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Israele ai palestinesi di Gaza: evacuate in 24 ore ma l’Onu si oppone. Hamas: “Preparavamo l’attacco da due anni”

Tel Aviv ordina ai palestinesi della Striscia di Gaza del Nord di spostarsi al Sud per ragioni di sicurezza ma l’Onu è contraria – Hamas racconta che l’assalto a Israele era in preparazione da tempo

Israele ai palestinesi di Gaza: evacuate in 24 ore ma l’Onu si oppone. Hamas: “Preparavamo l’attacco da due anni”

Migliaia di palestinesi stanno lasciando le proprie abitazioni a Gaza City dopo che Israele ha ordinato l’evacuazione dal Nord al Sud della Striscia entro 24 ore. Hamas ha invitato la popolazione a non muoversi definendo l’annuncio dell’esercito israeliano “propaganda”, mentre le Nazioni Unite hanno chiesto la revoca dell’ultimatum data l’infattibilità dell’operazione “senza conseguenze umanitarie devastanti”. In numeri si tratta di oltre 1 milione di abitanti (quasi la metà di tutta la popolazione locale) che dovranno spostarsi a piedi, per circa 10 km. Nel frattempo, pesanti bombardamenti israeliani hanno colpito nella notte Gaza incrementando il numero delle vittime: 1.537 morti e 6.612 feriti secondo il ministero della Sanità della Striscia. Così come l’offensiva dell’organizzazione terroristica che ha rivendicato un attacco con “150 razzi” contro la città israeliana di Ashkelon, affermando che si tratta di una risposta per “vendicare gli sfollati” nella Striscia di Gaza e gli “attacchi” di Israele “contro i civili”. Ed è allerta in tutto il mondo per la chiamata di Hamas al venerdì della rabbia, volta a infiammare il Medio Oriente e non solo. Israeliani ed ebrei potrebbero esseri presi di mira in altri Paesi, ha avvertito il governo Netanyahu. Intanto i vertici europei Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, e la tedesca il capo del Pentagono Lloyd Austin e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sono attesi oggi in Israele.

L’ultimatum di Israele: 24 ore per lasciare il nord di Gaza

“L’IDF (la sigla dell’esercito israeliano) chiede l’evacuazione di tutti i civili della città Gaza dalle loro case, verso Sud, per la loro sicurezza e protezione, e chiede che si spostino nell’area a Sud del fiume Wadi Gaza”, si legge nel comunicato con cui l’esercito di Israele ha chiesto l’evacuazione dei civili palestinesi in vista della controffensiva via terra. E li sollecita ad “allontanarsi dai terroristi di Hamas che vi stanno usando come scudi umani. Nei prossimi giorni, l’esercito israeliano continuerà a operare in modo significativo nella città di Gaza e a fare estesi sforzi per evitare di danneggiare i civili”. E ancora: “Potrete tornare nella città di Gaza solo quando verrà fatto un altro annuncio in cui vi verrà permesso di farlo. Non avvicinatevi all’area della barriera di sicurezza con lo Stato di Israele”.

L’appello dell’Onu: “Annullare l’ultimatum”

Non è chiaro da quando inizino le 24 ore di tempo. Un corrispondente di Al Jazeera a New York ha detto che l’Onu avrebbero ricevuto l’avviso intorno alla mezzanotte israeliana (le 23 di giovedì in Italia), ma l’esercito israeliano ha confermato l’avviso solo alle 7 del mattino (le 6 in Italia).

È uno spostamento enorme e che l’Onu ritiene infattibile per permettere a 1,1 milioni di persone di lasciare le proprie case e cercare riparo al Sud (senza contare gli anziani, i disabili e le persone ricoverate in ospedale che avrebbero enormi problemi a fuggire rapidamente). Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha chiesto “con forza che qualsiasi ordine del genere, se confermato, venga revocato per evitare un fatto che potrebbe trasformare ciò che è già una tragedia in una situazione disastrosa”.

L’attacco di Hamas programmato da due anni

Un attacco brutale che ha scatenato la guerra e la cattura di oltre 120 ostaggi israeliani, pianificato nei minimi dettagli da due anni, quello avvenuto nella notte di sabato 7 ottobre, ma soprattutto tenuto in gran segreto: in pochi sapevano della sua esistenza, tanto da rendere vano il lavoro dei servizi segreti israeliani che avrebbero sottovalutato le informazioni in loro possesso e allertato in ritardo il presidente Netanyahu. A svelare il dettaglio sull’organizzazione è stato Ali Baraka, alto dirigente dell’organizzazione militare palestinese. Per questo, ha spiegato Baraka, negli ultimi anni Hamas “non è andata in guerra, non si è unita alla Jihad Islamica nella sua recente battaglia. Era tutto parte della strategia per preparare l’attacco far pensare che Hamas fosse impegnata a governare Gaza, concentrarsi sui suoi 2,5 milioni di abitanti, abbandonando la resistenza”.

“Per mantenere l’attacco segreto, le differenti fazioni e i nostri alleati non conoscevano l’ora zero – ha detto ancora Baraka – ma dopo mezz’ora dal suo inizio, tutte le fazioni di resistenza palestinesi sono state contattate, come i nostri alleati Hezbollah e Iran. Anche i turchi sono stati informati – ha concluso – e un incontro con loro è stato tenuto 3 ore dove, verso le 9. Anche i russi hanno inviato un messaggio e sono stati aggiornati sulla situazione e gli obiettivi della guerra”.

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