Finalmente la premier ha sconfessato il Presidente del Senato e compagno di partito La Russa per le spericolate esternazioni a difesa del figlio accusato di violenza sessuale e ha anche solidarizzato con la ragazza che ha denunciato – Se il Presidente del Senato avesse un minino di dignità dovrebbe dimettersi
“Capisco da madre la sofferenza del Presidente del Senato Ignazio La Russa, ma non sarei intervenuta” a preventiva difesa del figlio accusato di violenza sessuale. Non solo, ma “solidarizzo con la ragazza che ha denunciato”. S’è fatto attendere qualche giorno il pronunciamento della premier sullo scottante caso La Russa ma più chiara di così la sconfessione del Presidente del Senato e compagno di partito ad opera di Giorgia Meloni non poteva essere e merita un applauso.
Diverso è invece l’orientamento della premier sul caso Delmastro e su quello della Santanchè che la premier difende, anche se non con grande convinzione almeno nel caso della ministro del Turismo (“E’ una vicenda complessa ed extrapolitica”). Ma la prova della verità su Meloni era sul caso La Russa e la premier – le va riconosciuto – l’ha superata a pieni voti. Ne sarà sicuramente contento anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella che non aveva gradito le spericolate esternazioni del Presidente del Senato. Ora tocca a La Russa decidere il da farsi: se avesse un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi.
Socio fondatore, amministratore e direttore responsabile di FIRSTonline. Milanese di nascita, ha sempre lavorato tra Milano e Roma. Ha cominciato a progettare un giornale online di informazione economica e finanziaria il giorno dopo la sua uscita, nella primavera del 2010, da Il Sole24Ore, dove ha trascorso più di 25 anni, è stato capo della redazione Finanza e Mercati ed editorialista e ha commentato i più importanti avvenimenti economici e finanziari dalla metà degli anni Ottanta. Per l’editore O lschki ha scritto due storie di banche locali della Toscana, la prima delle quali con lo storico dell’arte Antonio Paolucci. Nel 2014 ha pubblicato con Ugo Calzoni il saggio "Imperi senza dinastie" edito dalla Compagnia della stampa Massetti Rodella. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito della onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana