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Borsa 10 novembre: Powell frena l’euforia dei mercati ma nessuno crede che rialzerà i tassi. Stasera il verdetto di Fitch

Il Presidente della Fed non esclude nuovi rialzi dei tassi finché l’inflazione non sarà al 2% ma i mercati confidano che non lo faccia – Attesa per il verdetto di Fitch sull’Italia

Borsa 10 novembre: Powell frena l’euforia dei mercati ma nessuno crede che rialzerà i tassi. Stasera il verdetto di Fitch

“Non sono certo di aver riportato stabilmente il tasso di inflazione sotto il 2%”. “Pertanto – ha detto Jerome Powell – non esiterò ad alzare ancora i tassi se lo riterrò necessario”. Il presidente della Fed è così riuscito ad interrompere la striscia positiva dei rialzi dei mercati azionari oltre a far risalire il dollaro e i rendimenti dei Bond. Ma Powell non ha citato un rischio specifico che giustifichi un’ulteriore stretta. E i mercati continuano a pensare che nella prossima riunione (il 13 dicembre) la Fed lasci i tassi invariati. “Powell – spiega Mohammad El-Erian – è consapevole che il momento più delicato è quando la fiducia prenderà il posto della cautela. E si muove di conseguenza”.

Piazze eureopee in frenata

  • La missione del presidente della Fed è riuscita: stamane, sull’onda di Wall Street, i mercati rallentano. Le borse dell’Europa aprono in calo con il Ftse Mib a Milano che segna – 0,5% a 28.499 punti in linea con il calo annunciato dai future EuroStoxx50 -0,7%. 
  • Ieri il FtseMib ha chiuso in rialzo dello 0,7%. Guida la corsa Amsterdam +1,97% spinta dal rally di Adyen, leader del settore dei pagamenti. A Piazza Affari la “collega” Nexi avanza del 9,7%.

Piccolo è bello anche per le banche 

  • Alcune banche hanno messo a segno nuovi massimi pluriennali: Popolare Sondrio, Credem, Banco BPM, BPER. All’appello mancano i due big, Intesa e Unicredit, ma il rally delle banche minori è bastato per spingere l’indice Ftse Italian Banks a meno di mezzo punto percentuale dal record degli ultimi sette anni. 
  • È proseguita la sovraperformance degli indici Ftse STAR (+1,5%) e Ftse Mid Caps (+1,4%) rispetto al FTSEMIB (+0,6%), evento che conferma il risveglio di interesse per i titoli di “seconda fascia”. Su base settimanale il distacco sfiora il 3%.
  • Dopo la chiusura della borsa, Fitch si pronuncia sul rating sovrano, attualmente ‘BBB’ con outlook stabile. S&P Global e Dbrs hanno lasciato tutto fermo. Venerdì prossimo toccherà a Moody’s il cui giudizio è a un passo da junk (spazzatura).
  • Salgono (poco) i rendimenti delle obbligazioni europee: Bund tedesco a 2,65% da 2,62%, BTP decennale a 4,50% da 4,47%.

Missione bond per gli hacker. Una chiavetta salva l’asta

Si tinge di giallo il mercato dei bond Usa. L’asta di mercoledì è stata condizionato anche dall’attacco informatico ai danni di Industrial & Commercial Bank of China: la più grande banca del mondo, per qualche ora non è stata in grado di gestire operazioni sui titoli di debito degli Stati Uniti. Per superare l’impasse è stato necessario ricorrere ad una chiavetta Usb che un funzionario ha portato, in taxi, alla sede del Tesoro.

Anche per questo l’asta dei titoli a trent’anni ha ricevuto un’accoglienza tiepida dal mercato.

Wall Street ha interrotto la serie positiva, dopo nove sedute consecutive di rialzo, il Nasdaq ha perso lo 0,9%.

Doccia fredda per Tesla: “Musk è anche un rischio”

Disney +6%. Il colosso dell’intrattenimento ha chiuso il trimestre con un utile di 82 centesimi di dollaro per azione, a fronte di una previsione di 71 centesimi ad azione. Il fatturato netto è andato su del 5% su base annua a 21,24 miliardi di dollari.

Tesla -4% HSBC ha avviato la copertura con un rating “Reduce” e un target price di 146 usd, che implica un ribasso del -34% rispetto all’ultima chiusura. L’analista Michael Tyndall scrive nella nota che Elon Musk “è un asset, ma rappresenta anche un rischio”.

Seduta di assestamento, guidata dalle parole caute di Powell. Rendimento del TNote decennale a 4,60% da 4,50%. Biennale a 5% da 4,90%.

Doccia fredda per i chips di Taiwan

Le Borse dell’Asia Pacifico scendono nel finale di settimana. Nikkei -0,2%, CSI 300 -0,6%, Hong Kong -1,5%: Semiconductor Manufacturing International perde il -6% nel giorno della pubblicazione dei dati del trimestre: l’utile netto del colosso cinese della manifattura di chip ha registrato un calo dell’80% degli utili. Kospi di Seul -0,7%.

Petrolio in rosso, bitcoin +125% da gennaio

Brent sopra 80 dollari. Grazie ad un timido rimbalzo. l secondo timido rimbalzo. Ma la settimana chiude per la terza volta di fila in rosso con una perdita provvisoria intorno al -5%. 

Ancora in rialzo il Bitcoin a 36.712 dollari). Ieri, nel momento di massima euforia il prezzo ha toccato quota 37.973 Usd, livello che non vedeva da maggio 2022. Da inizio anno il prezzo è cresciuto del +125%. 

Leonardo conferma la guidance, S&P promuove Tim

Leonardo ha confermato la guidance 2023  dopo i risultati dei primi nove mesi che vedono utili e ricavi in crescita. La società sta lavorando a un nuovo piano industriale che sarà presentato al mercato con i conti 2023, ha detto l’AD Roberto Cingolani. 

Tim. S&P ha posto la società in watch positivo dopo l’ok del Cda all’offerta di Kkr sulla rete fissa, in quanto l’operazione porterà a un significativo miglioramento dell’indebitamento.

Pirelli chiude il trimestre con ricavi pari a 1,72 miliardi di euro, in calo del 6% anno au anno: crescita organica +2,2%: volumi -4,6%, prezzo/mix +6,8%. Ebitda pari a 377 milioni di euro, -2%.  I risultati sono in linea con le previsioni, i prezzi hanno bilanciato i bassi volumi. Leggermente migliorate le indicazioni sul 2023.

Webuild. Da inizio anno la società registra un record di nuovi ordini con 22 miliardi di euro di progetti acquisiti da inizio anno, inclusi 4,1 miliardi di progetti per cui il gruppo risulta migliore offerente. Risultati che permettono al gruppo di superare nettamente la guidance di 10-10,5 miliardi per l’intero 2023.

UnipolSai chiude i primi nove mesi con un utile netto consolidato pari a 586 milioni (contro i 616 milioni al 30 settembre 2022 calcolati con i previgenti principi contabili) in calo del 4,9%. Su basi omogenee i profitti sarebbero più che raddoppiati (+123%),

Geox chiude i nove mesi con ricavi per 582 milioni , in crescita del 2,3% a cambi correnti (+4,1% a cambi costanti).

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