La qualità della vita degli italiani e la sostenibilità negli ambienti urbani crescono ma non come tutti vorremmo. La Rete dei Comuni sostenibili italiani è sicuramente un’invenzione efficace per stilare graduatorie e capire quale sindaco è più concreto e chi è meno incisivo. Per il secondo anno consecutivo Pesaro e prima nel Rapporto annuale della Rete. Per efficienza energetica, incremento delle piste ciclabili, pagamento dei fornitori a tempo di record, zero consumo di suolo. Il sindaco Matteo Ricci, esponente di punta del Pd – prima renziano e ora sostenitore di Elly Schlein – è il principale protagonista di questo riconoscimento che rafforza il cammino della città verso le celebrazioni di Capitale italiana della cultura 2024. Il titolo scelto per la ricorrenza dell’anno prossimo è “La natura della cultura”: uno slogan che ha molto a che vedere con le performance ambientali del 2022 e 2023. Ricci con la sua squadra amministrativa ha incrementato i valori green della città. Anche dal punto di vista economico le attività hanno beneficiato del modo di amministrare. A marzo il Comune ha ricevuto anche la Bandiera Sostenibile 2023 e se c’erano dubbi su come fare meglio, è stato creato addirittura un “Simposio stili di vita sostenibili”. Per essere premiati i giudici della Rete spulciano i dati dei Comuni, dell’Istat e dell’Ispra. Verificano l’efficienza in base a 100 indicatori “su materie di stretta competenza dei Comuni “. Sicchè (una volta tanto) non si può dare la colpa al Governo, alla Regione, all’Europa o alla malasorte. Un sindaco capace vince, un sindaco meno capace sta dietro.
Pesaro, città più sostenibile: il successo di un dialogo costante
Nella città di Gioacchino Rossini c’è stato un prodigio? No. Da quel che si capisce, solo uno sforzo di buona amministrazione con la cura di determinati parametri. Dopo l’insuccesso elettorale delle ultime amministrative questi risultati vanno messi in conto ad una sinistra che capisce e risponde su temi predominanti della vita delle persone. Pesaro ha vinto per il superamento di 5 mq in media per abitante per gli orti urbani; l’incremento del verde a 12,79 mq medi per abitante; l’89% di illuminazione pubblica a LED; la riqualificazione di 25 edifici comunali ; 73 km di piste ciclabili ogni 100 kmq; l’azzeramento del consumo di nuovo suolo; il 68,5% di raccolta differenziata dei rifiuti. Dati a cui si aggiungono un Piano per il contrasto all’inquinamento acustico, uno di azione per l’energia sostenibile, un progetto per la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile.
Sui temi ambientali le decisioni di oggi sono la base per il domani e se c’è la capacità di costruire è difficile poi perdere il consenso. “Per cambiare le cose bisogna misurarle, anche come atto di trasparenza nei confronti dei cittadini – spiega Matteo Ricci -. Questo Report dimostra se gli atti portati avanti possono migliorare realmente la città oppure no, dando concretezza e aspetto scientifico alle politiche che si fanno. È evidente che se noi continuiamo a pensare a modelli di sviluppo che si misurano con gli indicatori del Novecento è difficile creare un nuovo modello”. Con Ricci a gestire il trend ambientalista c’è Maria Rosa Conti, Assessore alla sostenibilità che alla crescita degli indicatori dedica il lavoro di tutti giorni. Insomma, il merito è ben distribuito dentro l’Amministrazione comunale. “Pesaro – aggiunge Maurizio Gazzarri, responsabile del monitoraggio della Rete dei Comuni – arriva al suo secondo Rapporto di sostenibilità evidenziando una situazione di eccellenza, segno di una continuità di azione sui contenuti e sugli obiettivi dell’Agenda 2030″. Il successo arriva da un impegno concreto senza contorsioni ideologiche, da un dialogo costante. Per questo dopo la batosta elettorale di una settimana fa, è probabile che il “caso Pesaro” venga studiato dai leader della sinistra per andare su una strada che li incoraggi a non deludere chi gli dà fiducia.