Mentre da tutto il mondo arrivano attestati di solidarietà a Israele per l’attacco subito da Hamas, ci sono due Nazioni che reagiscono in maniera diversa: da un lato c’è la Russia che festeggia perché i combattimenti in Medio Oriente potrebbero distrarre l’attenzione globale dall’Ucraina e per la risalita dei prezzi del petrolio, dall’altro c’è proprio Kiev che teme di essere lasciata sola e senza armi in balia di un invasore che tra l’altro è il partner numero uno dell’Iran, che secondo le ricostruzioni avrebbe aiutato Hamas ad organizzare l’attacco (Teheran però nega qualsiasi coinvolgimento).
Attacco di Hamas a Israele, le reazioni dalla Russia
“L’acuto inasprimento del conflitto israelo-palestinese ha dimostrato che l’attuale status quo non è sostenibile”, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ricevendo a Mosca il segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit. Le violenze “devono essere fermate urgentemente”, ha aggiunto Lavrov, citato dall’agenzia di stato russa Tass
Se questa pace globale duratura finora non è stata raggiunta, per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev “la colpa – non c’è dubbio – è da attribuire agli Stati Uniti”. Come soluzione ha auspicato una guerra civile negli Usa, come unica cosa che potrebbe fermare “la passione maniacale dell’America nello scatenare conflitti ovunque sul pianeta”.
Medvedev arriva perfino agli insulti: “Lo scoppio dei combattimenti tra Hamas e Israele era prevedibile – ha detto – Il conflitto tra Israele e Palestina va avanti da decenni. E gli Stati uniti sono un attore chiave in questo contesto. Invece di lavorare attivamente per una soluzione israelo-palestinese, questi idioti si sono intromessi con noi e stanno aiutando i neonazisti con tutte le loro forze”.
“C’è un grande rischio che forze terze siano coinvolte” nel conflitto in Medio Oriente. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando gli spostamenti di unità della flotta americana verso il Mediterraneo orientale. “È molto importante trovare il modo di passare a una sorta di processo di negoziazione il prima possibile”, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia di Stato russa Tass.
Dietro le dichiarazioni ufficiali ci sono però anche i fatti e le previsioni: i primi riguardano l’impennata dei prezzi di petrolio e gas che daranno alla Russia nuova linfa per armarsi e cercare di tenere in piedi un’economia in difficoltà. Le seconde invece sono facili da intuire. Con il riacutizzarsi del conflitto tra Israele e Palestina a causa dell’attacco di Hamas, l’attenzione dell’Occidente rischia di spostarsi dall’Ucraina al Medio oriente, così come gli aiuti economico-militari in un momento in cui la stanchezza sul conflitto russo-ucraino si estende tra le opinioni pubbliche di Usa e Europa. Il rischio è che a farne le spese sia Kiev.
Ucraina preoccupata
Una visione condivisa anche dagli ucraini, fortemente preoccupati per il fatto che l’attacco di Hamas mandi in secondo piano ciò che succede in Europa. Non a caso a Kiev sono in molti a parlare del presunto ruolo che la Russia potrebbe aver giocato e delle conseguenze che la guerra nello Stato ebraico avrà sugli aiuti economico-militari dell’Occidente.
Timori visibili nelle parole dell’ambasciatore ucraino a Tel Aviv Yevhen Korniychuk che, intervistato da un giornalista locale, ha affermanto: “Sfortunatamente, per noi vedo solo conseguenze negative”.
Secondo l’Institute for the Study of War (Isw), “Il Cremlino sta già sfruttando gli attacchi di Hamas per portare avanti operazioni di informazione allo scopo di ridurre l’attenzione degli Usa e degli alleati sull’Ucraina”.
Ed è proprio sugli Usa che si concentra la maggior parte delle preoccupazioni ucraine. L’invio di armi e aiuti a Israele (le portaerei sono già in movimento) potrebbe infatti indurre Washington a ridurre gli aiuti sia economici che militari a Kiev.