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Export, Made in Italy sempre effervescente secondo le rilevazioni di Confindustria Veneto Est e Confindustria Vicenza

Le imprese associate a Confindustria Veneto Est superano del 9% i dati del 2022. Per il 2023 l’export di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo dovrebbe superare la quota simbolica di 40 miliardi di euro. Vicenza, nonostante un calo della produzione industriale, si mantiene al primo posto nella classifica dell’export pro-capite d’Italia

Export, Made in Italy sempre effervescente secondo le rilevazioni di Confindustria Veneto Est e Confindustria Vicenza

Nonostante un quadro macroeconomico europeo sottoposto ad una progressiva stretta monetaria, i dati economici che via via arrivano dai diversi enti di ricerca segnalano ancora una buona dinamica dell’export italiano nella prima parte dell’anno.

Nello specifico, sono positivi quelli riguardanti le esportazioni delle imprese associate a Confindustria Veneto Est, l’associazione che raggruppa le province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.

+9% per le imprese associate a Confindustria Est

Nel primo trimestre dell’anno, in valore hanno superato del 9% i dati di inizio 2022 (+9,8% la media italiana), registrando una crescita maggiore anche dell’Emilia Romagna (+4,5%) e di regioni europee ad alta intensità industriale come il Baden-Württemberg (+7,9%) e l’Auvergne Rhône Alpes (+8,6%).

Il bilancio trimestrale delle vendite estere per le imprese del Veneto Orientale è di 9,8 miliardi di euro, il valore più alto di sempre, pari al 50,1% dell’export regionale (Treviso 4.130 milioni, +4,8%; Padova 3.431 milioni, +12,2%; Venezia 1.720 milioni, +14,3%; Rovigo 481 milioni, +6,1%).

“In un contesto sicuramente non semplice, di tensioni geopolitiche e scambi internazionali in rallentamento, la performance dell’export conferma la grande capacità di reazione e adattamento delle nostre imprese. È proprio questo il senso della missione che il prossimo novembre ci porterà in Romania con l’obiettivo primario, in tempi di crisi della supply chain e di nearshoring, di identificare nuovi partner e fornitori affidabili per accorciare le catene di fornitura e metterle in sicurezza. Oltre ad intercettare le opportunità aperte dal Pnrr romeno (29,2 miliardi) e dal RePower EU (1,4 miliardi) anche per le imprese venete, in settori strategici come energia, infrastrutture, trasporti e logistica, meccanica, agroindustria. E diventare la base anche per poter dare il nostro contributo alla ricostruzione della vicina Ucraina”, ha commentato Alessandra Polin, consigliere delegata di Confindustria Veneto Est per l’Internazionalizzazione.

Export 2023 dovrebbe superare i 40 miliardi

Al netto di cadute verticali nella seconda meta dell’anno, nel 2023 l’export di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo dovrebbe scavallare la quota simbolica di 40 miliardi di euro. Geograficamente rimane cruciale il mercato di sbocco europeo, con la Germania in cima al ranking (1,4 miliardi, +7,2%), a seguire Francia (1,3 miliardi, +18,6%), Spagna (500 milioni, +8,4%) e Regno Unito (443 milioni, +2,1%). Tra i mercati extracomunitari, da segnalare la crescita delle esportazioni verso Stati Uniti, terzo partner commerciale (742 milioni, +6,0%), e poi Turchia (+41,8%), Cina (+13,3%), Emirati Arabi Uniti (+35,4%) e India (+30,4%).

I settori che con più forza hanno contribuito alla tenuta dell’export sono stati quelli dei macchinari e apparecchi (2.024 milioni, +18,7%), i prodotti tessili, l’abbigliamento, pelli e accessori (1.393 milioni, +19,4%), i metalli e prodotti in metallo (1.057 milioni, +5,9%) e gli apparecchi elettrici (853 milioni, +3,9%). Sostenuto anche l’export di alimentari e bevande (+9,6%), gomma e plastica (+2,6%), mezzi di trasporto (+5,9%), computer e apparecchi elettronici (+16,4%) e prodotti petroliferi (+53%).

Vicenza al primo posto per export pro-capite d’Italia

Anche di fronte ai buoni risultati dell’industria veneta bisogna tuttavia pesare con attenzione la “freschezza dei dati”, poiché le statistiche disponibili fotografano una situazione in molti casi collegata a ordinativi risalenti alla fine dello scorso anno. Gli ultimi dati di Confindustria Vicenza segnalano, infatti, che dopo ben nove trimestri consecutivi di rialzi (dal primo del 2021 al primo del 2023), la produzione industriale berica è scesa molto vistosamente. Rimane ancora determinante la dinamica delle vendite all’estero, che fa mantenere a Vicenza la prima posizione nella classifica dell’export pro-capite d’Italia.

Verso i paesi dell’Unione, nonostante il rallentamento dell’economia tedesca, le esportazioni crescono del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma è verso i paesi extracomunitari che la crescita dell’export delle imprese associate a Confindustria Vicenza si conferma ancora una volta trainante: il secondo trimestre 2023 fa segnare un +7,5% (come rilevano i dati della 160° indagine congiunturale).

“Gli ordini, che arrivano o meno, e i nostri magazzini non mentono: sono i migliori indici dell’economia manifatturiera italiana perché il nostro tessuto industriale è variegato e interconnesso con il mondo come nessun altro. Per questo anticipiamo sempre i trend. Lo avevamo detto ed è successo: nel secondo trimestre 2023 la produzione industriale del vicentino è calata del 3,7% rispetto al medesimo periodo del 2022. Diverse realtà, finanche interi settori, stanno soffrendo cali di ordinativi ormai strutturali, iniziati già sul finire del 2022. Ora dobbiamo affrontare, tra le altre cose, condizioni di politica monetaria restrittive e cambiamenti epocali in ambito di costo del lavoro, catene di produzione, cambio di tecnologie, legislazione e materie prime. Sul territorio vicentino, veneto e anche a livello di sistema Italia va stimolata la ricerca, pubblica e privata“, ha commentato Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza.

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