Un tempo, il 4 novembre si festeggiava la vittoria patria nella Prima guerra mondiale. Anche rileggendo il Bollettino n. 1268 dettato dal Capo di Stato maggiore del Regio Esercito e riportato in lapidi affisse sulle facciate di molti municipi o in alcune scuole. Per risparmio di spazio e incisione, in molti casi il testo si chiude con Firmato Diaz. Da qui la diffusione dei nomi Firmato e Firmino nei primi anni 20 del secolo scorso. Nel 2023 quasi nello stesso giorno i mercati hanno festeggiato quello che a loro è sembrata un’altra dichiarazione di vittoria: quella della Fed sull’inflazione americana.
Fu vera vittoria? Ai posteri l’ardua sentenza. Beh, ma non è necessario attendere tanto, basterà aspettare qualche mese. Ma intanto cosa dicono le statistiche congiunturali? L’inflazione si è piegata, sconfitta? O ancora sarà capace di colpi di coda velenosi? Come gioca la frenata dell’economia in questo duello tra i banchieri centrali e l’idra inflazionistica? E come si concilia questa frenata con l’avanzata continua dell’occupazione? Se l’inflazione calasse ancora, anche i tassi di interesse seguirebbero in breve tempo? E allora le Borse dove andrebbero? Il dollaro risulterà penalizzato in tale scenario di tassi meno alti?
A queste e ad altre domande rispondono Le lancette dell’economia, la rubrica mensile di analisi della congiuntura, con più di un occhio rivolto alla struttura. Curate da Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi, Le lancette sono state create più di un terzo di secolo fa. Ora escono solo su FIRSTonline. Da domani l’edizione di novembre 2023.