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Enel rivede al rialzo la guidance 2023: volano ebitda e utili. A gennaio acconto sul dividendo di 0,215 euro ad azione

Il generale miglioramento del quadro operativo di Enel spinge l’Ad Flavio Cattaneo a rivedere la guidance al rialzo – Confermata la consuetudine dell’acconto del dividendo a inizio d’anno

Enel rivede al rialzo la guidance 2023: volano ebitda e utili. A gennaio acconto sul dividendo di 0,215 euro ad azione

Enel alla prova dei conti. Il colosso dell’energia ha archiviato i primi nove mesi del 2023 con un utile netto in crescita del 65,2% pari a 5 milioni di euro, così come la marginalità che sale a 16,4 miliardi (+29,3%) e l’ebit che sfiora i 9,9 miliardi di euro (+62,1%). Frenano invece i ricavi (-34,1%), fermi a circa 70 miliardi in linea con la maggiore stabilità dei prezzi dell’energia e la diminuzione dei volumi prodotti. Sale anche il debito con un aumento del 5,4%. Confermata la consuetudine dell’acconto del dividendo a inizio d’anno. Risultati molto attesi anche se vivono ancora dell’eredità del precedente management (Francesco Starace), ma che iniziano ad essere emblematici della rotta intrapresa dall’ad Flavio Cattaneo, entrato in carica nell’aprile scorso. Il vero banco di prova però sarà il prossimo 22 novembre, quando verrà presentato il nuovo piano industriale.

Balzo di utili e marginalità

La multinazionale dell’energia spiega che l’aumento dell’utile “riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e la minore incidenza delle interessenze dei terzi sul risultato netto ordinario, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse e all’aumento del debito medio del periodo, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre ai migliori risultati”.

La crescita dell’ebitda, invece, si deve alla maggiore produzione di energia rinnovabile (+10,5 TWh), soprattutto da fonte idroelettrica, e la performance positiva del mercato libero, a seguito del diverso andamento dei prezzi di vendita delle commodity. A livello di singoli business, spicca la performance di Enel Grids (+56% a 3.558 milioni), il business delle reti Cattaneo ha messo a capo Gianni Vittorio Armani (ex ceo di Iren). Mentre sono in calo Generazione Termoelettrica e Trading (-46,4% a 1.891 milioni) ed Enel X (-70,4% a 111 milioni), la divisione dove è appena arrivata come responsabile Francesca Gostinelli, al posto di Francesco Venturini.

Stime riviste al rialzo

Il generale miglioramento del quadro operativo di Enel spinge l’ad a rivedere la guidance al rialzo. “Alla luce della solida performance operativa registrata nei nove mesi del 2023”, spiegano una nota del gruppo guidato dall’ad Flavio Cattaneo, “la guidance relativa all’esercizio 2023, fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2025, è stata rivista al rialzo”. In particolare, si prevede un ebitda compreso tra 21,5 e 22,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 20,4 e 21,0 miliardi di euro; ­un utile netto ordinario di Gruppo compreso tra 6,4 e 6,7 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 6,1 e 6,3 miliardi di euro.

Il debito a 63 miliardi

L’indebitamento finanziario netto, da sempre osservato speciale, sale a 63.312 milioni di euro (+5,4% rispetto ai 60.068 milioni a fine 2022) con la variazione “principalmente riconducibile ai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, dalla cessione di alcune società ritenute non più strategiche e dall’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui, che hanno solo parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi, nonché lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio”. Il debito però è destinato a scendere con gli incassi del piano cessioni. “Gli accordi conclusi e annunciati hanno un impatto di circa 6,5 miliardi sulla riduzione dell’indebitamento netto”, ha annunciato dal chief financial officer Stefano De Angelis durante la conference call. Il cfo ha ricordato la vendita della generazione in Argentina, l’uscita dalla Romania, la vendita della quota del 50% in Australia e la vendita degli asset in Cile e tra quelli annunciati, in attesa di closing, la vendita di distribuzione in Perù, la vendita del 50% di Egp Hellas.

Il dividendo

Il gruppo ha deliberato un acconto sul dividendo 2023 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento dal 24 gennaio 2024, in crescita del 7,5% rispetto all’acconto distribuito a gennaio 2023. Inoltre, il board ha previsto un dividendo complessivo per l’esercizio 2023 pari a 0,43 euro per azione.

Giù gli investimenti

Giù gli investimenti: a 8.759 milioni dai 9.309 milioni nei nove mesi del 2022 (-5,9%). Il calo è dovuto “essenzialmente al differente perimetro delle attività classificate come “disponibili per la vendita” rispetto ai nove mesi del 2022; al netto di tali effetti il valore degli investimenti risulta sostanzialmente invariato. Si conferma la focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile”.

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