La tassa sugli extraprofitti delle banche? “Abbiamo tassato un margine ingiusto a vantaggio delle banche. Ora aiuteremo famiglie e imprese”. Con queste parole Giorgia Meloni difende la tanto discussa misura varata nell’ultimo Consiglio dei ministri con cui il suo governo intende recuperare risorse ingenti per la spesa sociale. Nel suo intervento video, ribattezzato “Gli appunti di Giorgia”, la presidente del Consiglio ha parlato anche di tanti altri temi caldi: Reddito di cittadinanza, salario minimo, Pnrr, mafia e chi più ne ha più ne metta.
Meloni rivendica tassa sui margini “ingiusti” delle banche
“Viviamo in una fase complicata e la risposta della Bce è stata di intervenire con una politica molto decisa dei tassi di interesse. Così aumentano i prezzi, il costo del denaro e dei mutui, dei prestiti esistenti e porta ad una contrazione dell’economia. Per noi è fondamentale che il sistema bancario si comporti in modo corretto”, ha detto aggiungendo che “stiamo registrando utili record da parte di molti istituti bancari, per questo siamo intervenuti con la tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse, ovvero la differenza tra l’ammontare degli interessi passivi e attivi delle banche”.
Le risorse che arriveranno dalla tassazione “dei margini ingiusti delle banche” andranno “a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese” che stanno vivendo “un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.
Ma la tassa sui profitti extra degli istituti di credito – ancora poco chiara nei contenuti e soprattutto nei danni che potrebbe arrecare – va molto al di là delle reazioni di Borsa e mina la credibilità dell’intero sistema finanziario e del Paese stesso, come scrive su FIRSTonline un maestro del giornalismo economico come Alfredo Recanatesi.
Meloni: “Sul reddito di cittadinanza non torniamo indietro”
La presidente del Consiglio è intervenuta poi su un altro tema infuocato: il Reddito di cittadinanza. “Il governo non intende tornare sui suoi passi” ha detto, perché vuole passare dal “Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro”. La premier ha sottolineato che le stime di chi avrebbe perso il reddito erano di “300mila” persone e invece lo hanno perso in “112mila”. “Ragionevolmente – osserva – significa che hanno già cominciato a lavorare perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul reddito e si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a cercare un lavoro che hanno trovato”.
Salario minimo, Meloni: “Può peggiorare le paghe, ma spero in proposta condivisa”
In programma venerdì 11 agosto – fissato per le 17 – c’è l’incontro con le opposizioni sul salario minimo. Meloni ha detto: “Capiremo se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa e che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”.