Due pareggi molto diversi. Milan e Lazio cominciano la Champions League con un punto a testa, ma gli stati d’animo sono decisamente opposti: per un Diavolo che si mangia le mani per non essere riuscito a vincere, infatti, c’è un’Aquila che gode per aver evitato la sconfitta proprio al fotofinish, oltretutto grazie al gol del suo portiere. Pioli e Sarri, comunque, possono usare questi pareggi come punto di (ri)partenza dopo le sconfitte in campionato, anche se è chiaro che i presupposti sono decisamente diversi.
Milan – Newcastle 0-0, Pioli: “Soddisfatto della prestazione, ringrazio i tifosi per gli applausi”
Il Milan ritrova gioco e identità, non la vittoria. La squadra di Pioli, attesa al varco dopo la figuraccia nel derby, dimostra di aver smaltito la botta a livello di prestazione, ma fallisce l’appuntamento più importante, ovvero quello con i 3 punti. Nonostante le tante occasioni create, specialmente nel primo tempo, i rossoneri non sono mai riusciti a sfondare la porta di Pope, finendo così la partita con un pareggio che sa tanto di occasione sprecata. A intristire ulteriormente il Diavolo, poi, c’è l’infortunio di Maignan, fermatosi per un problema ai flessori e costretto a uscire all’80’: Sportiello, oltretutto, ha effettuato l’unica parata della serata in pieno recupero su Longstaff, evitando una beffa che sarebbe stata davvero incredibile. Già, perché il Milan ha dominato la partita, schiacciando il Newcastle nella sua metà campo e sfiorando più volte il gol, in particolare nel primo tempo con Chukwueze, Giroud, Krunic, Theo Hernandez, Leao e Pobega. Troppe occasioni non sfruttate e così gli inglesi, scesi a San Siro per il pareggio, hanno preso fiducia, anche perché nella ripresa il copione non è cambiato: Milan ad attaccare e sprecare (nuovamente Leao), Newcastle a tenere il prezioso 0-0. “Sono molto soddisfatto della prestazione, abbiamo comandato il gioco e fatto una buona fase difensiva, siamo stati pericolosi, ma non abbiamo finalizzato quelle occasioni che potevano sbloccarla – l’analisi di Pioli -. Abbiamo giocato contro un avversario forte, ma abbiamo fatto meglio di loro sotto tutti i punti di vista. Peccato non aver finalizzato, sarebbe stato importante cominciare bene questo girone. Non ho mai avuto paura che la squadra non rispondesse, anche se domenica è stata una giornata difficilissima. Gli applausi per me? Lì apprezzo, così come capisco i fischi. L’incitamento del pubblico è stato unico, ci hanno spinto fino alla fine, ma purtroppo non è arrivato il risultato che tutti volevamo”.
Lazio – Atletico Madrid 1-1, Sarri: “Prestazione che dà fiducia, è un punto che può essere importante”
Pareggio di tenore opposto per la Lazio, capace di fermare l’Atletico Madrid grazie a un gol di Provedel al minuto 95. I biancocelesti sono riusciti ad agguantare gli spagnoli all’ultimo secondo, evitando così la beffa di perdere una partita senza meritarlo, specialmente per quanto fatto nel primo tempo. L’approccio, infatti, era stato ottimo, con una Lazio corta e aggressiva, capace di schiacciare l’Atletico nella sua metà campo, pur senza creare particolari occasioni da gol. Al 29’ però ecco la conclusione di Barrios deviata da Kamada, per il clamoroso (e immeritato) vantaggio dei Colchoneros: un brutto colpo per la squadra di Sarri, che ha però avuto la capacità di restare in partita fino alla fine, trovando il pari in pieno recupero con il portiere Provedel, strepitoso nell’inzuccare di testa un assist di Luis Alberto e mandare in estasi un Olimpico incredulo. “La Lazio meritava anche prima del gol dello svantaggio – ha puntualizzato Sarri -. La gara era in mano nostra, purtroppo è un momento dove ci gira tutto male, ma non ci siamo arresi alla sensazione di essere sfortunati. Ci dà fiducia la prestazione, abbiamo giocato più che alla pari con l’Atletico: se c’era una squadra che meritava la vittoria era la nostra. Ci dicono che siamo in difficoltà, ma nelle ultime abbiamo incontrato Napoli, Juventus e Atletico Madrid e abbiamo ottenuto una vittoria, un pareggio e una sconfitta, quindi ce la stiamo giocando con le grandissime. Mancano i gol degli attaccanti? Effettivamente potevamo fare di più in relazione a quanto abbiamo giocato e creato”.
Real Sociedad – Inter (ore 21, Amazon Prime)
Comincia dalla Spagna, precisamente da San Sebastiàn, l’avventura dell’Inter in Champions League, contro una Real Sociedad poco pubblicizzata ma certamente insidiosa. I nerazzurri poi, almeno a guardare le statistiche, non hanno un gran tradizione in terra iberica, visto che l’unica vittoria in 13 partite risale al 2004 (1-5 a Valencia), a fronte di 10 sconfitte (ma quella di Barcellona nel 2010 fu decisamente dolce) e 2 pareggi. Questa volta però potrebbe essere diverso, sia per l’oggettiva superiorità sui baschi che per il ritrovato spessore internazionale, certificato con la finale della scorsa stagione. Emozioni che l’Inter vuole provare a rivivere anche nel 2024, ragion per cui sarà importante partire bene sin dall’inizio: la trasferta di San Sebastiàn non è una passeggiata, ma i ragazzi di Inzaghi, reduci dalla schiacciante vittoria nel derby, hanno tutto per sfangarla e prendersi i 3 punti.
Inzaghi carica i suoi: “Vogliamo rivivere notti come quelle della scorsa stagione”
“Sappiamo cosa è successo nella finale di Istanbul, ci siamo lasciati dentro qualcosa di speciale – il pensiero di Inzaghi -. Per come hanno risposto i nostri tifosi sembrava che avessimo vinto. Quest’anno si ricomincia, contro un avversario forte e in un campo difficile. Delle squadre di quarta fascia era una di quelle che avrei evitato, ma dovremo giocarci contro sapendo che sarà difficile ripeterci. Abbiamo fatto due anni importanti in Champions League è l’ultima ci ha lasciato qualcosa di speciale, l’abbraccio coi tifosi è qualcosa che non dimenticheremo facilmente, come le partite col Benfica o col Milan”.
Real Sociedad – Inter, le formazioni: Inzaghi perde Calhanoglu, Pavard e Asslani titolari
La campagna europea comincia però con una tegola di formazione non da poco: Calhanoglu, leader assoluto del centrocampo nerazzurro, si è fermato per un affaticamento muscolare e dovrà saltare la trasferta spagnola. Inzaghi, che già pensava a un discreto turnover, sarà così costretto a rinunciare a un elemento molto importante, per quanto le alternative non gli manchino di certo. Il tecnico, a cui mancherà pure Cuadrado (tendinite), si affiderà a un 3-5-2 con Sommer in porta, Pavard, De Vrij e Bastoni (favorito su Acerbi) in difesa, Dumfries, Barella, Asllani, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Alguacil risponderà con un 4-3-3 con Remiro tra i pali, Traoré, Zubeldia, Le Normand e Munoz nel reparto arretrato, Merino, Zubimendi e Mendez in mediana, Kubo, Oyarzabal e Barrenetxea nel tridente offensivo.
Braga – Napoli (ore 21, Sky e Now Tv)
La pressione maggiore riguarda però il Napoli, volato in Portogallo con un umore decisamente diverso da quello dell’Inter. Il pareggio di Genova, peraltro raggiunto solo in extremis, ha alimentato dubbi e polemiche sulla gestione Garcia, a detta di molti (anche dall’interno) non all’altezza del predecessore Spalletti. Fare meglio di Luciano sarebbe difficile per tutti, ma il tecnico francese ci sta mettendo del suo, sia a livello tattico (il Napoli gioca un calcio molto più individuale che corale) che di gestione (il cambio Zerbin-Kvaratskhelia, sul risultato di 2-2, resta ancora un mistero). All’ombra del Vesuvio sono in tanti a chiedersi se questa sia la strada giusta e il presidente De Laurentiis, pur vivendo a Roma, non fa eccezione: del resto è stato lui a sceglierlo per sostituire Spalletti (anche se dopo aver incassato tanti rifiuti da altri allenatori) e ora si aspetta risposte positive. Partire bene in Champions poi sarebbe importantissimo anche per la qualificazione, perché poi arriveranno le sfide con Real Madrid e Union Berlino e arrivarci con l’acqua alla gola non sarebbe certo positivo.
Garcia: “Dobbiamo essere più efficaci. De Laurentiis? Sembra sereno…”
A complicare ulteriormente la vigilia ci si è messo il ritardo aereo, che ha costretto il Napoli ad atterrare in Portogallo solo a tarda serata. “L’importante è essere arrivati – ha glissato Garcia -. In classifica siamo solo quinti, ma la Champions è totalmente differente. Vogliamo giocare tutte le competizioni al massimo e la Champions è la regina delle Coppe, dobbiamo farci trovare pronti ed essere consapevoli che domani dobbiamo disputare una grande partita. Dobbiamo essere più efficaci sotto porta ed essere in grado di finire le partite senza prendere gol, in quattro partite ne abbiamo subiti cinque. De Laurentiis? L’ho sentito domenica e anche stamattina: sembra tranquillo, ma dovete chiederlo a lui…”.
Braga – Napoli, le formazioni: Garcia lancia Natan dall’inizio
La grande novità rispetto a Genova sarà Natan, pronto a debuttare con la maglia del Napoli. Garcia mostrerà finalmente il difensore brasiliano, acquistato per sostituire Kim e lasciato in naftalina, almeno fino a oggi. Il tecnico punterà così su un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Consueto 4-2-3-1 anche per Artur Jorge, che tenterà l’impresa affidandosi a Matheus tra i pali, Gomez, José Fonte, Niakaté e Marin nel reparto arretrato, Vitor Carvalho e Al-Musrati in mediana, Horta, Pizzi e Bruma alle spalle dell’unica punta Abel Ruiz.