La sfida è far incontrare innovazione ed esperienze manageriali per creare nuove imprese e, se ci si riesce, nuove professionalità. Tra le destinazioni d’uso immaginate negli ultimi venti anni per il vecchio Albergo dei poveri di Napoli questa della casa dell’innovazione, sembra la più concreta.
La città affronta Napoli cerca di uscire dal cono d’ombra di fallimenti storici sull’industrializzazione o sul rilancio di vecchi comparti produttivi. E il progetto progetto “Infiniti mondi” della durata biennale, finanziato dal ministero delle Imprese per 15 milioni di euro, potrebbe essere una delle strade da imboccare per farlo.
Una nuova leva di amministratori e manager si sta infatti cimentando in progetti sostenibili, di ricerca e di attività emergenti. Per l’Albergo dei poveri i soldi arrivano dal bando “Casa delle tecnologie emergenti”. Le tecnologie 5G, il metaverso, il web 3.0 e la sostenibilità sono il cuore di un’idea di cui la città deve prendere coscienza. Il progetto è sostenuto con convinzione dal sindaco Gaetano Manfredi.
Il progetto “Infiniti Mondi”
Si usa l’espressione “Infiniti mondi” per far capire dall’inizio che le nuove tecnologie possono proiettare la città nel contesto internazionale anche delle neuroscienze.
“L’Albergo dei poveri diventerà un polo culturale della città – dice Manfredi – È un’operazione che facciamo con Università e aziende nell’ambito di una rete nazionale perché un progetto gemello è stato presentato dal Comune di Bologna”. Bisogna evitare di cadere in enunciazioni retoriche che non hanno mai portato bene ai napoletani sin dalla immaginaria “NeoNapoli” lanciata negli anni ‘90 dall’allora potente Ministro Paolo Cirino Pomicino.
Un centro con la caratura di quello immaginato oggi dovrà investire i soldi per trasferire nuove tecnologico a piccole e medie aziende. Sono l’ossatura dell’economia cittadina aiutata da tre anni da flussi turistici in crescita. I cinque laboratori previsti, in cui lavoreranno esperti di Tim, Politecnico di Milano, MedITech 4.0, Cnr sono destinati ad essere lo specchio di una città in cammino.
L’organizzazione di spazi come quello dell’Albergo dei poveri in comunità tecnico-scientifiche potrà essere attrattore di investimenti privati persi, purtroppo, in operazioni straordinarie come l’ex area Italsider Bagnoli. Scoprire eccellenze al Sud fino ad oggi é stato faticoso. Con queste operazioni economicamente sostenibili e moderne si cerca di vincere una battaglia intellettuale per le Regioni meridionali. “Ma averla vinta, certamente, non basta” ha scritto l’economista Nicola Rossi. É così.