Sarà il secondo operatore nazionale per dimensioni, interamente controllato da istituzioni Italiane.
Banco BPM ha concesso un‘esclusiva a Fsi Sgr, Pay Holding e Bcc Pay per la costituzione di un nuovo polo nella monetica. La valorizzazione complessiva è superiore a 2 miliardi fra upfront e running. “Tale esclusiva”, dice una nota, “è finalizzata alla negoziazione e alla definizione dei termini e delle condizioni di una potenziale partnership nei settori dell’issuing e dell’acquiring”. Contestualmente verrà perfezionata una joint venture, nel cui capitale la Banca potrà entrare con una quota significativa. Si stima che BancoBpm rientri nella società con una quota del 30% circa, analoga a quella di Iccrea, e il rimanente 40% a Fsi.
Nascerà il secondo operatore, tutto italiano
“La nuova partnership potrà portare alla creazione del secondo operatore nazionale per dimensioni, interamente controllato da istituzioni Italiane, al quale Banco BPM intende conferire le proprie attività nel business della monetica” dice ancora la nota. “con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni comportante benefici anche in termini di capitale”. E’ prevista anche la sottoscrizione di un accordo distributivo che permetterà alla Banca di “preservare i livelli commissionali running (circa 140 milioni di euro nel 2022) e di sfruttare tutto il potenziale di valorizzazione, quantificabile in oltre 2 miliardi in termini di NPV, in un settore ad alto potenziale di crescita in termini di volumi e di ricavi”.
Gli esperti del settore prevedono una valorizzazione del business della monetica compreso tra i 500 e 600 milioni, tra earn out e pagamento upfront. A questo punto l’Ad, su mandato del cda, porterà avanti la negoziazione di termini e condizioni della potenziale operazione, che è soggetta alle autorizzazioni di legge, nonché per procedere all’eventuale sottoscrizione del memorandum of understanding di natura vincolante.
Fsi ad aprile aveva firmato un accordo con Bancomat
Il fondo Fsi ultimamente ha segnato diversi obiettivi nel mondo del Fintech e del payment e digital. Ad aprile il Fondo ha fatto un accordo con Bancomat che prevede un investimento fino a Euro 100 milioni, tramite aumento di capitale riservato, per diventarne il primo azionista. Ma nel complesso ammonta a quasi un miliardo il totale investito con l’obiettivo di una crescita trasformativa delle aziende italiane. Oltre a BccPay, Tamagnini ha puntato sul system integrator Lynx, e poi sul core banking, investendo in Cedacri e prima ancora in Sia.