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Caffè scaccia-crisi: giro d’affari da 5 miliardi, export +12,9%

Negli ultimi 10 anni l’export è raddoppiato in volumi: l’Italia si conferma sesto esportatore al mondo, primo in termini di caffè torrefatto

Caffè scaccia-crisi: giro d’affari da 5 miliardi, export +12,9%

Nel 2022 il mercato mondiale del caffè torrefatto è stato valutato per 120 miliardi di dollari, con tassi di crescita compresi tra l’1% e il 2% nei prossimi anni. Ogni giorno nel mondo si consumano 3,1 miliardi di tazze di caffè e si stima che il numero aumenterà fino a raggiungere le 3,8 miliardi di tazzine giornaliere entro il 2030.

L’industria italiana del caffè

In questo scenario, nonostante i fattori di turbolenza nel panorama economico, l’industria italiana del caffè rappresenta una realtà di grande rilievo. Nel comparto operano circa un migliaio di imprese, sparse su tutta la penisola, con un’ occupazione diretta stimata intorno ai 7.000 addetti ed un giro d’affari nel 2022 intorno ai 5 miliardi di euro, di cui 2,2 derivanti dall’export (+12,9% rispetto all’anno precedente) e 2,8 dalle vendite interne.

Negli ultimi 10 anni il volume delle esportazioni è raddoppiato, rappresentato per il 94% da caffè tostato. Se nel 2021 il Bel Paese era il sesto esportatore mondiale con 1,8 mld (6,1% del totale globale) e il primo per quantità in termini di caffè torrefatto, in Europa l’Italia è il secondo esportatore alle spalle della Germania, ma vanta la leadership europea per quanto riguarda le destinazioni extracomunitarie con il 32,9% del totale.

I principali mercati esteri

Gli sbocchi più importanti sono i paesi dell’Europa Occidentale (oltre il 60% del totale), soprattutto Germania, Francia, Polonia, Austria, Grecia e Regno Unito. Tra i mercati extra europei si distinguono: Usa, Australia e Canada. Da segnalare anche la crescita in Medio Oriente (Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar), area tradizionalmente dominata da caffè forte e aromatico. Non a caso, lo scorso anno l’export di caffè italiano nella regione è cresciuto del 4,4%, raggiungendo un valore di oltre 23 mln.

Da non dimenticare, infine, alcune specialità strumentali al consumo di caffè. Il caso più eclatante è quello degli apparecchi elettrotermici a uso domestico per la preparazione del caffè, di cui l’Italia è il primo esportatore comunitario e secondo a livello mondiale, alle spalle della Cina.

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