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Borsa 26 settembre ultime notizie: l’incubo tassi manda in rosso le piazze azionarie mentre lo spread sale

Quarta seduta in ribasso per le Borse europee: lusso e banche le più vendute – Oltre il 4,7% i rendimenti del Btp decennale con lo spread che si attesta attorno ai 190 punti base

Borsa 26 settembre ultime notizie: l’incubo tassi manda in rosso le piazze azionarie mentre lo spread sale

Le vendite nel lusso e quelle sui titoli tech pesano anche oggi sui listini europei, deboli a fine seduta, mentre l’umore generale resta basso a causa delle politiche monetarie, dei forti rendimenti dei titoli di Stato e della crisi dell’immobiliare cinese. Lo stesso clima si registra a Wall Street, partita in ribasso e tuttora negativa, dopo il rimbalzino di ieri. Sul Nasdaq s’impenna però il titolo Intercept Pharmaceuticals (+80%) a seguito dell’Opa lanciata dalla bolognese Alfasigma per 19 dollari per azione, con un premio dell’82% sul valore delle azioni della società americana alla chiusura di ieri.

Il dollaro consolida i recenti guadagni e l’euro resta schiacciato sotto quota 1,06.

Sul fronte energetico si muove in frazionale progresso il petrolio, con il Brent che tratta intorno a 92,3 dollari al barile (+0,45%), mentre il gas si sgonfia dopo il boom di ieri e si ridimensiona del 10% circa a 39,65 euro per megawattora.

Piazza Affari negativa con le banche. Sale lo spread e il rendimento del decennale italiano cresce al 4,71%

Piazza Affari perde un punto percentuale, benché riesca a salvare i 28mila punti. Pesano sul listino le vendite sulle banche, ma non solo, perché il malumore si estende a tutti i settori, mentre lo spread s’impenna a 192 punti base e il tasso del Btp decennale tocca il 4,71% (dal 4,66% di ieri), con il Bund di pari durata che sale al 2,8% (dal 2,79%). Il tutto quando domani il governo italiano dovrebbe presentare il documento di aggiornamento di economia e finanza (Nadef) e le indiscrezioni stampa appaiono assai pessimistiche.

L’azionario stenta a tenere il passo di questi rendimenti, tenendo conto che si avvicina anche l’emissione del prossimo Btp Valore. Nell’asta della mattina, intanto, il rendimento del Btp a due anni ha segnato 34 punti in più in un mese e i titoli sono stati assegnati con un tasso medio del 3,97%.

Tornando alle blue chip del giorno: i ribassi prendono il via da Bper -4,52%, seguita da Banca Monte Paschi di Siena, -4,3%, su cui peserebbero i timori di un collocamento di azioni da parte del Tesoro. Male Unicredit -2,4% e Banco Bpm -1,97%.

La lista nera del giorno comprende Moncler -3,52%, bersagliato dalle vendite come quasi tutte le grandi firme e in sofferenza per il taglio del prezzo obiettivo da parte di Citigroup a 71,50 euro da 77,5 euro precedente.

Arretrano anche oggi Nexi -2,79% e Telecom -2,51%.

Tra i pochi titoli in rialzo svetta Mediobanca, +1,02%, all’indomani del fatto che i soci dell’accordo di consultazione hanno espresso il loro sostegno alla lista di candidati presentata dal cda uscente e guidata dal presidente Renato Pagliaro e dall’ad Alberto Nagel.

Rialza timidamente la testa Amplifon +0,54% e sono in progresso Banca Generali +0,51% e Generali Assicurazioni +0,26%.

Europa in rosso, con l’Orso che attacca il lusso

Nel resto d’Europa Parigi cede lo 0,7%, con i titoli del lusso ancora sotto pressione. Reuters riferisce che un indicatore dei principali titoli europei del settore è sceso del 20,05% dal picco record toccato a maggio, un calo che confermerebbe che l’indice si trova tecnicamente in territorio Orso. Francoforte fa anche peggio e arretra dello 0,99%.

I titoli tech sono invece appesantiti dai forti rendimenti dei titoli di Stato e il listino più “tecnologico” in Europa, l’Aex di Amsterdam, perde lo 0,72%.

Limita i danni Madrid -0,17%, mentre Londra è piatta.

Alfasigma si espande negli Usa

Oltreoceano i riflettori restano accesi sui titoli delle tre case automobilistiche tenute in scacco dagli scioperi, mentre la casa farmaceutica bolognese creata da Marino Golinelli punta a espandersi negli States. L’acquisto di Intercept, leader nelle malattie del fegato, consentirà ad Alfasigma di mettere nel portafogli Ocaliva, l’unico trattamento di seconda linea approvato dalla Food and Drug Administration per la colangite biliare primitiva (Pbc), una malattia autoimmune progressiva che colpisce il fegato. Nel primo semestre del 2023 il farmaco ha generato un fatturato di 152 milioni di dollari. La chiusura dell’operazione, dal valore di 1,5 miliardi di dollari, è prevista entro la fine del 2023.

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