sempre più calciatori che si infortunano durante le partite. Il fitto calendario, a cui i giocatori devono far fronte, fa aumentare notevolmente lo stress psicofisico a cui sono sottoposti portando così ad un maggiore rischio di infortuni. E ad aumentare questa tendenza è stata anche la Coppa del Mondo giocata in Inverno.
I giocatori internazionali che hanno partecipato alla Coppa del Mondo hanno avuto un aumento medio di otto giorni a bordo campo nei mesi successivi al torneo a causa di infortuni. Nei cinque principali campionati europei maschili, la durata media delle assenze è aumentata in larghissima percentuale, passando da 11,35 giorni prima del Mondiale a 19,41 giorni a gennaio 2023. In Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1 il costo complessivo degli infortuni è salito di quasi il 30%, passando da 553,62 milioni di euro a 704,89 milioni di euro.
Sono i risultato della terza edizione dell’”Howden Men’s European Football Injury Index” redatto dal Gruppo Howden, società britannica specializzata nel settore dei servizi assicurativi e di consulenza.
Il rapporto, pubblicato un anno dopo il primo torneo invernale della Coppa del Mondo maschile, riflette su una stagione segnata da crescenti preoccupazioni per la congestione degli impegni a livello internazionale e nazionale, oltre a una maggiore attenzione al benessere dei giocatori. Oltre a questi aspetti, il report considera anche l’evoluzione delle lesioni nella fascia di età inferiore ai 21 anni e il costo associato all’aumento dei salari nei principali campionati europei maschili.
Più infortuni con la Coppa del Mondo in inverno
Con in Mondiale invernale, i club di calcio europei si sono trovati a dover gestire sia le assenze dei giocatori che l’aumento del carico di lavoro necessario per competere nei loro campionati nazionali.
Nell’ottobre 2022, sono stati registrati 88 infortuni, portando a un’assenza media dei giocatori di 11,35 giorni prima dell’inizio del torneo. Questo periodo di assenza è diminuito a 19,41 giorni nel gennaio 2023 dopo la competizione mondiale. Durante questo lasso di tempo, si è osservato un aumento significativo della gravità degli infortuni, in particolare per quelli alla caviglia (+170%), al polpaccio/alla tibia (+200%) e al bicipite femorale (+130%).
I campionati più colpiti
Nonostante diversi approcci alle pause invernali post-mondiali, sono la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca, con il 23,6% e il 14,8% dei giocatori coinvolti nel torneo, i campionati che hanno registrato l’impatto più significativo sui tassi di infortunio.
Nei due mesi successivi al torneo, i giocatori della Bundesliga partecipanti hanno subito 46 infortuni, mentre quelli della Premier League ne hanno subiti 49. Questo suggerisce che la prolungata pausa invernale in Germania dopo la Coppa del Mondo maschile ha avuto un effetto minimo sul rischio infortuni.
Altri campionati come La Liga (18), Ligue 1 (11) e Serie A (12) hanno registrato un numero molto inferiore di infortuni nello stesso periodo.
Nell’ultima stagione di Serie A, si sono verificati complessivamente 655 infortuni, in calo rispetto ai 835 della stagione precedente. Ma, nonostante la diminuzione del numero di infortuni, l’inattività media è salita a 22,31 giornate rispetto alle 18,08 della stagione precedente. Il costo totale degli infortuni per tutte e 20 le squadre partecipanti ammonta a 99.280 milioni di euro.
Gli infortuni nella stagione 2022-2023
Nella stagione 2022/23, si sono verificati complessivamente 3.985 infortuni nei cinque principali campionati maschili europei. Nonostante una diminuzione complessiva rispetto alla stagione precedente 2021/22 (4.006), i costi degli infortuni sono aumentati significativamente, registrando un incremento del quasi 30%, passando da 553,62 a 704,89 milioni di euro.
Regina della malasorte in Spagna è il Real Madrid che ha registrato il massimo numero di infortuni, con 72 casi, il doppio rispetto al Barcellona, totalizzando il 21,49% del costo degli infortuni in tutta la Liga.
In Italia, nella Serie A, il neopromosso Lecce, invece, è riuscito a gestire con successo i limiti del suo budget, mantenendo bassi i livelli di infortuni durante l’intera stagione. Complessivamente, la squadre salentina ha riportato 19 infortuni, con un costo medio di soli 60.000 euro per ogni infortunio subito.
“Il team Sport & Entertainment di Howden realizza questo rapporto senza eguali sugli infortuni nel calcio europeo ed è attivo anche in Italia con tutte le specializzazioni che riguardano la gestione e la copertura dei rischi per i singoli atleti, le società, le organizzazioni e le associazioni/federazioni sportive, gli stadi e i gli spazi per eventi. L’esperienza e la competenza del Gruppo Howden sono a disposizione per un dialogo con tutti i protagonisti e i professionisti dello sport italiano per affrontare, dalle cause sino ai costi, il tema degli infortuni” ha commentato Federico Casini, Ceo di Howden Italia.
Burrows, Howden: “serve un migliore allineamento dei calendari nazionali e internazionali”
James Burrows, responsabile del settore sport di Howden, ha dichiarato: “Nel terzo rapporto di questo tipo, l’Howden Men’s European Football Injury Index ha analizzato in modo unico l’impatto delle modifiche apportate al calendario internazionale sulla disponibilità dei giocatori per il calcio nazionale. Abbiamo visto chiaramente che l’organizzazione di una Coppa del Mondo maschile in un inverno europeo ha portato i giocatori a dover affrontare otto giorni in più a bordo campo nella seconda metà della stagione, rispetto alla prima.
“L’impatto è stato consistente in tutti i campionati nazionali, come la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca, e la maggiore gravità degli infortuni ha contribuito all’aumento dell’impatto finanziario di quasi il 30%, da 553,62 milioni di euro a 704,89 milioni di euro, nei cinque principali campionati europei maschili.”
“I dati dimostrano chiaramente una tendenza e ci auguriamo che la nostra ricerca e la nostra analisi forniscano ai club più importanti d’Europa ulteriori spunti di riflessione per continuare a parlare con gli organi di governo del gioco di un migliore allineamento dei calendari nazionali e internazionali e dell’ampio problema della congestione degli appuntamenti”.