Rimbalzo annunciato per le banche in Piazza Affari dopo le precisazioni del ministero dell’Economia sulla tassa sugli extraprofitti. Fin dalle prime battute registrano rialzi tra il 4 ed il 5% Fineco bank. Monte Paschi ed Unicredit davanti a Banca Mediolanum +3,7%. Salgono anche Intesa San Paolo +3,35 come Banco Bpm, ma per ora i Big recuperano solo in parte le perdite della vigilia, così come Bper +3,32% che nel martedì nero ha subìto un calo a doppia cifra. La sensazione è che, al di là dell’ammontare del prelievo (due miliardi o poco più per le società quotate), gli operatori si chiedono quale sarà l’impatto sui dividendi futuri ma ancor più sulla liquidità in vista del rimborso dei fondi Tltro alla Bce entro fine anno. Soprattutto, come titola il Wall Street Journal, “le banche italiane non vanno considerate alla stregua di utilities” dall’andamento a scanso di sorprese.
Il risultato è che Piazza Affari, ieri fanalino di coda del Vecchio Continente, oggi recupera il 2% abbondante oltre quota 28,500 punti, comunque lontana da quota 29 mila, trampolino di lancio per un’eventuale inversione di tendenza dopo le delusioni agostane. Rimbalzano anche le altre piazze, Francoforte e Parigi comprese. Amsterdam perde colpi Abn Amro -3% che ha confermato che non centrerà gli obiettivi di taglio dei costi entro l’anno.
Novo Nordisk sorpassa Lvmh grazie alla pillola anti-ciccia
Si profila però un clamoroso sorpasso nel gotha delle borse europee. La danese Novo Nordisk capitalizza ormai quasi quanto Lvmh attorno ai 400 miliardi di euro. È l’effetto combinato delle difficoltà del lusso, frenato dai problemi della Cina e dell’entusiasmo dei mercati per i successi di Wegowy, il ritrovato contro l’obesità sviluppato dai ricercatori della casa danese che controlla più o meno la metà del mercato dell’insulina. I test hanno dimostrato che il farmaco, oltre a favorire il dimagrimento, ha effetti positivi sul cuore (-20% gli attacchi cardiaci).
Anche a Wall Street corre Eli Lilly, impegnata in ricerche analoghe. E perfino i mercati cinesi partecipano alla gara “contro la ciccia”: Suzhou Highfine Biotech e Cheng Du ShengNuo Biotech che sviluppano farmaci simili salgono del 20%-Fa ancor meglio la coreana Peptron +30%.
Al di fuori del comparto bancario modesta l’attività di Piazza Affari. Rimbalza Stellantis +1,50% nonostante Citi abbia abbassato a neutral il giudizio preferendo la rivale Renault +2,7% a Parigi. In pallido rosso Iveco -0,5% e Leonardo -0,2%.
Riflettori sull’inflazione americana
Tutti gli occhi sono puntati sui dati sull’inflazione negli Stati Uniti in uscita domani, dopo i commenti prevalentemente “dovish” di diversi funzionari della Federal Reserve.
Il future del Nasdaq è in rialzo dello 0,3%. In calo i rendimenti dei T-bond decennali al 4,01%.
BTP a 4,09%. Bund a 2,46%.
Si rafforza l’euroEuro +0,3% a 1,098. Il dollaro perde forza, dopo i dati cinesi che mostrano come nel mese di luglio la seconda economia mondiale sia entrata in una fase deflativa, il segnale le misure di stimolo da parte delle autorità di Pechino stanno dando pochi frutti. La vendita di dollari da parte delle banche cinesi controllate dallo Stato ha aiutato lo yuan a risalire dai minimi di un mese. Il fixing del cambio da parte della banca centrale cinese, più forte del previsto a 7,2005 per dollaro.