Il sogno resta tale. L’Inter si arrende al Manchester City e perde così una finale tiratissima, nella quale avrebbe sicuramente meritato almeno il pareggio. Ma il calcio, si sa, non è la boxe dove si vince anche ai punti, bensì uno sport dove conta solo segnare: e così, nella notte in cui gli inglesi si scoprono molto più umani del previsto, basta un gol di Rodri per decidere la sfida di Istanbul, mentre ai nerazzurri non resta che mangiarsi le mani per alcune occasioni sprecate che gridano davvero vendetta. Il calcio italiano chiude così il ciclo di finali con tre sconfitte su tre, ruolino terribile che però ci sta molto stretto: magra consolazione, d’accordo, ma buon punto di partenza per la prossima stagione, quando riprovarci sarà quantomeno doveroso.
Manchester City – Inter 1-0, Rodri segna, i nerazzurri sprecano: il sogno finisce qui
La sconfitta fa male, perché se è vero che il City partiva nettamente favorito, lo è anche che il divario è stato molto meno netto del previsto: i numeri, del resto, non mentono e vedono i nerazzurri in vantaggio sia nei tiri complessivi (15 a 7) che in quelli in porta (5 a 4). Purtroppo per loro, però, la casella dei gol è rimasta vuota, mentre gli inglesi l’hanno riempita con Rodri (68’) in una delle pochissime occasioni avute. Da lì in poi la squadra di Inzaghi, già vicina alla rete con Lautaro dopo un erroraccio di Akanji, s’è scrollata di dosso le paure e ha messo sotto quella di Guardiola, sfiorando il pareggio prima con Dimarco e poi con Lukaku. Nella prima situazione si può parlare di sfortuna, visto che il colpo di testa dell’esterno nerazzurro s’è stampato sulla traversa a Ederson battuto, nella seconda però la responsabilità è tutta dell’attaccante belga, sciagurato nel tirare addosso al portiere a due passi dalla porta. Il pareggio, occasioni alla mano, sarebbe stato il risultato più giusto, ma i dettagli, come spesso accade in Champions, hanno finito per fare la differenza, consegnando al City uno storico Triplete (o Treble, visto il Paese in questione) e a Guardiola la terza coppa della carriera da allenatore, la prima alla guida degli inglesi.
Zhang: “Orgoglioso della mia Inter, che questo diventi un punto di partenza”
“Sono veramente orgoglioso della squadra, dei giocatori, dello staff, di tutti – le parole del presidente Steven Zhang -. Eravamo dati per sfavoriti da tutti, ma la partita ha dimostrato che sappiamo giocare al livello del Manchester City, a cui faccio i complimenti. Questo deve essere un punto di ripartenza per fare meglio in futuro e costruire una squadra che possa tornare in finale di Champions. Abbiamo la capacità di fare grandi cose, anche in ottica futura: il nostro progetto è molto chiaro e lavoriamo ogni giorno per migliorare e crescere”.
Inzaghi: “Sconfitta che brucia, ma abbiamo le potenzialità per tornare in finale”
“Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita – il commento amaro di Inzaghi -. Abbiamo perso una finale che volevamo a tutti i costi, ma devono essere orgogliosi, non cambierei questi giocatori con nessuno e oggi tutto il mondo ha visto perché. Abbiamo concesso poco contro una squadra fortissima. Ci sono tantissimi rimpianti, nel primo tempo non abbiamo sofferto tantissimo ma a livello di movimenti potevamo fare meglio, nel secondo invece abbiamo creato tante situazioni e negli ultimi 20 minuti, con la traversa e la ribattuta di Lukaku, ti chiedi come mai la palla non sia entrata: avrei voluto i supplementari, la squadra li avrebbe meritati. Tutto il mondo ha visto che l’Inter ha messo in campo una partita di orgoglio, i giocatori sono abbattuti e tristi ma così è il calcio, dobbiamo essere orgogliosi del percorso che abbiamo fatto, con 5 finali in 20 mesi. Fa male, il percorso in Champions è stato eccezionale e avendo giocato così una finale vogliamo tornarci, perché abbiamo le possibilità per farlo”.
Guardiola: “Questa coppa è una moneta, ma abbiamo fatto qualcosa di unico”
“Sono contento, alla fine potevamo pareggiare e andare i supplementari o addirittura perdere, ma se Foden avesse segnato il 2-0 avremmo vinto in maniera più comoda – l’analisi di Guardiola -. Queste competizioni sono una moneta, nei precedenti siamo stati un disastro quando potevamo vincere e oggi è tutto fantastico quando potevamo perdere. Sono contento che abbiamo fatto una cosa unica come portare questa squadra dove merita, comunque voglio fare i complimenti all’Inter, sono una squadra sensazionale. Immagino cosa provano loro perché ci siamo passati noi due anni fa, ma sono la seconda squadra più forte d’Europa e questo non è mica poco”. Non lo è di certo, però verrà capito e apprezzato solo tra qualche giorno: adesso, infatti, è il momento della delusione, sintomatica di chi si è presentato all’appuntamento con la storia sfiorandola soltanto.