La guerra tra Israele e Hamas, l’aggressione russa contro l’Ucraina, l’immigrazione irregolare, la situazione economica del paese, ma anche il Mes e il Patto di Stabilità. Sono questi i temi che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato nel suo discorso in Senato in vista del Consiglio Ue che si terrà a Bruxelles giovedì 26 e venerdì 27 ottobre. “Il Consiglio europeo che si apre domani viene celebrato in una fase storica ancora più difficile delle precedenti. L’Ue è chiamata a dare risposte urgenti, non mi aspetto un Consiglio Ue semplice, ammesso che ne siano mai esistiti”, ha detto la premier spiegando che l’Italia affronterà questo vertice “con le idee chiare e la schiena dritta”.
Medio Oriente: Meloni vuole una soluzione strutturale
Giorgia Meloni ha poi espresso le sue preoccupazioni delle conseguenze che il conflitto Medio Oriente sta avendo, in particolare sulla popolazione civile palestinese e dal conflitto in larga scala che può scaturire. “Nessuna ambiguità nel condannare nel modo più fermo i crimini di Hamas” e “nessun distinguo sulla condanna di ogni antisemitismo. Non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere propri cittadini, in linea con il diritto internazionale”. Tuttavia, “i civili di Gaza sono essi stessi vittime della politica di Hamas e le due cose non devono essere contrapposte”. “Considero vitale, in questa fase, il dialogo con i Paesi arabi e musulmani – e l’Italia svolge storicamente un ponte di dialogo tra Europa, Mediterraneo, Medio Oriente – per impedire che si cada nella trappola di uno scontro tra civiltà che avrebbe conseguenze inimmaginabili”, ha sottolineato.
Ucraina: Meloni in Senato conferma il sostegno
Nella riunione che si svolgerà a Bruxelles, i capi di Stato o di governo si concentreranno sugli ultimi sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina e sul sostegno dell’Ue a quest’ultima. “In mondo in cui non esistono più linee rosse invalicabili è un Mondo insicuro per tutti, anche per noi, non solo per chi è coinvolto nei conflitti. Non è un caso che non ci siano state condanne specifiche della Russia dell’attacco di Hamas”. Per questo si intende ribadire “il sostegno al popolo ucraino. Non dobbiamo commettere l’errore di affievolire il sostegno alla causa ucraina”. L’Italia guarda “non solo al presente ma un futuro di pace, a un futuro europeo per l’Ucraina”. Meloni ha poi sottolineato come “la guerra del grano sia una guerra condotta contro i poveri”. L’Italia, ha detto, continua a “condannare” la Russia per il blocco del grano ucraino, Roma farà “tutti gli sforzi” per superarlo “perché quella scelta impatta sui paesi più in difficoltà”.
Migrazione
Durante il Summit, verrà inoltre affrontato anche il tema della migrazione, in particolare i negoziati tra il Consiglio e il Parlamento sulla riforma del sistema di asilo e migrazione. “Necessario lavorare per fermare i flussi immigratori irregolari. I flussi via mare, perché non possiamo accettare che siano i trafficanti di esseri umani a decidere chi arriva. E i flussi via terra, che rendono difficile il filtraggio degli arrivi: come la rotta Balcanica, da dove possono arrivare per noi i maggiori rischi”. Infatti, per la premier italiana esiste un collegamento tra i migranti e il terrorismo in Europa. Motivo che ha spinto il governo a sospendere Schengen e a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia. “E sono ben 11 gli Stati Ue che hanno votato provvedimenti simili”. Ha annunciato poi un provvedimento imminente per contrastare i trafficanti di vite umani. “Lo ha annunciato von der Leyen in una lettera al Consiglio europeo”. “È un impegno significativo che siamo pronti a sostenere”, conclude la premier.
Ue: Meloni in Senato sulle nuove regole di bilancio
“Le nuove regole di bilancio devono senz’altro mirare ad una riduzione del debito pubblico ma in modo graduale e sostenibile, perché solo così potranno essere credibili e applicabili, superando gli errori del passato”. Ha proseguito Meloni aggiungendo che l’Ue chiede di “continuare ad investire sulla difesa e sugli strumenti di sostegno all’Ucraina e noi non vogliamo, come detto, venir meno a questo impegno. Ma secondo Meloni “computare questi investimenti che ci vengono promossi, anche da Bruxelles nei parametri deficit-Pil, ci sembra un controsenso che rischia di minare proprio gli obiettivi di sostenibilità e di sicurezza che ci siamo dati. Per questo continueremo a sostenere la necessità di scorporare, in tutto o in parte, queste voci”.
“Riteniamo anche che imporre a tappe forzate alcuni provvedimenti del Green Deal senza aver precedentemente agito per ridurre le nostre dipendenze strategiche sia un errore che rischia di impattare pesantemente sui cittadini che potrebbero trovarsi a pagare un prezzo insostenibile alla doppia transizione”, ha concluso la premier.