Ferrari ingrana la sesta a Piazza Affari e realizza una delle migliori performance (+4%) del Ftse Mib (+1,76%) dopo la pubblicazione dei conti del terzo trimestre – chiuso con utili in aumento del 46% – e dei nove mesi.
Il periodo tra giugno e settembre è stato per Ferrari “un altro trimestre da record, con una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni, che ci porta ad aumentare la guidance per l’anno”, ha detto l’amministratore delegato Benedetto Vigna, sottolineando che “il portafoglio ordini rimane ai massimi livelli grazie alla forte domanda in tutte le aree geografiche e si estende a tutto il 2025”.
Il terzo trimestre di Ferrari
Nel dettaglio, i tre mesi da giugno a settembre sono stati archiviati con un utile netto di 332 milioni di euro (0,58 euro per azione base e 0,59 euro diluito), una cifra che rappresenta un aumento del 46% rispetto ai 228 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
In netta crescita (+24%) anche i ricavi, che si assestano a 1,455 miliardi di euro (1,472 miliardi il consensus), trainati dal comparto Automobili e parti di ricambio (1,33 miliardi in crescita del 26,5% o 29,1% a cambi costanti), dalle Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (+13,8% a 145 milioni)
L’Ebitda è pari a 595 milioni (+37%), anche in questo caso sopra i 560,8 milioni attesi dal consensus, mentre il margine Ebitda è del 38,6%, contro il 34,8% dello stesso periodo dell’anno scorso e anche in questo caso sopra le previsioni (poco oltre il 38%). L’adjusted Ebit è di 423 milioni di euro, con un aumento del 41,6% rispetto all’anno precedente e un margine del 27,4%. I volumi hanno avuto un impatto positivo (33 milioni) attribuibile all’aumento delle consegne rispetto all’anno precedente, fa sapere la società.
L’indebitamento industriale netto al 30 settembre, pari a 233 milioni da 331 milioni al 30 giugno, riflette anche il riacquisto di azioni proprie per 194 milioni. Alla fine del trimestre la liquidità complessiva disponibile era pari a 1,612 miliardi (1,71 miliardi al 30 giugno), incluse linee di credito committed e inutilizzate per 600 milioni.
In forte rialzo anche le consegne
Positivo anche il dato sulle consegne, in rialzo dell’8,5% a 3.459 unità a fronte delle 3.414 stimate dagli analisti. grazie a “un portafoglio ordini molto solido che rispecchia i volumi, le aree geografiche e i piani di allocazione prodotti per trimestre”.
Nel trimestre, la regione Emea ha registrato un aumento delle consegne dell’8,3%, le Americhe del 21,1%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato una diminuzione di 36 unità e la regione Resto dell’Apac è rimasta pressoché in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Le consegne del trimestre sono state trainate dalle famiglie 296 e SF90, mentre la F8 Spider è prossima alla fine del suo ciclo di vita.
Nella gamma prodotti del trimestre sono compresi nove modelli con motore a combustione interna (Ice) e quattro modelli a motorizzazione ibrida. Le consegne di questi ultimi hanno raggiunto il 51% del totale nel trimestre.
Ferrari: i conti dei nove mesi
Nei nove mesi a settembre Ferrari ha registratoun utile netto di 963 milioni (+34%), ricavi in rialzo del 19% a 4,447 miliardi, consegne in incremento del 5% a 10.418 unità e un Ebitda in crescita del 32% a 1,721 miliardi.
Ferrari alza la guidance del 2023
Alla luce dei risultati raggiunti, Ferrari ha ulteriormente rivisto al rialzo le guidance del 2023, che già alla fine del secondo trimestre erano state migliorate. In particolare, la società si attende ora ricavi annuali per circa 5,9 miliardi di euro (contro la precedente stima di circa 5,8 miliardi, dopo i 5,1 miliardi del 2022) e un utile diluito adjusted pari o superiore a 6,55 euro per azione (contro la precedente forchetta tra 6,25 e 6,40 euro, dopo i 5,09 euro del 2022). Prevede anche un Ebit adjusted pari o superiore a 1,57 miliardi (dal range tra 1,51 e 1,54 miliardi precedente, dopo gli 1,23 del 2022), con un margine pari o superiore al 26,5% (da 26%, contro il 24,1% dell’anno scorso). L’Ebitda adjusted + visto pari o superiore a 2,25 miliardi (dalla forchetta tra 2,19 e 2,22 miliardi, dopo gli 1,77 miliardi del 2022), con un margine uguale o superiore al 38% (circa 38% la stima precedente).
Infine, il free cash flow industriale + atteso oltre 0,90 miliardi (da circa 0,90 miliardi, dopo gli 0,76 miliardi del 2022).