Siccità e il suo opposto. L’Italia ha finalmente una legge cui fare affidamento. C’è una cabina di regia con 7 Ministri e i delegati delle Regioni che in qualche modo si occuperà sia della mancanza d’acqua che della sua abbondanza improvvisa. Ruota intorno a questa struttura la legge che dovrebbe tutelare un po’ meglio il nostro Paese da eventi estremi. Si aspetta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, poi si vedrà. Nessuno, a cominciare dai Ministri della Protezione civile e dell’Ambiente, escludono altre emergenze ma il provvedimento è un tampone e non una pianificazione. Tra le prime attività, la cabina di regia deve fare una ricognizione degli interventi più urgenti da attuare. Ma c’è anche la nomina di quel Commissario straordinario di cui si parla da due mesi. La spesa per far fronte alla carenza di acqua dovrebbero essere i 4 miliardi di euro previsti nel PNRR. Ma per i tempi, le modalità di spesa ed altre lacune le opposizioni hanno votato contro il decreto. Lo giudicano anche tardivo e privo di controlli. La crisi idrica ha flagellato l’Italia per due anni consecutivi, per cui nelle intenzioni del governo dovrebbero nascere decine di cantieri. Sulla carta c’è l’adeguamento delle strutture idriche esistenti o la costruzione di nuove. Invasi, come chiedono i territori, capaci di incamerare acqua quando le piogge sono favorevoli.
Le emergenze non finiscono mai
E’ sufficiente un decreto emergenziale ? A chi darà conto il “gruppo di comando” di Palazzo Chigi ? Secondo le opposizioni, a nessuno. “Il PNRR prevede 4 miliardi per il miglioramento del servizio idrico, ma senza la vigilanza da parte della Corte dei Conti sarà il governo a dover mettere al corrente ” lo Stato di cosa e dove si sta facendo, ha detto il deputato Dem Marco Simiani. Senza sottovalutare i rischi idrogeologici, il centrosinistra ha proposto la creazione di un Fondo straordinario per gli interventi più urgenti. Lotta agli sprechi delle risorse idriche, riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, desalinizzazione, contrasto dell’interrimento dei bacini, sono le altre azioni su cui la struttura governativa dovrebbe intervenire. La ricognizione sullo stato critico nelle campagne dovrebbe essere fatta entro un mese, ma pochi ci credono. Il decreto incide sulla governance dell’emergenza per far fronte ad una sfavorevole congiuntura, dice Fratelli d’Italia, ma i Verdi notano l’eccentricità di queste affermazioni. “Il Commissario straordinario, previsto dal decreto, va ad aggiungersi ai Commissari straordinari per il dissesto idrogeologico, a quelli per accelerare la predisposizione e l’attuazione del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, al Commissario unico nazionale per la depurazione, ai Commissari delegati per gli interventi urgenti per la gestione della crisi idrica” ha detto la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella. Dal punto di vista ambientale la siccità e gli alluvioni intensi sono due facce della stessa medaglia. I terreni aridi non assorbono grandi quantità d’acqua cadute in poche ore o giorni. Le frane e la caduta di alberi verso il basso sono la dimostrazione pratica di queste anomalie. Emergenze si, il cambiamento climatico che i paesi del Mediterraneo ha bisogno di una risposta organica che per quanto ci riguarda dovremmo leggerla nel Piano Clima. L’Ue lo aspetta noi eravamo rimasti ad una consultazione pubblica, poi silenzio. L’iniziativa di Coldiretti a Roma nell’ambito del “World Meeting of Human Fraternity”, ha riproposto il disagio di 300 mila aziende agricole della pianura Padana. Il 2023 secondo Coldiretti è classificato come “il più bollente di sempre” con una temperature di 1,44 gradi superiore alla media storica. Dopo “solo” un decreto contro la siccità, arriverà anche un decreto anti-caldo?