L’ultimo parco eolico nel mare del Nord ha la firma Saipem. Situato a 15 Km dalle coste orientali della Scozia, produrrà 450 megawatt di energia elettrica per 375 mila famiglie.
La società, impegnata in un prossimo aumento di capitale, ha completato l’installazione del progetto Neart na Gaoithe (NnG) in quel mare avamposto energetico ricercato dalle major di tutto il mondo.
È un’area ambita sia per lo sfruttamento delle condizioni climatiche che geografiche. I grandi giacimenti di petrolio e gas naturale hanno fatto la fortuna di centinaia di aziende di diversi paesi dell’ Ue. Ma da dieci anni si è girata pagina: niente più gasdotti, ma strutture per le energie verdi.
L’invasione della Russia in Ucraina ha ridisegnato in poco tempo la geografia dell’energia e la Svezia è stata molto lesta a capire in che direzione andare.
Saipem era già lì dal 2019. Quell’anno si era aggiudicata il contratto da Neart na Gaoithe (NnG) Offshore Wind Limited, società di proprietà di EDF Renewables UK e ESB. In realtà il primo progetto chiavi in mano assegnato all’azienda per un paro eolico offshore. Un inizio promettente e si è visto.
Quando partirà la produzione con le pale, il beneficio energetico andrà alla National Grid, la rete elettrica nazionale.
Tecnologie e risorse umane
Tutto per l’installazione del nuovo offshore – dalle 54 jacket in acciaio, alle sottostazioni elettriche – è stato progettato nelle strutture Saipem nel Regno Unito e in Italia.
La costruzione è avvenuta in Indonesia e Sardegna. Insomma, lavoro in house con il prestigio di “un progetto senza precedenti per tutte le persone coinvolte” ha detto Mathias Haag, direttore di NnG Offshore Wind Limited.
La prossima tappa è la produzione di corrente elettrica nel 2024 con standard di qualità e sicurezza. D’altra parte, la flotta Saipem offshore e i 30mila dipendenti impegnati in giro per il mondo sono entrati nel circle delle nuove infrastrutture per fonti sostenibili. Che un giorno dovremmo costruire anche in Italia.