“Quasi tutti gli italiani, tranne chi voleva rimanere, tra cui un paio di operatori della Croce Rossa, sono usciti dalla Striscia di Gaza”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti al termine di un incontro a Prato con rappresentanti di istituzioni e imprese colpite dall’alluvione. Il vicepremier ha aggiunto che “Abbiamo inviato, come governo italiano, beni di prima necessità attraverso l’aeronautica militare e che sono stati consegnati alla Mezza Luna rossa. Stiamo anche valutando, e lo ha detto il ministro Crosetto, di inviare un ospedale da campo italiano per i feriti nella Striscia”.
Striscia di Gaza divisa in due, Gaza City circondata
Nel frattempo continua l’operazione di terra lanciata da Israele sulla striscia. Stamattina, dalle 10 alle 14 Israele ha aperto nuovamente un corridoio per consentire ai civili di Gaza nel nord della Striscia di spostarsi al sud.
Le forze israeliane fanno sapere che la Striscia di Gaza è stata divisa in due. L’intero territorio settentrionale è stato tagliato fuori dal resto dell’enclave palestinese, da una lunga colonna di mezzi corazzati, e l’accerchiamento di Gaza City è ormai completo. L’esercito israeliano ha annunciato che una volta che le truppe entreranno in città, ci potrebbe essere un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove secondo l’intelligence dello Stato ebraico si nasconderebbero alti dirigenti di Hamas. “La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud” ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.
Israele: uccisi i comandanti di Hamas nel tunnel
L’esercito israeliano ha dichiarato che i pesanti attacchi notturni nel nord di Gaza abbiano causato danni significativi alle infrastrutture sotterranee e di superficie di Hamas e l’uccisione di comandanti nascosti nei tunnel. Tra i comandanti colpiti ci sarebbe Jamal Mussa, “responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas. Nel 1993 Mussa condusse un attacco a fuoco contro soldati israeliani di pattuglia nella Striscia”, fa sapere Israele.
Secondo l’Idf (Israel Defence Force), l’eliminazione di più di una dozzina di capi militari dell’organizzazione terroristica dall’inizio della guerra sta interrompendo le loro operazioni. Adesso si cercano, con l’obiettivo di eliminarli, gli alti dirigenti di Hamas.
Usa schierano sottomarino nucleare in Medio Oriente
Come deterrenza contro l’allargamento del conflitto tra Hamas e Israele, Il comando centrale dell’esercito Usa ha annunciato su X che un sottomarino nucleare di classe Ohio è stato schierato nella sua area di responsabilità, che si estende dall’Africa nord-orientale attraverso il Medio Oriente fino all’Asia centrale e meridionale. Il messaggio arriva due giorni dopo che la Marina ha annunciato che due gruppi d’attacco di portaerei – la Gerald Ford e la Dwight Eisenhower – hanno lanciato aerei e hanno praticato la difesa missilistica durante un’esercitazione di tre giorni nel Mediterraneo.
Von der Leyen: “Via Hamas da Gaza, poi missione di pace Onu”
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sostiene che l’Ue debba giocare un ruolo su un futuro di pace in Medio Oriente e offre “alcune possibili idee” per il dopo guerra. “Gaza non può essere paradiso per i terroristi, Hamas non può ricostruire la sua base nella Striscia”, sostiene. Ecco allora la possibilità di una “missione di pace internazionale sotto l’Onu”. Ci deve essere poi solo “un’autorità palestinese” a governare uno Stato palestinese”. Allo stesso tempo le forze israeliane “non possono stare a Gaza, non ci deve essere espulsione dei palestinesi dalla Striscia e il blocco deve terminare”.
“Hamas usa chiaramente i civili come scudi umani” ha detto ancora la presidente della Commissione Europea rivolgendosi agli ambasciatori Ue. “Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale. Questo è il punto di partenza. Ci dà anche la credibilità per proporre idee su una soluzione politica, sulla base della nostra eredità di campioni della soluzione dei due Stati”, ha aggiunto precisando che le immagini dei civili e dei bambini “estratti dalle macerie a Gaza” fanno “sanguinare il cuore”.
Von der Leyen ha annunciato inoltre che l’Ue ha aumentato di 25 milioni di euro i suoi aiuti umanitari a Gaza “Così facendo, l’Unione Europea garantirà un totale di 100 milioni di euro in aiuti umanitari per i civili di Gaza. Allo stesso tempo, stiamo lavorando con Israele, Egitto e Nazioni Unite per far entrare a Gaza un maggior numero di convogli, anche attraverso corridoi e pause per le esigenze umanitarie”, ha aggiunto.
“Non c’è una soluzione militare al conflitto, senza una strategia politica, nessuno vincerà una battaglia contro il terrorismo. Anche se Hamas sarà eradicata a Gaza non risolverà il problema di Gaza. Per non parlare della Cisgiordania. Le reazioni eccessive sono sempre comprensibili ma mai efficaci”, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo discorso alla Conferenza degli ambasciatori dell’Ue.
I capi di 18 agenzie Onu chiedono cessate il fuoco umanitario
I numeri uno delle 18 principali agenzie delle Nazioni Unite, comprese Unicef, PAM e OMS hanno fatto un appello congiunto per un “immediato cessate il fuoco umanitario” a Gaza.
Si tratta di una dichiarazione congiunta insolita, in cui si esprime indignazione per il drammatico bilancio delle vittime civili nella guerra fra Hamas e Israele. “Da quasi un mese, il mondo osserva come evolve la situazione in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati con sgomento e orrore per il numero crescente di vite perse e straziate”, hanno dichiarato i capi delle Nazioni Unite, descrivendo il tragico bilancio di entrambe le parti dopo l’attacco transfrontaliero di Hamas del 7 ottobre da Gaza verso Israele, che ha causato circa 1.400 morti, soprattutto civili, secondo le autorità israeliane.
Nel frattempo arrivano dati pesantissimi dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi: “In media un bambino viene ucciso e due restano feriti ogni dieci minuti, durante la guerra”, scrive l’organizzazione su X (Twitter), sottolineando che “proteggere i civili durante un conflitto non è un’aspirazione o un ideale: è un obbligo e un impegno con la nostra umanità condivisa. I civili, ovunque siano, devono essere protetti.