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Intelligenza artificiale: la Ue vuole un bollino per segnalare i contenuti generati dall’IA. Twitter si chiama fuori

L’Unione Europea ha proposto alle società che fanno parte del Codice di Condotta dell’UE di introdurre un bollino per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale in modo da contrastarne la disinformazione. Twitter abbandona il Codice. UE e Stati Uniti insieme per un approccio congiunto sul settore

Intelligenza artificiale: la Ue vuole un bollino per segnalare i contenuti generati dall’IA. Twitter si chiama fuori

L’Unione Europea si sta impegnando per regolamentare il prima possibile il settore dell’intelligenza artificiale. Nell’attesa di legiferare la legge l’UE ha proposto di introdurre un “bollino” per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale (IA). L’obiettivo principale di questa iniziativa è contrastare la diffusione di informazioni errate e manipolate attraverso il suo uso. La proposta è stata avanzata durante un incontro tra la vice presidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, il commissario per il mercato interno Thierry Breton e i rappresentanti di oltre quaranta società che hanno aderito al codice di condotta dell’UE contro la disinformazione. Il codice conta complessivamente 44 firmatari, tra cui le principali piattaforme online come Facebook, Google, YouTube, TikTok ma non più Twitter che ha, invece, deciso di uscire dall’accordo.

A cosa servirà il Bollino UE per l’intelligenza artificiale

Per affrontare questa sfida, la Commissione europea chiederà alle aziende che hanno aderito al codice di condotta di creare una sezione dedicata e separata all’interno del codice per affrontare specificamente i rischi di disinformazione generati dall’IA. Questo “bollino UE” avrà l’obiettivo di identificare i contenuti generati dall’IA e adottare misure adeguate per affrontare i rischi associati.

“L’Unione Europea chiederà ai firmatari di creare una traccia dedicata e separata all’interno del codice” per affrontare la disinformazione generata dall’intelligenza artificiale che “dovrebbe mirare a identificare i rischi specifici di disinformazione presentati dall’AI generativa e adottare misure appropriate per affrontarli”, ha spiegato Vera Jourova. “I firmatari che integrano l’AI generativa nei loro servizi come Bing Chat per Microsoft, Bard per Google dovrebbero creare le necessarie garanzie affinché questi servizi non possano essere utilizzati da attori malintenzionati per generare disinformazione. Vogliamo che le piattaforme etichettino la produzione di contenuti IA in modo che l’utente normale, che è distratto da molte cose diverse, veda chiaramente che non si tratta di un contenuto creato da persone reali. Per noi è importante che ci sia velocità, quindi etichettatura immediata e chiarezza”, ha spiegato la Jourova.

“In pochi secondi” i chat bot possono infatti creare “immagini autentiche di eventi mai accaduti” e i “software di generazione vocale possono imitare la voce di una persona sulla base di un campione di pochi secondi”. “Il Codice di condotta fornisce un forum importante e questa task force ha proprio lo scopo di evolvere e adattare il codice in vista degli sviluppi tecnologici, sociali e di altro tipo”, ha aggiunto la vice presidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza.

Twitter: scontro con l’Europa, via dal codice di condotta

Twitter ha, invece, deciso di uscire dal codice di condotta dell’Ue. L’azienda di Elon Musk ha dichiarato che non rilascerà più i report sulle misure anti disinformazione. Per Vera Jourova “Twitter ha fatto un errore ad abbandonare il Codice di condotta Ue sulla disinformazione scegliendo la strada più difficile, quella dello scontro. La Commissione ne prende atto: il Codice è volontario, ma abbandonandolo Twitter ha attirato molta attenzione e le sue azioni e il rispetto delle regole Ue saranno controllate vigorosamente e urgentemente”. “Se Twitter vuole operare e fare soldi nel mercato europeo deve rispettare le nostre norme e prendere le misure appropriate” ha aggiunto Jourova.

Approccio congiunto di Unione Europea e Stati Uniti per l’IA

In occasione della quarta riunione ministeriale del Consiglio commercio e tecnologia UE-USA che si è tenuta a Lulea, in Svezia, Unione europea e Stati Uniti hanno siglato una dichiarazione congiunta per arrivare ad un accordo comune sull’uso dell’intelligenza artificiale. Lo hanno annunciato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e il segretario di Stato americano Antony Blinken.

“L’Unione europea e gli Stati Uniti riaffermano il loro impegno a favore di un approccio all’AI basato sul rischio, per far progredire tecnologie di AI affidabili e responsabili. La cooperazione sui nostri approcci è fondamentale per promuovere un’innovazione responsabile, che rispetti i diritti e la sicurezza e garantisca che l’AI fornisca benefici in linea con i nostri valori democratici condivisi” si legge nel documento congiunto.

Nelle prossime settimane è prevista anche la presentazione di una prima bozza per un codice di condotta comune sull’IA. Le norme anticiperanno l’entrata in vigore dell’AI Act, il cui regolamento Ue è ancora in fase di negoziazione. “Abbiamo procedure legislative diverse. Ci vorranno almeno due o tre anni. L’intelligenza artificiale si sta sviluppando a velocità sorprendenti e gli standard comuni sono necessari “affinché la società possa fidarsi di ciò che sta accadendo”, ha affermato Margrethe Vestager precisando che il codice di condotta permetterebbe a Bruxelles e Washington di “agire subito”.

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